Primo giorno di scuola per la Formula Uno che si è ritrovata, come di consuetudine, a Barcellona, circuito di Montmelò, per i test invernali 2020. Il momento del debutto è sempre particolare e la giornata odierna non ha fatto eccezione. L’attività è iniziata infatti quando il sole non aveva ancora fatto capolino, celato com’era dall’edificio che ospita la sala stampa.
Triplo debutto e una defezione illustre
Prima che il semaforo diventasse verde sono state svelate ufficialmente due monoposto. La prima è stata la Haas che ha messo in mostra la nuova VF-20, immortalata nelle rituali fotografie in presenza di Romain Grosjean e Kevin Magnussen. Una cerimonia rapida, essenziale, condita da pochi fronzoli e zero chiacchiere che ha anticipato il momento dell’Alfa Romeo di andare sotto i riflettori.
Il team italo-svizzero ha curato più attentamente il cerimoniale presentando l’intera line-un piloti (Giovinazzi, Raikkonen e i driver di riserva Kubica e Calderon) e lasciando la parola anche ai responsabili del team. Foto di circostanza e immediato rientro nel box per la C39 che di lì a poco, alle 9:00, ha preso la via della pista per il debutto dell’asfalto. Una giornata che non risulterà cronometricamente esaltante.
La sessione mattutina di test s’è aperta con un inatteso cambio di programma in casa Ferrari. Dopo la fotografia dei venti protagonisti sulla linea del traguardo, Maranello ha comunicato che, a causa di uno stato debilitativo, Charles Leclerc avrebbe rimpiazzato Sebastain Vettel che, nel paddock, è parso visibilmente affaticato da un probabile attacco influenzale. Nonostante ciò il quattro volte campione del mondo si è brevemente intrattenuto con uno sparuto gruppo di tifosi concedendo qualche autografo. Poi corsa nel motorhome rosso nel quale il tedesco conta di ritrovare una forma accettabile per riprendersi il sedile della SF1000 già nella giornata di domani. A proposito della monoposto italiana, va sottolineato che dalla presentazione ad oggi, com’era facile ipotizzare, è stato modificato il layout dell’ala anteriore. Per ulteriori dettagli vi rimandiamo all’articolo dedicato (leggi qui).
Venendo alla pista, nella prima di sessione che s’è conclusa alle ore 13:00, non si sono registrati particolari eventi degni d’esser riportati. Da evidenziare la presenza della Renault che è essa stessa una notizia dato che i francesi avevano celato con particolare attenzione la RS20, la creatura che calcherà le piste del Mondiale 2020. Solita livrea giallo-nera e conferma di un muso in stile Mercedes che i render avevano nascosto ma che già si era intravisto da qualche immagine rubata durante il filming day.
McLaren loda la power unit Renault
A proposito di Losanga, sono arrivate parole confortanti da parte del direttore tecnico della McLaren, James Key, che si è detto favorevolmente impressionato dalle prestazioni della nuova power unit transalpina. “L’anno scorso abbiamo visto come la PU della Ferrari fosse leggermente più avanti della altre. Il nostro motore è molto vicino a quello Mercedes in termini di prestazioni. Nel 2019 siamo migliorati notevolmente nella velocità di punta e questo ha dimostrato come le differenze evidenti tra diversi propulsori siano solo un ricordo“. Una McLaren che, nonostante abbia già programmato per il 2021 il passaggio ai motori della Stella a Tre Punte, si dice soddisfatta di ciò che i francesi hanno fatto in questi ultimi mesi.
Magnussen è il primo pilota, sul finire della sessione mattutina, a mettere le ruote in fallo. Il danese è andato lungo senza compromettere la sua Haas che è prontamente ritornata in pista sfruttando l’ampia via di fuga in asfalto. Un episodio davvero marginale che racconta quanto siano stata fluide le prime tre ore di attività.
Conferenza a pranzo
Quest’anno la pausa pranzo, a causa della riduzione del numero complessivo dei giorni di test, sarà talvolta caratterizzata dalle dichiarazioni ufficiali dei protagonisti. Oggi hanno parlato Russell, Norris, Albon e il veterano Raikkonen. Pensieri improntati alla spiegazione delle sensazioni che si provano all’alba di una nuova stagione che dovrà essere quella di riscatto per alcuni e della conferma per altri. Clicca qui per leggere: link.
Max la trottola
Le seconde tre ore di attività dei test si sono aperte con un Verstappen “ballerino”. Il talento olandese si è girato per ben due volte in altrettanti momenti. E per non farsi mancare nulla, a 70 minuti dalla fine della sessione, è andato lungo in Curva 7. Nulla di preoccupante, niente che faccia suonare campanelli d’allarme. Le uscite non hanno determinato danni alla vettura né particolari problemi alle gomme Pirelli. Piccoli diversivi in una giornata di lavoro molto intensa per gli uomini di Milton Keynes che, nelle persone di Helmut Marko e Chris Horner, non celavano sorrisi soddisfatti mentre si aggiravano tra i meandri di un paddock affollato.
Bottas inviata alla calma
Valtteri ha chiuso in testa il suo turno di lavoro senza aver incontrato particolari grattacapi. Una sensazione di grande tranquillità quella rilasciata dalla W11 che, anche con Hamilton, è parsa subito possedere un ottimo assetto che alle fine di questo primo giorno ha aiutato a piazzare i portacolori di Brackey in una virtuale prima fila. Ma il finlandese non s’è voluto sbilanciare e s’è messo a spargere liquido estinguente sulla fiamma dell’eccitazione che qualche osservatore stava alimentando. “Sta andando tutto come previsto – ha esordito il pilota di Nastola – quindi significa che tutto gira per il verso giusto. Ovviamente tutto è migliorabile, la macchina ha ancora delle aree che crescere. La vettura ha dei punti deboli. Il tracciato di Barcellona è molto utile per testare le nuove monoposto perché presenta tutte le tipologie di curve. Sappiamo che dobbiamo migliorare l’assetto generale della macchina, ma siamo qui per questo“. Il “77“, interpellato sull’argomento, si esprime anche sullo stato di forma delle avversarie: “La Red Bull – ha riferito a Sky Sports UK – sembra possedere una buona vettura. Anche la Ferrari è sembrata essere una macchina efficace, ma siamo appena all’inizio. E’ difficile fare analisi credibili“. Insomma, Bottas cerca di allontanare la pressione dal team campione del mondo che, come la recente storia ha dimostrato, è molto abile a celare agli addetti ai lavori il vero potenziale.
Un record?
Complici i filming day, la stabilità regolamentare e la continuità “gommistica”, quest’anno si è osservato un fatto abbastanza inedito per una sessione di debutto di test invernali. Nessuna monoposto ha subito evidenti defaillance tecniche. Ancora, la pit lane è rimasta aperta per sei ore senza che un solo semaforo rosso apparisse a spezzare la ciclicità dei giri in pista. Se non è un record poco ci manca dato che i primi giorni, nel recente passato, si sono spesso svolti in maniera singhiozzante. Una piacevole novità spiegata da monoposto arrivate al climax dello sviluppo in base al regolamento vigente. Un regolamento che l’anno prossimo sarà sostituito da un corpus normativo rivoluzionario.
Dunque così si chiude la prima giornata di test al Montmelò. La Mercedes può sorridere non tanto per aver monopolizzato la lista dei tempi, ma per aver concluso puntualmente tutto il programma che andava svolto. Cosa effettuata anche dagli altri due top team che non hanno rubato lo sguardo avendo girato con un passo più compassato probabilmente frutto di un lavoro diverso rispetto a quello fatto dagli uomini di Toto Wolff. Per ripercorrere l’intera giornata clicca qui: link.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto:Stefano Arcari – Andrea Lorenzina – Alessandro Arcari – @berrageizf1
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