Ferrari: Il settembre Rosso
Se un tifoso Ferrari si svegliasse oggi dopo aver dormito per dodici mesi e andasse a vedere la classifica finale del mondiale 2019, non potrebbe fare altro che pensare ad una stagione deludente: terminata con un secondo posto costruttori a 235 lunghezze di ritardo dalla Mercedes (739 a 504) e con un 4° e 5° posto piloti rispettivamente ottenuti da Leclerc e Vettel. In effetti non avrebbe tutti i torti, dato che non si è mai parlato di corsa per il titolo… Giusto forse nei mesi di marzo-aprile si sperava ancora in un’inversione di tendenza mai veramente arrivata. Il sogno era già bello che svanito in Spagna dopo che la Mercedes aveva ottenuto la quinta doppietta consecutiva e il titolo piloti era un duello combattutissimo tra Hamilton e Bottas (3 vittorie per Lewis e 2 per Valtteri).
Dopo però aver toccato il punto più basso della stagione in Ungheria (Vettel terminò sì terzo, ma ad oltre un minuto dal vincitore Lewis Hamilton), si va in vacanza e la SF90 torna trasformata. Settembre 2019 è stato un mese pieno di gioia per il team e per i tifosi Ferrari. Nei tre eventi in programma la SF90 raccoglie 3 pole position, 2 vittorie e una doppietta. Tutti rimasero stupiti da veder partire Leclerc e Vettel dalla prima fila in Belgio, ma nessuno si aspettava di vedere Charles salire sul gradino più alto del podio in quell’occasione. Tantomeno vederlo ripete l’impresa davanti al pubblico Italiano presente in pista per assistere al Gp di Monza la settimana seguente.
Fu una domenica indimenticabile! L’ultimo pilota a portare la Ferrari alla vittoria a Monza era stato Fernando Alonso nel 2010 ed è inutile dire quanto si siano scatenati i tifosi sotto il podio e non solo (a Maranello è andato in scena un vero e proprio corteo degno dei più grandi successi sportivi, forse se si fosse vinto il mondiale si sarebbe fatta meno ‘caciara’). Ma che volete farci, bisognava pur sfogarsi degli otto anni di astinenza in qualche modo! L’ultima grande gioia dell’anno arriva a Singapore. Leclerc a Marina Bay ottiene la sua terza pole position consecutiva, che viene poi trasformata in una doppietta con il ritorno alla vittoria da parte di Sebastian Vettel (vittoria che gli mancava da Belgio 2018).
Un settembre d’oro, macchiato solamente dal risultato Russo, che Mattia Binotto (team principal Ferrari) ha voluto ricordare così: “Dopo l’estate sono arrivate le vittorie di Spa, Monza e Singapore che ci hanno in parte ripagato delle delusioni iniziali. E anche se non ci hanno permesso di vincere il Mondiale, nella nostra visione, che è quella di alimentare il mito del Cavallino Rampante, credo siano state davvero un momento speciale per tutti i tifosi oltre che per noi”. Dopo questi successi però, nonostante la squadra del Cavallino Rampante sia riuscita a conquistare altre tre pole position nei successivi appuntamenti di Russia, Giappone e Messico (in quest’ultimo caso per via della penalizzazione ricevuta da Verstappen) non è poi più stata capace di convertire l’ottimo risultato del sabato in vittoria nell’evento domenicale.
Complice di un finale al di sotto delle attese, forse sì, forse no, anche una Red Bull passata all’attacco accusando, a volte in modo neanche tanto velato (leggi qui), la Ferrari di utilizzare la power unit in modo scorretto. Tre sono state le direttive tecniche emanate dalla FIA (delle quali riparliamo qui), fra i mesi di ottobre e novembre, per cercare di ‘stanare’ i possibili furbetti, ma ciononostante la Rossa ne è uscita sempre pulita…
La stagione passata è finita come è finita, e per le manie di grandezza del team e dei tifosi Ferrari forse possiamo anche azzardare a dire che non è mai nemmeno realmente iniziata, ma di sicuro si ricorderanno a lungo di questo settembre Rosso e delle gioie che ha regalato, con la speranza di riviverle presto e per un arco temporale decisamente più lungo di un ‘misero’ mese.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Ferrari – F1