Stroll, voleva Binotto, ora punta tutto su Wolff (con Mercedes?)
Trovano ulteriori conferme le voci secondo cui Lawrence Stroll vuole costruire un grande team. Non solo una squadra da alta classifica ma addirittura vincente. Col tempo. Perché in Formula 1 non si vince dall’oggi al domani ma con una solida pianificazione a lungo termine. Per farlo sa di aver bisogno non solo di un grande nome, cosa che a lui piace molto vedi Paddy Lowe portato in Williams per molti soldi. Ma anche di assoluta concretezza. È fondamentale insomma ‘scegliere chi sa scegliere’ e può convincere le persone giuste ad accettare una sfida.
Il patron della Racing Point che tra un anno diventerà Aston Martin, aveva avvicinato Mattia Binotto con l’intento di convincerlo ad accettare una sfida diversa. Era una fase in cui dopo il Gp di Spagna i risultati deludenti della SF90 stavano mettendo molta pressione al team principal svizzero. La cosa non è andata oltre dopodiché le vittorie Ferrari di Spa e Monza hanno messo in archivio le avance di Stroll.
Da qualche tempo invece, come si sa, il magnate canadese è apparso sempre più vicino a Wolff. Dopo la morte di Niki Lauda che ha lasciato in un vuoto in Toto che è andato ben al di là del lato professionale, i due hanno stretto via via una amicizia importante che è andata oltre i confini del paddock. Sembra persino che sarebbero rimasti bloccati alle Maldive in vacanza per via del Covid-19 mentre andava online la conference call di giovedì scorso sullo slittamento al 2022 dei nuovi regolamenti e tutto il resto. In effetti i due team sono stati rappresentati da Allison e Otmar, il che per una riunione così delicata, aveva lasciato qualcuno perplesso. In più non dimentichiamoci la mossa Daimler che in Australia ha scavalcato nei fatti le volontà di correre di Toto.
Ci arrivano conferme interessanti secondo cui Lawrence Stroll in questo momento avrebbe offerto due opzioni a Toto Wolff: valutare, anche nel medio termine, la possibilità di co-acquisto del team Mercedes, andando incontro a vetture Aston Martin motorizzate Mercedes come sulle vetture stradali, o, se ciò non fosse possibile, il comando della Aston Martin Racing dal 2022 (considerando il possibile gardening a cui andrebbe incontro l’austriaco) dandogli carta bianca e un budget importantissimo seppure ai limiti del regolamento.
La questione è viva ed in piedi per diversi motivi. Intanto l’austriaco, che per astuzia non è secondo a nessuno, è in scadenza di contratto e sa bene che in Mercedes le cose prima o poi potranno cambiare. Forse prima di quanto ci si aspetterebbe. O forse oggi non si sente più così comodo. In un caso diventerebbe fondamentale giocarsi delle buone carte per una trattativa di uscita. Nell’altro, ipotesi per ora più accreditata, rilanciarsi al comando facendo la voce grossa e ottenendo rinnovo e finalmente ulteriori garanzie da Kallenius. Tanto, se non tutto, dipenderà da cosa hanno in testa a Stoccarda come obiettivi a lungo termine.
Non va sottovalutato il fatto che lo slittamento al 2022, per così dire, della ‘nuova era della F1’, faccia si che il prossimo anno potrà essere una evoluzione decisamente indolore di quello in corso. Le implicazioni sono molte visto che i contratti di tante grandi figure sono in scadenza. Da qui, proprio in queste settimane di profonda crisi, possiamo certamente immaginare che i grandi giocatori stiano per sedersi al tavolo verde.
Autori: Giuliano Duchessa – @giulyfunoat – PG Tech – @smilextech
Foto: Formula Uno – Racing Point