Il futuro di Lewis Hamilton è un argomento che abbiamo toccato molteplici volte. Con un contratto in scadenza a fine 2020 e con una dote di ben sei mondiali vinti, il pilota britannico è decisamente appetito nonostante l’età non sia più tenerissima. A guardare le sue evoluzioni in pista il talento sembra ancora intatto, cristallino. Se a ciò aggiungiamo il fatto che il ragazzo è una sorta di brand che produce un bel po’ di quattrini, è chiaro che nel 2021 avrà certamente un sedile sul quale accomodarsi. Ma quale? Qualcuno lo spinge verso la Ferrari, altri sostengono che il cerchio della sua carriera si chiuderà in McLaren, altri ancora ritengono che il legame con la Mercedes si protrarrà sino al termine della sua attività agonistica.
Se la settimana scorsa Toto Wolff apriva in maniera abbastanza clamorosa all’ipotesi di un passaggio del trentaquattrenne di Stevenage alle dipendenze di Mattia Binotto (leggi qui); oggi è il protagonista di questa trattativa a mettersi in posizione più defilata per osservare gli eventi e ponderare per bene le scelte da prendere. Che la Rossa eserciti un fascino magnetico su Hamilton è un fatto acclarato; sulla circostanza quest’ultimo sia convinto del grande salto nel team italiano vi è più di un dubbio. La carriera del britannico è chiara: Lewis si è spostato laddove intravedeva concrete possibilità di vittoria. E, contestualmente, ha abbandonato la squadra che considerava ormai perdente. Per tal ragione, al momento, prevalgono gli elementi che farebbero pensare ad un Hamilton ancora legato alle Frecce d’Argento.
Ma potrebbe esservi un fattore poco considerato fino a questo momento che invece ha gran peso nella scelta dell’esacampione del mondo: la presenza nel team di Toto Wolff. Così come esiste un mercato piloti, ve n’è uno relativo ai manager. E qualche spiffero vorrebbe il dirigente austriaco in partenza da Brackley per prendere il posto del n°1 della Formula Uno, Chase Carey. Anche intorno a questa trattativa si fa un gran vociare e proprio per questa motivazione Hamilton intende vederci chiaro.
“Ho valutato il mio futuro immediato – ha detto l’ex McLaren– e ho capito che voglio continuare a correre. Amo ciò che faccio e non c’è ragione di pensare al ritiro. So che ogni uomo ha delle ambizioni e deve puntare al meglio per la sua carriera. Non se Toto vorrà andare via dalla Mercedes e restare nel motorsport, so che per me è una figura importante e voglio capire cosa farà in futuro“.
Brevi dichiarazioni dalle quali si desume un legame ferreo tra i due. Ricordiamo che Wolff e Hamilton hanno messo piede in Mercedes nello stesso momento, nel 2013. Insieme hanno ottenuto una serie impressionante di vittorie instaurando il ciclo più redditizio della storia della Formula Uno. Due uomini cresciuti professionalmente anche grazie al reciproco rapporto improntato al rispetto e all’onestà; due professionisti dei rispettivi ambiti cercati e tenacemente voluti da Niki Lauda e Dieter Zetsche quando la Mercedes decise di fare all-in per poi prendersi allori, gloria e storia. Le contrattazioni tra le parti sono state avviate, ma ora esiste un’altra variabile che potrebbe determinare il prolungamento di una fruttuosissimo matrimonio. Insomma, il futuro di Hamilton è strettamente correlato a quello di Toto Wolff.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Mercedes
Un top team ha bisogno di fare piani a lungo termine, almeno cinque anni, ed Hamilton non può garantirli ad alto livello. Quindi qualsiasi contratto faccia, con chiunque, sarà un ripiego.