Direttiva FIA: violazione e provvedimenti riguardo le prese d’aria Mercedes
Il 2020 è iniziato con le squadre sul piede di guerra su molti fronti. Mentre si discute su l’accordo preso in segreto tra Ferrari e FIA riguardo alla power unit di Maranello (leggi qui per ulteriori approfondimenti), e continuano le polemiche sulle somiglianze tra Racing Point RP20 e Mercedes W10 (vettura dello scorso anno), arriva un primo attacco concreto da parte della Red Bull nei confronti della squadra campione del mondo in carica. Il team austriacoinfatti, già a Barcellona, aveva notato delle prese d’aria dei freni posteriori di dubbia regolarità presenti sicuramente sulla Mercedes e forse anche sulla Racing Point.
Pertanto, Red Bull ha deciso di inviare una richiesta di chiarimento alla FIA. Diciamo che c’era da aspettarselo. Se ricordate, una volta scoppiato il caso Ferrari-FIA, Helmut Marko (portavoce del team di Milton Keynes) aveva tuonato a ‘F1-insider’: “Questa volta abbiamo aderito alla proposta lanciata dalla Mercedes, ma ci riserveremo in futuro di utilizzare strade diverse per ottenere il rispetto dei nostri diritti”. Taaaac. Richiesta inviata, con la FIA che nella giornata di ieri ha comunicato la propria decisione in merito: le prese d’aria Mercedes illegali.
Cosa prevedono le norme attuali?
I regolamenti, nello specifico, l’articolo 11.5 del regolamento tecnico, stabiliscono che le prese d’aria dei freni posteriori siano posti in una zona che va dal manto stradale sino a 160 mm sopra il centro delle ruote. Di conseguenza tutte le parti poste al di sopra di questo confine devono svolgere solamente una funzione strutturale. La zona incriminata, se vogliamo, è formata da quattro elementi macroscopici: porta mozzo, prese d’aria dei freni,triangolo superiore della sospensione e bracket (estensione del porta mozzo, tramite il quale è possibile rialzare il triangolo superiore della sospensione).
I tecnici di Stoccarda non hanno fatto altro che estendere la presa d’aria all’interno dell’area delimitata dal bracket della sospensione, donandole una forma a “V” rovesciata. Il team in un primo momento aveva riscosso l’ok della Federazione, inglobando la presa d’aria nella struttura ‘triangolo-bracket-porta mozzo’ rispettando così i vincoli di funzionalità.
Provvedimenti della FIA
Tuttavia, Red Bull è riuscita ad evidenziare come i tecnici di Brackley, andando ad oltrepassare quel limite dei 160 mm al di sopra del centro delle ruote (se vogliamo, la linea di demarcazione, con un cerchio di 13’’ corrisponde proprio al profilo superiore del porta mozzo), abbiano ricavato vantaggi finalizzati al raffreddamento dei freni e gestione degli pneumatici. Così la Federazione, nella giornata di ieri, tramite la direttiva TD 014/20, ha vietato la creazione di qualsivoglia presa d’aria all’interno della zona proibita, chiedendo ai team incriminati di adottare delle soluzioni legali prima dell’inizio del weekend australiano.
Possibili modifiche che Mercedes e (forse) Racing Point possono adottare
La prima è quella di aprire uno sfogo nella zona immediatamente retrostante (avente la stessa area d’ingresso), in modo tale da permettere un passaggio d’aria diretto che non può in alcun modo influire su freno, gomma e aerodinamica. La seconda possibilità è data dalla completa chiusura della zona (triangolo delimitato dal bracket e dal prolungamento immaginario del profilo superiore del porta mozzo). Tale soluzione secondo ‘Auto Motor und Sport’sarebbe la via più semplice da perseguire. Tuttavia il team che deciderà di intraprendere questa strada sarà considerato regolare solamente per i primi due Gp stagionali (Australia e Bahrain).
Ho come l’impressione che quest’anno i tecnici della FIA avranno molto lavoro da fare se continuiamo di questo passo. Sono già 14 le direttive emanate finora (TD 014/20) solo nei primi mesi del 2020. Per giunta, se vogliamo, a motori fermi dato che il campionato deve ancora iniziare. E guai a dimenticarci il DAS, altra soluzione molto discussa e portata in pista sempre dalla Mercedes…
Si prefigura un anno molto lungo all’orizzonte, e almeno per i tecnici FIA e dei Team, quasi sicuramente, lo sarà.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Alessandro Arcari – @berrageiz – PG Tech – @smilextech