Vettel: qualifica fondamentale a Yas Marina
Dopo il Brasile, un mare di critiche è piovuto sulla testa di Sebastian. Per molti, pur potendo archiviare l’incidente del giro 66 come “concorso di colpa”, Vettel, tra i due è quello che ne ha di più. Percentuale negativa verso il tedesco, vuoi per l’esperienza superiore del teutonico, vuoi per “l’irruenza” della manovra intimidatoria della SF90 numero 5 nei confronti di Charles. Nel dopo gara, a caldo, l’ex pilota Red Bull era visivamente arrabbiato, convinto di non aver commesso nessun “atto illecito” nei confronti del compagno di squadra.
A conti fatti, lo zero che entrambi hanno visto scrivere sulla tabella della classifica di Interlagos, non è piaciuto. Pace fatta, almeno cosi parrebbe. Sebastian affronta l’ultimo fine settima dell’anno con buoni propositi, pensando già alla prossima stagione. “Quella di Abu Dhabi, da un lato è l’ultima gara della stagione 2019 ma, dall’altro, costituisce per molti aspetti anche l’inizio del campionato 2020, dal momento che molti team testeranno alcune parti in prospettiva dell’anno prossimo anche nelle prove libere del venerdì. Martedì e mercoledì prossimi, poi, ci sarà la tradizionale sessione di test che ci permetterà di lavorare tanto sia sulle gomme della stagione ventura che su quelle 2021”.
Il bilanciamento della vettura, fondamentale in ogni tracciato del campionato, è frutto delle simulazioni del venerdì. A Yas Marina le FP2 risultano ancora più importanti viste le mutevoli condizioni ambientali del fine settimana. “I collaudi in chiave futura dei team al venerdì e al sabato mattina avvengono perché le temperature nella prima e nella terza sessione di prove libere sono estremamente alte se messe a confronto con quelle che troveremo in qualifica. Tutto ciò rende quel tempo in pista poco significativo per la ricerca del set-up e della configurazione ideale da adottare in gara. Tanto vale, dunque, sfruttarle per un programma diverso”.
Vettel, da buon ingegnere mancato continua entrando nei dettagli, descrivendo altre caratteristiche da tenere presente durante il Gran Premio arabo. “Quella di Abu Dhabi è una pista con molte curve da bassa e media velocità. In contrasto con quanto accaduto a San Paolo, la Pirelli porta a Yas Marina le tre mescole più morbide. Ciò nonostante dovrebbe trattarsi di una gara ad una sola sosta, perché è troppo difficile superare nonostante ci siano due chiare zone DRS. Va da sé che la qualifica sarà di grande importanza”, commenta il quattro volte campione del mondo della Ferrari.
L’obbiettivo, per l’ultimo round del campionato, malgrado le tante difficoltà da affrontare, è sempre quello: cercare di vincere. “Vogliamo terminare questa stagione in crescendo anche se sappiamo che i nostri rivali sono molto forti. Mi aspetto una gara divertente”.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageizf1
Foto: Ferrari