Binotto: oggi e quest’anno di più non si poteva fare
Una Ferrari, quella dell’ultimo gran premio stagionale, che riassume appieno la stagione 2019. Ancora una volte le gomme, sempre loro, da oltre dieci anni, croce della Rossa. E’ questa la sintesi di Binotto ai microfoni di Sky, poco dopo la gara che ha visto un piccolo terzo posto (tra l’altro sub judice) e la quarta posizione mondiale finale per Leclerc. Ma, altrettanto onestamente, ammette il team principal Ferrari, non sono le gomme il problema, ma la SF90. Nata male, migliorata, ma con evidenti limiti, soprattutto in gara.
Tra i vari passaggi illuminanti dell’intervista a Federica Masolin la spiegazione del pit molto anticipato del pilota monegasco, che ha montato le hard.
“Per noi le dure dovevano poter durare tutta la gara e questa era l’indicazione del venerdì, ma poi purtroppo non è stato così”, ammette sconsolato Binotto.
Alla domanda sulle strategie un po’ particolari o alternative (ad essere gentili) che abbiamo potuto ammirare quest’anno (e non solo), la risposta di Mattia è altrettanto sincera: “Oggi non era la nostra gara migliore come presupposti, qualcosa dovevamo tentare e l’unica cosa che potevamo fare era guadagnare il terzo posto, qualcosa andava provato ed arrivare terzi con Charles tutto sommato era questa la nostra posizione oggi”.
Due parole sui piloti. Per Leclerc: “Era giusto vederlo sulla podio, se lo meritava”; mentre, per quel che riguarda Vettel ed i rumors su un suo ritiro anticipato, il tecnico italo-svizzero nega decisamente: “Sebastian è molto motivato, lo ha mostrato in questa seconda parte di stagione, quindi la risposta su un suo ritiro è no, Sebastian è con noi l’anno prossimo senza alcun dubbio”.
Priorità Ferrari per questo inverno? “Lavorare, rimanere concentrati tutti, la macchina (nuova ndr) è a buon punto, ci manca ancora un po’ di sviluppo aerodinamico” replica Binotto che, sulla “questione benzina” che potrebbe portare alla squalifica di Leclerc, aggiunge: “Più tardi andremo ad ascoltare gli steward. Sono convinto che riusciremo a spiegare le discrepanze, siamo sicuri e tranquilli delle nostre procedure” .
Nel 2021 arriva Hamilton, chiede provocatoriamente Vanzini? Binotto se la ride “sotto i baffi” e poi risponde da buon politico con le solite frasi fatte: “E’ un po’ troppo presto per parlare del 2021”. E vuol dire tutto e vuol dire nulla. Sono solo suggestioni?
Non mancano i complimenti agli avversari, compresa la Red Bull. Il team principal di Maranello conclude riflettendo sul fatto che “tutti si stanno attrezzando per battere la Mercedes e che avversari così forti raramente si sono visti in Formula Uno”. Lascio ai lettori i commenti e soprattuto il bilancio di questa annata che se non è pessima, non può certo essere annoverata fra le migliori. Ben altre erano, infatti, le ambizioni.
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Foto: Federico Basile – Ferrari
Debutto mediocre di Binotto come principale della Scuderia. Se togliamo settembre un anno disastroso. Pit stop mediocri son tendenza stabile, affidabilita uguale. Dopo Singapore la SF90 sembrava capace di girare per arrivare ad Abudabi che in una curva a 90 gradi perdeva quello che aveva guadagnato in due rettilinei. Non si vedono lo basi sulle quali si possa avere una squadra vincente nel 2020. Speriamo che almeno abbiano saputo cosa faccevano quando hanno accettato i cambi per il 2021.