I test invernali 2020 ci hanno lasciato con molti punti interrogativi. La Mercedes è forte, anzi fortissima, come sempre, ma ha accusato alcuni problemi di affidabilità(approfondisci qui) che generano qualche malessere interiore. La Ferrari praticamente non si è vista. È indubbio il fatto che si sia nascosta, però le velocità basse mostrate in rettilineo e le dichiarazioni rilasciate da Binotto non fanno presagire a nulla di buono (se sei un tifoso Ferrari non cliccare qui), anzi invitano a prepararsi al peggio.Da parte mia, credo che la cosa più drammatica che possa capitare sia quella di ritrovarsi dietro sia a Mercedes che Red Bull… Anche se la Rossa si ritrovasse in difficoltà rispetto agli altri due Top Team non riesco a vederla lottare insieme alla Racing Point.
Scenario non del tutto scontato dato che la RP20 è talmente simile alla Mercedes W10 (vettura 2019) da essersi meritata il soprannome di ‘Pink Mercedes’ all’interno del paddock… Tuttavia, lasciando da una parte questi discorsi, per una Ferrari rimasta nell’anonimato e una Mercedes con qualche grattacapo c’è una Red Bull molto sicura di sé. Ecco, se vogliamo fare un paragone con il 2019, a me la Red Bull attualmente sembra molto simile alla Ferrari vista nei test dello scorso anno.
Nell’ultima giornata, Max Verstappen ha fatto registrare i migliori giri cronometrati per tipologia di mescola: 1’16”805 con la C2, 1’16”384 su C3 e 1’16”269 con la C4. Pensate che il tempo con il quale Max ha ottenuto il 4° posto sulla griglia di partenza del Gp di Spagna 2019 era stato 1’16’’357 realizzato con mescola C3. L’olandese dunque, è riuscito a replicare il tempo effettuato in qualifica, ma sicuramente con un giro in cui non ha spremuto tutto e in condizioni meteorologiche molto più sfavorevoli rispetto a quelle che si vedranno dall’8 al 10 maggio.
Se avete visto l’ultima giornata di test, avrete sicuramente notato i volti rilassati e l’entusiasmo presente all’interno del box austriaco. In Red Bull credono che la RB16 sia l’arma giusta che gli permetterà di lottare per il campionato e Helmut Marko (portavoce della squadra), intervistato dalla rete televisiva tedesca ‘RTL’, non ha avuto alcun timore nel confermarlo: “La nuova RB16 è come ci aspettavamo. Pertanto, abbiamo iniziato la stagione con un buon feeling e siamo un passo avanti verso il nostro obiettivo: rendere Max Verstappen il più giovane campione di Formula 1 della storia“.
Lo si ripete spesso come un disco rotto, ma… Negli ultimi anni la compagine austriaca non ha avuto degli avvii di stagione entusiasmanti, iniziando a trovare competitività soltanto dopo i primi aggiornamenti stagionali. Diciamo dall’inizio della stagione europea a seguire, senza però mai arrivare ad impensierire la coppia Mercedes nella lotta per il titolo. Marko però, in questo 2020 si aspetta un’inversione di tendenza: “I test sono ingannevoli perché nessuno mostra quello che fa davvero. Ciò che è certo è che siamo molto più preparati rispetto alle ultime stagioni. Penso che potremmo lottare contro la Mercedes già in Australia“.
Il detentore dei contratti dei piloti ha manifestato anche la sua soddisfazione per il lavoro fatto dai motoristi Nipponici ed è fermamente convinto che l’affidabilità non sarà un fattore che pregiudicherà l’esito del campionato: “Partiamo dal presupposto che l’affidabilità ci sia. Abbiamo fatto 5.000 chilometri sul banco prova rispetto ai 500 dell’anno scorso. Inoltre, cosa ancor più rilevante, Honda è riuscita a compiere un grande passo in avanti. La speranza è quella di essere alla pari con Mercedes e Ferrari, e questo dovrebbe metterci in una condizione migliore per le qualifiche.”
Tutto veramente molto bello, però io qualche dubbietto, devo confessarvi, ce l’ho… Che la Red Bull abbia impressionato, soprattutto a livello di prestazioni è vero. I tempi realizzati da Max fanno paura. Anche se il cronometro non è un indicatore affidabile in queste prime sessioni dell’anno, devo ammettere che Red Bull e Mercedes hanno messo a segno prestazioni molto simili, quindi è giusto attendersi uno scontro ravvicinato tra le due. Hamilton nel corso della prima giornata ha ottenuto un 1’16’’976 con mescola C2, battuto dal solo Verstappen nel corso della sesta giornata quando ha girato in 1’16’’805 a parità di mescola.
Ovviamente va considerato che la pista, avuta nella mattina del Day1, fosse molto più ‘green’ rispetto al pomeriggio del Day6 (ha sì piovuto nella notte tra il Day4 e il Day5, ma di certo le condizioni nel caso del giro dell’olandese erano migliori). Quindi anche se mi aspetto che la Mercedes sia ancora il team da battere, su questo lato vedo anche io una Red Bull comunque vicina.
A differenza di Marko, però, non sono certo dell’affidabilità. Prendete ciò che sto per dirvi con la dovuta cautela, perché si tratta soltanto di una mia impressione… La cosa che non mi convince è l’aver visto tanti testacoda da parte di Verstappen (un po’ meno da parte di Albon) e alcuni davvero anomali. Mi ha colpito soprattutto uno: l’olandese si trovava in pista con i rastrelli montati per effettuare prove aerodinamiche e non stava assolutamente spingendo, e arrivato alla ‘S’ presente nell’ultimo settore si è ritrovato ad effettuare un 360° senza apparente motivo.
Non si è parlato molto di questo argomento, e l’unico a lasciarsi sfuggire qualcosa, forse è stato proprio Max Verstappen, che al termine dell’ultima giornata di lavoro, tra le tante considerazioni aveva affermato: “Nessuna macchina è mai perfetta, soprattutto in questa fase, quindi continueremo a spingere per apportare miglioramenti. Io e Alex abbiamo avuto alcune situazioni complicate qui, ma non sono preoccupato e preferisco trovare il limite dell’auto nei test piuttosto che alla prima gara”.
Non metto in dubbio che magari possa trattarsi di un problema minore e di poco conto, ciononostante, a mio avviso, nessuno dei top team può realmente gioire a pieno in questo momento.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Red Bull