Gp Abu Dhabi 2019-Analisi gara: Dimostrazione di forza…
Hamilton è stato l’autentico dominatore del fine settimana di Abu Dhabi. Oltre alla pole position e alla vittoria (la numero 84 in carriera) è riuscito a portarsi a casa anche il giro più veloce. Verstappen, secondo, non ha mai impensierito il campione del mondo ma ha, invece, duellato con Leclerc dopo che il monegasco si era preso la seconda piazza durante il primo giro di gara. La Ferrari chiude questo mondiale come terza forza in pista con il podio conquistato da Leclerc e la quinta posizione di Vettel.
Una dimostrazione di forza, quella del team anglo-tedesco, che non si vedeva da diversi mesi. Questa è una pista che si sposa molto bene con il pacchetto Mercedes visto che, dall’inizio dell’era ibrida, qui i tedeschi hanno sempre vinto. La W10 è stata veramente imprendibile nel terzo settore ed è stata perfetta nella gestione degli pneumatici. Pneumatici che, in questo 2019, sono stati il vero punto di forza della W10 visto che è riuscita, fin da subito, a capire il loro funzionamento portandoli molto velocemente nella giusta finestra di funzionamento senza accusare, salvo rare occasioni, problemi di surriscaldamento. La forza dimostrata nel terzo settore ha sorpreso anche gli uomini della Red Bull, che si sono resi conto (fin dai primissimi giri) che non avevano nessuna chances di battagliare con Hamilton. Se osserviamo i tempi sul giro possiamo notare lo strapotere di Hamilton che, fin dai primissimi giri, è riuscito ad allungare su tutti i rivali. Per tutto il primo stint è stato costantemente il pilota più veloce in pista e, nonostante questo, ha saputo gestire in maniera perfetta gli pneumatici.
Nel secondo stint, ha pensato prevalentemente a gestire la corsa ma ha dimostrato tutta la sua forza quando, negli ultimi giri, è riuscito ad ottenere il giro più veloce con gomme hard usate girando più veloce di piloti che si erano fermati per montare le medie e le soft.
La superiorità della Mercedes sul tracciato di Abu Dhabi è dimostrata anche dal quarto posto conquistato da Bottas. Il pilota finlandese, partito dall’ultima posizione in griglia, è risalito fino alla P4 e, senza il guasto al sistema del DRS, poteva sicuramente ambire ad un risultato migliore.
Dal quarto al diciannovesimo giro della corsa, i piloti non hanno potuto utilizzare il DRS a causa di un problema tecnico che non permetteva alla direzione gara di controllare l’attivazione del dispositivo. Il direttore di gara Michael Masi ha reso noto, alla fine della corsa, che c’è stato un problema su un data server: “La piattaforma si è arrestata in modo anomalo. I tempi erano ancora operativi ma il software è andato in crash e lo abbiamo disabilitato immediatamente. Il sistema non poteva essere riattivato finché non eravamo sicuri al 100% che lavorasse con i dati corretti disponibili. Quindi abbiamo eseguito vari controlli in collaborazione con il gruppo FIA e F1 per assicurarci che tutto funzionasse nella maniera giusta”.
La Rossa ha raccolto il massimo risultato possibile. Nei primi 15 giri di gara i piloti Ferrari hanno girato in modalità “full power” per cercare di restare agganciati ad Hamilton. Ma questo non è bastato. Troppo lenta la SF90 nel tratto finale per cercare di ottenere un risultato migliore. Nemmeno la strategia a doppia sosta sembra aver dato dei grossi benefici visto che i ferraristi non sono nemmeno riusciti a conquistare il punto aggiuntivo del giro più veloce. Se osserviamo il passo gara possiamo notare che la SF90 non aveva il ritmo per lottare con Mercedes e Red Bull.
Strana la scelta del doppio pit stop di Leclerc che ha effettuato un primo stint molto corto nonostante le gomme medie. Il muretto Ferrari ha avuto sicuramente paura di un possibile undercut della Red Bull di Verstappen e per questo il team ha richiamato ai box il pilota monegasco con troppo anticipo. Non possiamo parlare di scelta errata perché, vedendo il ritmo, era difficile per la scuderia di Maranello ottenere un risultato migliore.
La Ferrari di Leclerc ha corso l’ultimo Gp stagione sub judice per una violazione di una direttiva tecnica commessa dagli uomini di Maranello prima del via.
I commissari di box, prima dell’inizio della gara, hanno rilevato una differenza sostanziale tra il quantitativo di benzina dichiarato dagli uomini Ferrari sulla vettura di Leclerc rispetto a quello effettivamente imbarcato. Questo ha violato la TD 14/19 che obbliga i team ad autocertificare la benzina immagazzinata nella macchina. Le squadre devono dichiarare la quantità di carburante imbarcata sulle monoposto, visto che i commissari tecnici della FIA pesano le macchine a fine GP e così possono sapere con precisione quanto carburante è stato consumato durante la gara.
Il collegio giudicante ha convocato gli uomini di Maranello al termine della corsa per permettere a Binotto e company di potersi difendere. Dopo una lunga discussione i commissari hanno deciso di infliggere alla Ferrari una multa di 50 mila dollari.
Autore e foto: Cristiano Sponton – @csponton