I timori di Ecclestone: “Liberty aiuti i team minori”
Continua il dibattito riguardo al destino riservato alla stagione 2020. Liberty Media e FIA non hanno ancora modificato i loro piani. L’intenzione resta quella di iniziare il campionato il prima possibile e al momento la prima data utile è quella del Gp del Canada (programmato per il 14 giugno), anche se molto più realisticamente è più probabile che l’inizio slitti a luglio. Come ripeto spesso, si tratta di mere supposizioni. Tutto dipenderà da come muterà la situazione determinata dal coronavirus nei prossimi due mesi. Secondo me, determinante sarà l’evoluzione che si avrà in aprile. Vedremo…
Il ritorno alla vita normale non sarà semplice. Non sarà possibile tornare a fare le stesse cose di prima dall’oggi al domani. Servirà tempo, bisognerà mantenere determinate precauzioni affinché non vi siano casi di ritorno. Questo sembra essere scontato, ma quali saranno le misure che verranno adottate effettivamente? Ci si potrà spostare? Con quali precauzioni? Tutte domande a cui non possiamo rispondere ora, ma a cui la Formula1 è costretta a pensare, perché non è possibile immaginarsi di stilare un nuovo calendario senza avere delle garanzie di riuscita.
Nessuno ha delle risposte, però nel corso di un’intervista al ‘The Daily Mail’, Bernie Ecclestone (ex patron della F1) ha messo in evidenza quelle che secondo lui sono le tematiche principali su cui Liberty dovrà lavorare con maggiore attenzione.
Prima: le difficoltà che si incontreranno nel convincere gli organizzatori a programmare eventi senza avere delle garanzie: “Ci vorranno circa sei mesi per risolvere questa pandemia e, anche se il problema si estinguerà, non sarà facile per la Formula1 disputare delle gare. Si dovranno convincere i promotori ad organizzare eventi senza avere la certezza se vi sarà pubblico o no. Generalmente le persone pianificano ciò che devono fare, non si svegliano un giorno e dicono ‘vado a Silverstone’ o in qualunque altro posto”.
Secondo poi… Il coronavirus ha innescato una crisi economica da cui i team non saranno certamente esonerati. Sarà essenziale garantire la sopravvivenza delle squadre, sopratutto le minori, se si vuole uscire vincitori da questa battaglia: “Ammettendo che l’organizzazione degli eventi non sia un problema, si avrà bisogno di partecipanti. La domanda successiva è: saranno vivi? Staranno bene? Una piccola squadra come Williams ha personale e bollette da pagare, e non è facile per loro affrontare tutto senza avere delle entrate (derivanti dalla partecipazione agli eventi)“.
Il consiglio di Mr E è quello di aiutarle attraverso una dilatazione dei pagamenti, e se necessario chiudere un occhio: “Ai vecchi tempi le squadre non erano composte da un personale così vasto e quando avevano problemi ho sempre trovato il modo di salvarli. Davo loro il tempo di ripagarmi, a volte ci siamo persino dimenticati di riprenderci l’importo. Ma ora è tutto diverso.”
Tematiche importanti a cui bisognerà prestare molta attenzione. Pochi giorni fa abbiamo sentito dire da Binotto della possibilità di andare a svolgere delle gare anche a gennaio (trovi qui l’approfondimento) così da garantire un mondiale con un discreto numero di appuntamenti, mantenendo allo stesso tempo un carico di lavoro ‘umano’ per i tecnici.
I tempi sono cambiati, questo è certo. D’altro canto però, ci troviamo di fronte ad un’emergenza e tutti dovrebbero cercare di darsi una mano per venirne fuori nel migliore dei modi.
Le squadre stanno dando grande prova di disponibilità e flessibilità. Speriamo di poter dire la stessa cosa quando arriverà il turno di Liberty Media di fare la sua parte.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – FIA