Helmut Marko si aggiunge alla folta schiera di coloro che offrono rivelazioni inedite a proposito di Fernando Alonso. Il nome dello spagnolo è come il prezzemolo, fa capolino in qualsiasi salsa. Salsa piccante in questo caso, con il consulente austriaco che bolla come impossibile un ritorno in Formula Uno dell’asturiano alla guida di una Red Bull, ricorrendo a dichiarazioni pepate.
Sono le giornate dei veti, alla faccia di chi vorrebbe tutti più buoni a Natale. Dopo la Ferrari, che ribadisce il suo no nei confronti di Alonso e chiude le porte a Max Verstappen, reo di aver accusato ingiustamente la Rossa, è la volta di Marko. Helmut, com’è nel suo stile, si dimostra schietto e lapidario, rivelando la veridicità di quello che è da sempre un sospetto fondato:
“Liberty Media ha tentato di negoziare con noi una possibilità per Alonso, ma la nostra risposta è stata netta. Non abbiamo bisogno di Fernando. Tra le altre cose va considerato il fatto che una collaborazione di questo tipo non sarebbe stata accettata dal nostro motorista, viste le loro esperienze del passato. Hanno il mal di testa solo a pensare a quel nome.”
‘C’eravamo tanto amati’, si potrebbe dire, a proposito del rapporto tra Alonso e la Honda. Entrambi nutrivano vicendevoli speranze, accarezzando l’idea di glorie illustri. Purtroppo, come spesso accade, i grandi amori che finiscono si trasformano in rapporti logorati, sfiancati, al punto da cedere alle lusinghe dell’odio. E i motoristi giapponesi sembrano proprio voler mantenersi sul piede di guerra nei confronti dell’instancabile spagnolo. Dopo il no di Indianapolis, che nel corso del 2019 ha impedito a Fernando di disputare la gara con l’Andretti Autosport motorizzata Honda, i nipponici ribadiscono il concetto. Alonso è ormai un samurai esule, messo al confino e messo al bando, pronto a bussare a molteplici porte, costretto inevitabilmente a rimanere sull’uscio.
Helmut Marko continua sottolineando di avere altre priorità per il futuro, soprattutto per quanto riguarda la permanenza di Verstappen: ” Nel 2020 dobbiamo dare a Max una monoposto con cui può diventare campione del mondo. In caso contrario se ne andrà.” E spende parole positive nei confronti di Gasly: “Il nostro obiettivo è che Pierre migliori insieme a noi. Non vogliamo affatto sostituirlo. Lavoreremo per tirare fuori il meglio dalle sue capacità.”
Niente Red Bull dunque nel futuro di Alonso, così come niente Ferrari. Ma a quanto pare anche l‘ipotesi McLaren si allontana. Senza fare proclami, ma di fatto risultando molto chiaro, Zac Brown afferma: “Siamo convinti che entrambi i nostri attuali piloti abbiano il potenziale per diventare campioni del mondo“. E non sia fatica a crederlo, guardando alle notevolissime prestazioni di Sainz e di Norris. Una coppia talentuosa, che mostra una grande armonia. Compagni, amici, rivali, ma pronti a collaborare per il bene del team.
Alonso dunque rimane un cavaliere errante, che presta i suoi servigi a nobili cause, al di là dell’oceano tra le lusinghe degli ovali o attraversando deserti impervi in cerca di nuovi stimoli. Tenace, caparbio, ostinato. Un campione maturo che considera ancora poco quello che ha dato. Un campione che si rinnova, che si rimette in gioco, che ci prova. Forse per sconfiggere la malinconia di un ritorno negato.
Autore: Veronica Vesco – @veronicafunoat
Foto: Ferrari
Almeno fate i giornalaisti fino in fondo.
Smerdate la Honda ricordando la celebre frase di Alonso:
“GP2 Engine!”
Quando la Honda presentò quell’aborto di motore nell’anno in McLaren…