Montezemolo: spero che il sesto sia l’ultimo titolo mondiale per Lewis
Ultimamente, l’ex presidente Luca Cordero di Montezemolo, protagonista dell’unico lungo ciclo vincente Ferrari (dal 1999 al 2004, con sua maestà Schumacher), è decisamente molto più loquace rispetto al periodo di Marchionne. Non si conoscono i motivi di questa sua rinnovata “parlantina” ma tutto si può dire di Montezemolo, eccetto che dica cose banali. Intervenuto ai microfoni di Radio Rai ha infatti affermato perentorio: “Spero che questo sesto titolo sia l’ultimo per Lewis Hamilton e che il prossimo anno ricomincerà un ciclo per la Ferrari”, aggiungendo: “Vedere la Ferrari combattere fino all’ultimo Gran Premio della stagione in corso è ora la cosa più importante. Ci sono anche problemi di affidabilità, ma capisco che può accadere quando si cercano le risposte. Come fan spero che l’anno prossimo noi (Ferrari, ndr) vinceremo e, in caso contrario, che perderemo il campionato del mondo all’ultima gara, con una squadra molto competitiva”.
Giova ricordare che il campione britannico è a solo una lunghezza dal record di Schumacher nell’albo d’oro dei titoli Formula Uno. Per quel che riguarda la querelle prima-seconda guida, l’ex presidente della Rossa ha sempre preferito concentrarsi “su un pilota per la classifica e su un altro per il campionato costruttori”. Montezemolo aggiunge anche che è sempre stato importante in Ferrari avere “un secondo pilota in grado di portare punti alla squadra e di volta in volta creare un gap tra gli avversari e il pilota titolare che lotta per il mondiale F1”. Le impressioni su Leclerc: “E’ certamente molto veloce ed ha superato le aspettative; ma queste aspettative devono crescere gradualmente. Ad esempio, nelle ultime gare ha parlato meno alla radio. Penso che sia un miglioramento.”
Il problema, se permettete un intervento del vostro modesto cronista, è che i “guai” della Ferrari, e della Formula Uno in generale, sono anche figli delle scelte (o delle non scelte) di Montezemolo. Lo stesso che, dopo aver avallato la fine dei test, se ne lamentava ogni due per tre dichiarando che non si era mai visto uno sport in cui un atleta (nella fattispecie il pilota) non si poteva allenare. Lo stesso che ha permesso la nascita dell’era turbo-ibrida sottostimando fortemente il potenziale della Mercedes per aprire un ciclo che avrebbe annichilito soprattutto la Ferrari. E dire che era stato avvisato…
Autore: Giuliano Duchessa – @giulyfunoat
Foto: Ferrari