giovedì, Novembre 21, 2024

L’ingegnere del Lunedì: Verstappen e l’ennesima occasione persa per stare zitto…

L’ingegnere del Lunedì: Verstappen e l’ennesima occasione persa per stare zitto…


Avviso ai naviganti. Oggi mi sono svegliato storto. La mia solita vena “stupidamente seria” lascia il posto ad un altro lato del mio carattere. Più oscuro. Addirittura? Eh sì. Mo te faccio vede’. Considerazione: che bella la sincerità… una delle doti migliori di una persona. Forse, a volte non conviene ma, d’altronde, chi non ha peli sulla lingua non può proprio fare a meno di usarla. Deve assolutamente dire quello che pensa, anche se fa male ad un’altra persona. Ci sta. Io, proprio per questa ragione ho perso anche qualche amicizia. Chi mi conosce lo sa. Ebbene sì, alla lista dei difetti mettiamoci pure questo. Mi piace dire quello che penso. Sempre. Comunque. A costo di sembrare str**zo. Non sono sempre un Berragazzo… perdonatemi.

Esauriti i convenevoli, snocciolo il tema odierno. La strategia Ferrari, durante il Gran Premio degli Stati Uniti, ancora una volta non è stata perfetta. Forse, uno degli errori commessi risale proprio al venerdì. Magari, troppo frettolosamente si è battezzata la mescola Soft come “inadatta”, tanto per la partenza cosi come per disputare il primo stint. Purtroppo, la controprova non arriverà mai. Inoltre, visto il ritmo deficitario della SF90, da buon “Ingegnere del Lunedì” che non capisce “un ca**o” e parla solo a conti fatti, sposto il mio interesse su un altro fatto. Eccolo. Pensando a una roba, “mi scappa” una distinzione necessaria. Partiamo con una domanda, rifacendomi alla sincerità descritta in precedenza.

Da quando, dire la verità significa “sparare minch***e? 

Ok. Mettiamo un punto. Torniamo un momento indietro, ai primi giorni della settimana. Esce, o ancora meglio “fanno uscire”, una bella polemica sul motore Ferrari. L’ennesima. Servendosi di una direttiva tecnica emanata dalla federazione, avente a che fare con il flussometro ed il suo utilizzo, i teutonici attaccano pesantemente la Scuderia. Va bene. Ci può stare. In certi casi sollevare polemiche, per sterili che siano, soprattutto quando si arriva a fine mondiale e non c’è più una mazza da dire, serve eccome. Binotto resta comunque sereno esortando chiunque, nelle sue dichiarazioni, a denunciare il fatto alla FIA. Il tecnico parla di un propulsore italiano perfettamente in regola, pronto ad eventuali verifiche da parte della federazione internazionale. “Fatevi avanti” grida ai 4 venti. Senza paura. Bene.

L’ingegnere del Lunedì: Verstappen e l’ennesima occasione persa per stare zitto…
power unit, Ferrari SF90

Poi, succede un altro fatto. Dopo 6 pole consecutive, la SF90 non va oltre il secondo posto. Pochissimi i millesimi di differenza. Quantificati in 6-7 centimetri sul traguardo. In gara va molto peggio. La numero 5 dura 8 giri, visto che il braccetto superiore della sospensione posteriore destra cede. La numero 16 non va. Sia nel primo stint che negli altri due. Eccola l’occasione. Il collegamento è perfetto. L’assist deve solo essere trasformato in goal. Ci pensano, ancora una volta, i teutonici a lanciare la controversia. Che bomber che sono. D’altronde sei mondiali non si vincono certo per caso. “La Ferrari, senza il trucchetto del motore, non è poi cosi competitiva”. Vabbè, se lo dicono loro…

Ora, torniamo alla domanda di prima: da quando dire la verità significa “sparare una minch***a”? Forse dovremmo chiederlo a Max Verstappen. A me, per togliere subito ogni dubbio, scansando l’ipocrisia, non sta per niente simpatico. Anzi, come persona, mi sta un po’ “sui maroni”. Perché? Lo spiego. Tutto il talento del mondo non deve mai giustificare un atteggiamento “spocchiosamente strafottente”, soprattuto se poi si traduce in un comportamento stupido in pista, tipo quello della Q3 del Messico. Nei primi anni della sua carriera Max è stato giustificato a destra a manca. Di “ca***te”, come tanti altri, ne ha fatto a bizzeffe senza, a differenza di tanti altri, prendersene quasi mai le colpe. Questa, secondo me, è una delle ragioni per la quale ci ha messo ben 4 anni per disputare una stagione senza alti e bassi. Senza distruggere la vettura una domenica si e l’altra quasi. Poi vabbè… qualcuno, se lo sa, mi spieghi perché “le marachelle” del ragazzino viziato di papà sono quasi sempre state coperte dal suo team e, addirittura, dai commissari di pista, inspiegabilmente pronti, spesso, a chiudere un occhio.

L’ingegnere del Lunedì: Verstappen e l’ennesima occasione persa per stare zitto…
Max VerstappenRed Bull Racing

Sono troppo duro? Può darsi. Ma vi avevo avvisato che mi ero svegliato a ca**o. Inoltre il cappuccino del locale dove ho scritto sta roba, pagato peraltro ben 3 euro qui a Barcellona, faceva schifo. Comunque dai… meglio un’opinione secca e sincera che il solito “perbenismo del ca**o”, no?. Il succo del discorso però è un’altro. Non è quello che penso io di Verstappen, o tutte le parolacce che uso per descriverlo, bensì il suo comportamento. “È quello che succede quando smetti di barare”. Questo il commento di Max sulla gara della Ferrari. Aiutatelo… bisogna capirlo… il talento, quello vero, va preservato… è solo un ragazzo… bla bla bla. Quante volte ho ascoltate ste stro***te.“Siiiiii stupendo…mi viene il vomito…è più forte di meeeeee”, cantava Vasco Rossi nel lontano 1993. Pensiero che faccio mio. Descrive alla perfezione tutto quanto. (se non conoscete la canzone, ve la consiglio vivamente…eccola click qui). Inoltre, penso anche, ricollegandomi alla domanda di prima, che la verità di Verstappen, oltre ad essere una “ca**ta pazzesca”, sia una sentenza a buon mercato scaturita da una mente distratta. Sbadata al tal punto da non rendersi conto che, dopo tutto sto “bordello” tirato su, i controlli effettuati sul propulsore italiano hanno decretato un bel “tutto regolare”

Ale scusa, una domanda – Dimmi pure

Per tua ammissione, all’inizio del pezzo hai detto che oggi non sei affatto un Berragazzo. Comunque dai ci sta… lo sei sempre. Ogni tanto succede di non essere “in bolla”. Ma almeno, sei un Campione? Perché mi sembra che ti stai contraddicendo. Ti spiego. Proprio perché il motore Ferrari ADESSO è regolare, ieri le SF90 non andavano. Visto la pressione della FIA, gli italiani, per questo GP, hanno fatto un passo indietro, senza UTILIZZARE “i trucchi”. Per questo motivo, il buon Verstappen sostiene che il Gran Premio degli Stati Uniti della Ferrari abbia messo in luce la vera performance della Rossa senza “barare”. 

Adesso, una domanda, la faccio io a voi. L’estrema “intelligenza di Verstappen” scaturisce dalla sua affermazione. Max davvero crede che beccarsi più di un secondo al giro, con una vettura in continuo sottosterzo, che scivola al retrotreno in tutte le curve lente, sia colpa del motore?

L’ingegnere del Lunedì: Verstappen e l’ennesima occasione persa per stare zitto…
Mattia Binotto, team principal Scuderia Ferrari

Poi ecco Binotto e la sua risposta. Da buon svizzero replica con stile, con fare comunque “seccatamente deluso”. “Penso che sia il tipo di commento che fa male alla Formula Uno. Non va affatto bene. Credo che tutti dovrebbero stare un po’ più attenti”.

Mattia ciao, sono Alessandro, una domanda…ma tutti chi?

Il boss Ferrari, a 50 anni suonati, magari poteva dire un’altra cosa…tipo: “Max c’è un detto che mi è sempre piaciuto. Te lo cito. A volte è meglio stare zitti e sembrare stupidi, piuttosto che aprire la bocca e togliere ogni dubbio…” Non ci stava? Dai, secondo me sì… d’altronde era sul livello della dichiarazione di Verstappen no?

P.S. – Proprio ieri, uno che il talento potrebbe venderlo al supermercato, ha conquistato il sesto mondiale piloti. Max, secondo voi, lo conosce?

Da Barcellona, ADDIOS. Si con tre D…alla Cannavacciuolo!

Autore: Alessandro Arcari – @berrageizf1

Foto: Ferrari

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1 commento

  1. Articolo che ci sta tutto,concordo che Binotto sia troppo Signore con personaggi di una ignoranza imbarazzante come Verstappen non si meritano.Cresciuto con la mancanza totale del rispetto eredità di un padre perdente.

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