Nel primo giorno di test 2020, complice il programma più compatto (il totale delle sessioni passa da otto a sei, nda), si è reso necessario trovare ulteriori spazi per le conferenze ufficiali dei protagonisti. Per tale motivo, nella rituale pausa pranzo, si è tenuto un incontro tra i piloti e la stampa che ha visto protagonisti George Russell, Kimi Raikkonen, Alexander Albon e Lando Norris. Il veterano assoluto della Formula Uno affiancato dalle giovani leve che vogliono conquistare un posto al sole negli anni a venire.
A rompere gli indugi è stato il britannico di una Williams che nel 2020 è chiamato a riscattare una stagione molto negativa, probabilmente la peggiore della gloriosa storia del team di Grove: “Quella che inizia è la mia seconda annatain F1 e sono certo che questo campionato sarà migliore di quello passato, soprattutto per la macchina. Era molto importante – ha puntualizzato il campione 2018 della F2 – partire col piede giusto e non avere problemi come l’anno scorso (la monoposto si vide solo nella seconda sessione di test, nda). Nel 2019 eravamo tutti un po’ smarriti, ma quest’anno già si capisce che la qualità generale della vettura è superiore. Sulla nuova macchina mi sono immediatamente sentito a mio agio, è stata una bella sensazione. La monoposto dell’anno scorso metteva paura“.
Dopo l’inglese ha parlato Raikkonen che ha evidenziato le sensazioni provate sulla nuova C39 (qui l’analisi tecnica) e s’è anche proiettato in un futuro ancora avvolto da una nebulosa: “Provare a Fiorano la nuova monoposto è stato un momento molto importante per il team. Ci siamo attenuti ad un lavoro di routine senza strafare. La macchina ha risposto bene e mi aspetto che continui ad essere affidabile anche in questi giorni“. Poi l’argomento più scottante, quello relativo al suo impegno nella massima categoria: “Non ho un contratto per l’anno prossimo, dunque non mi preoccupo di come saranno le future monoposto – ha proseguito un sardonico Raikkonen – E’ certo che si tratterà di uno sforzo immane per i team e la spunterà chi avrà risorse da investire“.
La palla è poi passata ad Alexander Albon reduce da un 2019 a “doppia facciata” visto che ha disputato la prima parte di campionato in Toro Rosso e la seconda in sostituzione di Pierre Gasly, affiancando Max Verstappen. Una stagione quindi anomala poiché non pianificata alla perfezione, anche in termini di feeling con la squadra. “Questo è il primo anno in cui posso programmare bene la mia attività. Nel 2019 avevo la chiara sensazione di migliorare ogni volta che mi accomodavo in macchina. Per ora ho visto la nuova monoposto solo in pista, ma posso già dire che hanno fatto un grande lavoro di sviluppo“. L’obiettivo stagionale per il tailandese è sicuramente quello di avvicinarsi alle prestazioni del compagno di squadra. Soprattutto in gara, infatti, è stata chiara la sensazione che il passo dell’olandese fosse nettamente superiore. Una condizione che si può comprendere nell’atipico 2019, ma che dovrebbe iniziare a cambiare in questa stagione. Perché gli occhi austeri di Hemult Marko vigilano attentamente su Albon.
A chiudere questa breve sessione di interviste è stato Lando Norris, una delle sorprese positive del campionato che ha decretato la vittoria del sesto titolo di Lewis Hamilton. “Raggiungere lo stesso numero di gare fatto da Kimi Raikkonen sarà durissima. Per provare a farlo è necessario che sia sempre concentrato, quindi avrò il medesimo approccio dell’anno scorso: progredire un passo alla volta“. La chiosa arriva su un argomento che sta facendo parlare nel paddock, ossia la riduzione del numero di giorni ti prove in pista. Ancora Norris: “Aver ridotto i test non è un grosso rischio per noi. La pista è più sicura che mai e anche le curve ad alta velocità non rappresentano un grande problema“.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Stefano Arcari – Andrea Lorenzina