venerdì, Novembre 22, 2024

Le factory chiudono i battenti anzitempo

Le factory chiudono i battenti anzitempo


La pandemia è mondiale. Sta allegramente investendo la terra, prendendola a cazzotti senza ritegno, fino a quando ne avrà voglia. Segregati in casa come nella trama di un qualsiasi film catastrofico americano, attendiamo gli eventi. Colpevolmente in ritardo, anche la Formula Uno si è dovuta obbligatoriamente accodare alle decisioni generali. L’errore è stato quello di stoppare il mondiale solamente quando il Coronavirus si è fatto vivo nel bel mezzo del paddock, spavaldo e pieno di se, disposto a contagiare tutti.Va bene. Forse non ho proprio un ca**o da fare. O forse, semplicemente, provo un gusto particolare ad intrufolarmi nelle situazioni torbide.

Fatto sta che le fesserie propinate dal comunicato “post-minchiata” di ieri (vedi qui) mi fanno inca**are. Invece di chiedere scusa ai tifosi per la cancellazione dell’evento, porca miseria, sarebbe stato quantomeno più opportuno e meno ridicolo nella forma fare ammenda per il rischio sanitario al quale il pubblico è stato sottoposto. Consapevole che il verbo indugiare accomunato alla salute delle persone non è certo buona cosa, mi sono probabilmente fatto prendere la mano dalla questione. Lo scopo del pezzo era un altro.

La pandemia è mondiale. Sta allegramente investendo la terra, prendendola a cazzotti senza ritegno, fino a quando ne avrà voglia. Segregati in casa come nella trama di un qualsiasi film catastrofico americano, attendiamo gli eventi. Colpevolmente in ritardo, anche la Formula Uno si è dovuta obbligatoriamente accodare alle decisioni generali. L’errore è stato quello di stoppare il mondiale solamente quando il Coronavirus si è fatto vivo nel bel mezzo del paddock, spavaldo e pieno di se, disposto a contagiare tutti.Va bene. Forse non ho proprio un ca**o da fare. O forse, semplicemente, provo un gusto particolare ad intrufolarmi nelle situazioni torbide.  Fatto sta che le fesserie propinate dal comunicato “post-minchiata” di ieri (vedi qui) mi fanno inca**are. Invece di chiedere scusa ai tifosi per la cancellazione dell’evento, porca miseria, sarebbe stato quantomeno più opportuno e meno ridicolo nella forma fare ammenda per il rischio sanitario al quale il pubblico è stato sottoposto. Consapevole che il verbo indugiare accomunato alla salute delle persone non è certo buona cosa, mi sono probabilmente fatto prendere la mano dalla questione. Lo scopo del pezzo era un altro.

Notizia di qualche giorno fa oramai, Ferrari ha deciso di chiudere i battenti, almeno fino al 27 marzo, in attesa di buone nuove. Grazie a questo scenario, in molti hanno ipotizzato un vantaggio degli altri team, intenti a migliorare la propria vettura in vista del “reboot”. Ora. Pensando al fatto che l’attuale Formula Uno è totalmente influenzata dalla simulazione, vera e propria chiave nell’esito di una scuderia, potendo adottare lo smart working la situazione non dovrebbe essere cosi svantaggiosa. 

Il dubbio resterà tale però. Infatti, per non regalare ipotetici benefici a nessuno, Strategy Group e F1 Commission, a quanto pare proprio sotto pressione della Scuderia Ferrari,hanno raggiunto un accordo unanime. La chiusura obbligatoria delle Factory passa dal mese di agosto ai mesi di marzo e aprile, ampliandola di una settimana. Più che un tematica legata agli interessi delle scuderie, la manovra sfrutta l’attuale “quarantena mondiale” per cercare in futuro di rispettare il calendario. L’augurio è quello di contenere in tempi “stretti” l’emergenza Coronavirus, riuscendo a recuperare più Gran Premi possibili, per quella che potrebbe essere la stagione di Formula Uno più frenetica della storia…

Autore e foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1

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