I segreti della Ferrari – Stagione 1
Ogni serie TV ben riuscita, nell’avviarsi alle fasi conclusive della stagione, annovera la presenza di momenti concitati. Quel giusto “climax” creato ad hoc per produrre, nella mente degli spettatori, un maledetto intrigante punto interrogativo. Di conseguenza la voglia del sequel è garantita. Le ultime puntate della saga “I segreti della Ferrari” hanno generato molteplici colpi di scena ai quali tutti gli attori del cast (principali e non) hanno partecipato attivamente. Protagonista assoluto della serie è sempre lui… il “famigerato” propulsore italiano. La diatriba sulla presunta irregolarità, messa in moto durante “l’episodio numero 16”, registra un’audience davvero “cazzuto”. Bingo!
La gente impazzisce letteralmente. Ascolti schizzati alle stelle e tanta voglia di vedere cosa succede. Cavalcando la cresta dell’onda, gli sceneggiatori decidono di spingere sul tema, consapevoli di poter costruire un giallo capace di tenere incollato il pubblico agli schermi. Via libera del produttore che approva un extra budget, mettendo addirittura sotto contratto commediografi e romanzieri tedeschi. I più esperti sul mercato. Il penultimo episodio, prima del gran finale di stagione, intitolato “Ferrari sotto sequestro” arriva come un razzo in cima all’indice di gradimento.
I segreti della Ferrari – Stagione 1/episodio 20 – “Ferrari sotto sequestro”
Il blitz della FIA è decisamente inaspettato. Domenica 17 novembre, ore 19.22. Dispiegando le proprie forze dell’ordine, la federazione internazionale fa irruzione nei box Ferrari. “Fermi tutti! Lasciate gli attrezzi a terra e mani dietro la schiena”, irrompe una voce roca ma decisa. In pochi minuti la schiera di tecnici mette a soqquadro il garage della Rossa, confiscando le parti incriminate. Nel frattempo, la squadra speciale si occupa di Mattia Binotto. Lo svizzero, imbavagliato nel motorhome, viene messo sottochiave, strettamente controllato dalle guardie del corpo di Hamilton prestate da Mercedes per l’occasione. L’attesa è snervante. Di lì a poco viene trasferito per direttissima a Parigi, alla corte del “napoleonico” boss della FIA. Di lui, al momento, non si nulla…
La scena cambia improvvisamente location, ambientando il racconto in una zona del nord-est europeo non propriamente definita. Una panoramica dall’alto riprende un vecchio capannone abbandonato. All’entrata due loschi figuri confabulano a stretto contatto di gomito. L’inquadratura stringe sul viso di uno dei due uomini: “Wird es Hinweise auf Unregelmäßigkeiten geben?” commenta uno mentre l’altro, lanciando un’occhiata capace di esprimere un sentimento vicino alla speranza, accende nervosamente una sigaretta. L’immagine successiva mostra una specie di teatro, mettendo a fuoco un tizio al centro di un palco. Il brusio della folla impaziente viene bruscamente interrotto da un breve ma assordante fischio prodotto dall’accensione del microfono. Quello che sembra essere un portavoce indossa una tuta verde palude. Il nome sul petto, collocato in alto nella parte sinistra, è reso illeggibile da un’evidente riga nera mentre, come se di un calco si trattasse, collocato simmetricamente sulla destra, si notano i resti di uno stemma rimosso a tre lettere maiuscole.
L’uomo, dalla carnagione chiara, dopo essersi schiarito la voce rompe il silenzio rivolgendosi alla numerosa platea: “Si è trattato semplicemente di un controllo di routine. Indagini specifiche nei confronti della Ferrari non sono in atto…”, recita con un’aria scocciata leggendo il breve comunicato. Sulle note di “You can’t Always Get What You Want” dei Rolling Stones (fatti un giro se ti va), l’inquadratura si sposta sul “pubblico non pagante”. Le parole appena pronunciate disegnano, sui volti della platea, incredulità, delusione e stupore. L’epilogo inaspettato lascia l’amaro in bocca. L’intera situazione, improvvisamente, non sembra più avere senso. La lotta, le indiscrezioni, le prove… tutto svanito. Come sabbia che poco a poco si fa strada tra le dita di un mano che cerca di stringerla a sé. Ma non può finire così. Non ha davvero senso. L’immagine, che gradatamente va in dissolvenza, lascia spazio ai titoli di coda…
Spoiler episodio 21: “Il complotto”
Grazie a conoscenze maturate negli ambienti cinematografici che contano, sono venuto in possesso, in anteprima, del trailer dell’episodio conclusivo della prima stagione.
-La scena
Ore: 05.22. Luogo non definito. Un uomo di mezz’età passeggia nervosamente in una stanza con fare inquieto. La sua impazienza, confermata dal numero di mozziconi che traboccano dal posacenere presente sulla scrivania, sembra appagata per qualche istante quando sorseggia uno scotch invecchiato. Ad un tratto, il suono di un vecchio telefono nero con selettore a disco fa sobbalzare i nervi tesissimi dell’uomo. Mentre raggiunge l’apparecchio collocato alla fine della stanza, i passi scanditi dal cigolio del pavimento in legno si mischiano con il tintinnio dell’orologio a pendolo sulla parete opposta. “Ex-Atene Rossa in attesa” – “Qvi Vienna Grigia in ascolto, avanti” – “Abbiamo un codice Rosso, ripeto codice Rosso, passo” – “Qvi Vienna Grigia, rizevuto. Io penzare perzonalmente a situazione. Passo e chiudo”.
Al termine del conciso dialogo tra i due, l’inquadratura percorre dall’alto al basso la lunga figura dell’uomo. Stringendo sulla mascella volitiva dell’individuo mostra il nascere di un ghigno beffardo. La mano, facendosi strada tra la folta chioma castano scuro, lascia intravvedere il polsino della camicia, dove trova posto una stella argentata a tre punte incastonata in un cerchio.
L’enorme attesa per assistere all’ultimo episodio de “I segreti della Ferrari – Stagione 1”, almeno per me, ha inizio…
N.B.
Sebbene ispirata a fatti realmente accaduti, la storia narrata è frutto della fantasia dell’autore. Pertanto, il ruolo di personaggi, società e organizzazioni è stato in parte rielaborato e romanzato. Qualsiasi collegamento tra persone e storia è perciò puramente casuale.
Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1