Ricciardo: un pilota migliore grazie a Renault
Ricciardo… Ripensare al cammino fatto da Daniel in Formula1 e vederlo ‘lottare’ adesso in Renault mi rende un po’ triste. Non è che voglia screditare la casa francese sia chiaro, però ad essere onesti non è che al momento ci si possa attendere chissà cosa dal team della losanga. Ricciardo è un pilota che gode di grande rispetto all’interno del Paddock. Dopo aver iniziato la sua carriera in Toro Rosso al fianco di Jean-Eric Vergne nelle stagioni 2012-2013, nel 2014 approda in Red Bull. Per l’Australiano l’era turbo-ibrida inizia nel migliore dei modi: al suo primo anno in un top team, batte il compagno di squadra (il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel) e conclude terzo in classifica iridata, dietro solamente agli alfieri Mercedes.
Tutto fa pensare ad un futuro campione, ma purtroppo, complice anche il fatto di rimanere accasato troppo tempo all’interno del team Red Bull senza essere munito di una vettura capace di competere per la vittoria, viene messo a dura prova dal ripetuto confronto con Max Verstappen. Nonostante l’australiano sia stato capace di imporsi sull’olandese sia nel 2016 (Max dal canto suo aveva effettuato le prime 4 gare in Toro Rosso) che nel 2017, nel 2018 qualcosa si incrina nei rapporti tra il driver e la Red Bull, che decide così di puntare tutto sul giovane talento orange.
Inevitabile l’addio a fine stagione con il conseguente passaggio in Renault. Team di tutto rispetto, con delle aspettative molto elevate per la stagione 2021, ma che almeno per adesso resta condannata a confrontarsi con le squadre di centro gruppo. Duelli che a quanto pare però, sembrano aver aiutato Ricciardo a migliorare la sua guida, come ha ammesso lui stesso in una dichiarazione riportata da ‘RaceFans.net’: “È talmente semplice superare il limite della vettura che nel tentativo di ottenere un decimo extra, si finisce per perderlo. Non mi comporto diversamente dal passato, sto sempre cercando di ottenere il massimo dall’auto. Ma ora sono più consapevole di ciò che comporta una guida un po’ più aggressiva”.
Le differenze maggiori, rispetto a quando guidava per la Red Bull, l’australiano le nota in gara, quando si ritrova coinvolto in delle battaglie: “La macchina ovviamente non è così buona come quella che hanno a disposizione i ragazzi davanti, quindi se hai un bloccaggio perdi più tempo nei confronti degli altri, surriscaldi le gomme e ti sembra di pagare un prezzo più alto. Sento di avere una maggiore comprensione dei momenti in cui devo essere più calmo e di quelli in cui invece devo spingere”. In definitiva, quindi, l’insegnamento maggiormente appreso dall’australiano quest’anno è senza dubbio: “La disciplina. È normale che in gara come in qualifica l’istinto sia quello di voler andare sempre il più velocemente possibile, ma scegliere i momenti giusti in cui dare tutto è probabilmente il modo migliore per farlo”.
Nel 2019 Daniel è riuscito nuovamente ad imporsi sul proprio compagno di squadra (in questo caso Nico Hulkenberg, cosa che in carriera gli è riuscita 5 volte su un totale di 8 stagioni). Tuttavia nel 2020 sarà chiamato ad un altro bel confronto con un giovane promettente, Esteban Ocon (il francese, all’interno dell’Academy Mercedes fino allo scorso agosto, è stato vicino alla promozione nel team ufficiale accanto ad Hamilton, ma poi la squadra ha optato per una maggiore stabilità confermando Bottas). La Renault sta puntando molto sul progetto 2021, e chissà… Se Ricciardo riuscirà a fare tesoro dell’esperienza maturata in questi ultimi difficili anni e se uscirà bene dal raffronto con il talento francese, allora potrebbe anche arrivare al tanto atteso cambio regolamentare come uno dei possibili contendenti al titolo…
Noi nel frattempo, ci auguriamo e gli auguriamo di vederlo sorridere un po’ di più… Ce n’è un disperato bisogno.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Renault – Red Bull