Abiteboul: disagio e inadeguatezza…
“Secondo i nostri dati, insieme a Ferrari disponiamo del miglior motore in gara”. La finestra piena di alberi è sempre lì. Dieci minuti alle 18. Mi stropiccio gli occhi per capire se ho visto bene.
“Miseria ladra! Immagina se era il peggiore…” penso leggendo sta roba. Poi rifletto e valuto che si tratta di un’opinione. D’accordo… l’interpretazione di un fatto, o la formulazione di un giudizio in corrispondenza di un criterio soggettivo e personale, va rispettata.
“Poi c’e Honda ed infine Mercedes” aggiunge Abiteboul. A sto punto non è più un’opinione ma un dato di fatto. Immagino Cyril esibire dati interni gestiti dagli ingegneri della casa del rombo. L’obbiettivo è quello di fare la voce grossa, tentando una difesa tanto improbabile quanto stucchevole.
Essere fuori luogo fa spesso rima con disagio, senso di inadeguatezza e sentimento di non appartenenza. Lo stesso che deve aver provato Abiteboul durante l’arco di tutta la stagione, quando le sue vetture hanno lasciato a piedi a manetta Hulkenberg e Ricciardo. Mentre sorseggio un caffè, rinfrancato dal calore della stufa a gas, “esco” la riflessione.
Sentirsi fuori luogo non è certo divertente. Personalmente è un sentimento che provo spesso. Fino a qualche tempo fa, giudicavo il momento in questione solo una parentesi sbagliata, frutto di una possibile scelta inadeguata. Poi ho capito che sentirsi fuori luogo ti offre un casino di opportunità, come quella di agire in piena libertà, senza il peso di alcuna etichetta. Il team principal transalpino ha goduto di questo vantaggio e l’ha sprecato.
Troppe parole al vento, pochi fatti e tanta prepotenza linguistica fuorviante. Risultati alla mano, il fatto che Cyril sia criticato da molti, per non dire da tutti, tranne che dalla sua società è sintomo della confusione che regna a Enstone. Del resto, i pessimi risultati motoristici francesi ottenuti nell’era ibrida definiscono, con accuratezza, il lavoro svolto…
Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1
Foto: Renault