Ferrari c’è, o ci fa?
Siccome eravamo rimasti con un “ci risentiamo da Barcellona“, è giusto dirvi perché sono rimasto a casa. Purtroppo una leggera influenza, che ha colpito veramente tanti quest’anno, mi ha fatto desistere. In condizioni normali avrei provato ad andare imbottito di qualunque cosa. In quelle ore particolari se ti avvicinavi a un gate raffreddato eri praticamente finito. Dai test a un tampone poteva essere un attimo. Meglio rimandare nonostante l’amore per la F1 ai tempi del coronavirus.
Detto questo veniamo a cose che vi interessano di più. La seconda settimana di test pre-stagionali si è rivelata tutt’altro che una sorpresa rispetto alla prima. In termini di prestazione, Mercedes ha continuato a mostrare la sua grandissima dote di consistenza in ogni condizione. Era sulla carta la vettura da battere. Lo ha confermato. Ma c’è un ma. Quello che si temeva in inverno sui banchi a Stoccarda pare confermato anche in pista. Mercedes non si sente ancora apposto con l’affidabilità. Il punto su questo aspetto è solo uno: sarà costretta a spingere nei primi Gp o potrà “passeggiare” e gestire eventuali problemini in attesa di risolverli?
La risposta sembra essere Red Bull, sicuramente vicina, secondo me fortissima.
Se a Maranello volevano far capire di non essere i favoriti da qui a 15 giorni ci sono riusciti alla grande e senza mezzi termini, almeno stando alle parole di Binotto il quale è passato addirittura dal low profile a togliere ogni aspettativa vincente per l’inizio di stagione. E così dovremmo prepararci a una impressionante W11 in Australia aggiungendo infine che la stagione è molto lunga. Sempre che non venga accorciata dal coronavirus, ma questo è un altro discorso. Tornando ai test, qui non mi riferisco tanto alla SF1000, non ricordo un gioco a nascondersi così finalizzato a non far capire ai diretti avversari l’ultimo decimo esatto. Segno che forse i team sono tutti più vicini tra loro. O almeno così si sentono. Se i pluri campioni in carica non partiranno facendo la differenza come un anno fa, potrebbe essere globalmente più interessante di quel che pensiamo oggi.
Le mie personali impressioni su quella che, se ricordate, ho chiamato mesi fa SF80?
Ci sono diversi punti e spunti. Partiamo prima da quelli che considero negativi. La vettura dopo la teatrale presentazione, non ha presentato le attese novità di rilievo. Rimanendo convenzionale e troppo simile alla base di partenza. A mio parere non montare il pacchetto che era già previsto per l’Australia è stato preoccupante. Significa in breve aver dovuto affrontare un lavoro aggiuntivo in pista, non previsto.
Per rendere l’idea, quello che si fa con le ripetizioni per chi resta indietro a scuola. Se però lo hanno completato come sembra, sono abbastanza convinto che vedremo diverse novità si spera già alla prima, massimo alla seconda gara. Quale essa sia…
C’è poi il nodo cruciale e per noi enigmatico, del rapporto tra potenza e drag della SF1000. Qui passiamo incredibilmente dal lato negativo della questione a quello positivo. Se è vero che la vettura ha un extra drag è difficile pensare che lo abbia solo o in maggior misura aerodinamicamente, visto che banalmente non è così diversa dalla SF90. Dove si nasconde allora questo extra? Parlando dell’argomento con @smilextech, mi suggeriva alcune zone molto poco visibili. È su questo che ritengo stiano già lavorando in fabbrica da diversi giorni. Anche perché se c’è qualcosa da cambiare sulla power unit se ne parlerà da qui alla prossima specifica, verso giugno. In sintesi, Binotto ha confermato che la vettura è migliore in curva, anche se deve risolvere una sorta di effetto paracadute in rettilineo. Dobbiamo anche considerare altro rispetto alla visione d’insieme dei test.
Perché la Ferrari potrebbe invece sorprendere?
E qui vengo alla parte più positiva. Intanto ho visto una buona vettura con gomme meno morbide mentre diminuisce il carburante. Quindi in sostanza in quella che sarebbe la seconda parte di gara. Mi aspetto molto più grip a basse velocità e che possa aver risolto quei grossi problemi nel portare in temperatura velocemente i compound. Aspetti che costringevano la SF90 a “extra usare” le mescole più soft utilizzando assetti buoni per pochi giri in qualifica ma più difficili e condizionanti in gara. Lo abbiamo visto specialmente con Leclerc. Quindi una buona stabilità sugli pneumatici Pirelli che potrebbe lasciare più possibilità strategiche. Consideriamo infine che il buon comportamento di una vettura sulle gomme e il rendimento in curva, piuttosto che una velocità missilistica in rettilineo, siano la chiave per fare alla lunga un miglior campionato.
Ferrari c’è, o ci fa? Vedremo.
Inevitabile un accenno alla carta uscita dalla FIA sulla questione della power unit della Ferrari. Posto che i termini li sanno solo loro, farla uscire pubblicamente e a pochi minuti dalla chiusura dei test è parso a tutti inquietante…
Ma ricordo che la F1 è anche, anzi soprattutto politica.
Autore: Giuliano Duchessa – @giulyfunoat
Foto: Alessandro Arcari – @berrageizf1