martedì, Novembre 5, 2024

Brawn detta la linea ai team: “Bisogna trovare un accordo sul budget cap”

In Formula Uno si sta giocando una partita vitale mentre le fabbriche sono serrate e i motori restano spenti. E’ in discussione lo stesso futuro della categoria che conosce una crisi senza precedenti determinata dallo stop del campionato del mondo. Con le piste deserte si è bloccato un meccanismo vitale, quello che porta fondi alle casse delle scuderie che, in molti casi, hanno dovuto operare tagli agli stipendi dei propri dipendenti. Uno scenario inedito che necessita di strumenti risolutivi mai attuati, nei tempi e nei modi, in precedenza. Se una sintesi è stata trovata immediatamente sullo slittamento al 2022 delle norme tecniche inizialmente previste per l’anno venturo (con relativo congelamento dello sviluppo di alcune aree delle monoposto), analogo discorso non può estendersi alla sfera finanziaria. Quando c’è di mezzo il danaro giungere ad un accordo compromissorio risulta particolarmente complicato. Specie se coesistono visioni tra esse lontane sulla definizione budget cap.

Sostanzialmente si opera in un quadro in cui si osservano due posizioni diametralmente opposte: da un lato la McLaren portabandiera dei team di fascia medio-bassa che spingono per un budget cap risicato, di soli 100 milioni di dollari annui. Dall’altro la Ferrari che non vorrebbe muoversi troppo dai 175 previsti dall’accordo siglato tra le parti prima che la pandemia di Coronavirus imponesse il blocco del mondiale. In mezzo la Mercedes che cerca di mediare tra limiti apparentemente inavvicinabili. Un punto d’incontro dovrà essere necessariamente trovato, su questo non possono esserci dubbi. E della cosa ne è ben conscio Ross Brawn che, dopo aver sudato le proverbiali sette camicie per persuadere le squadre ad accettare le nuove regole tecniche che stravolgeranno il layout delle attuali vetture, dovrà impegnarsi nuovamente in una fine e sfiancante azione diplomatica che dovrà produrre il compromesso definitivo tra istanze centrifughe.

Brawn detta la linea ai team: “Bisogna trovare un accordo sul budget cap”
Chase Carey, CEO di Liberty Media e Jean Todt, presidente FIA

L’ingegnere inglese ex Benetton, Ferrari e Mercedes ha parlato di questo stallo decisionale manifestando non poca preoccupazione: “Forse è giunto il momento di un reset totale. In questo periodo storico – ha affermato Brawn ai microfoni di Sky Sports UKsi può dire che la Formula Uno abbia funzionato nei momenti positivi. Ma ora le condizioni sono mutate. Bisogna prendere coscienza di quanto sta accadendo e decidere se c’è la necessità di rivedere i costi ricalibrando i necessari investimenti”.

Cosa serve per uscire da queste sabbie mobili? Sicuramente una buona dose di buon senso e tanta flessibilità. Ancora Brawn: “Quando abbiamo introdotto il tetto di spesa avevamo la percezione che, in caso di crisi, avremmo potuto abbassare il limite. Esiste una sperequazione troppo evidente tra i primi tre della classe, che godono di un budget veramente altissimo, e le altre scuderie che cercano di far funzionare un modello che sia sostenibile”.

Quest’ultimo passaggio è emblematico e va sottolineato. E’ evidente che Brawn, in questo momento storico, spinga per una vigorosa riduzione del tetto di spesa a disposizione delle scuderie. Il futuro della Formula Uno si scriverà nelle prossime riunioni tra FIA, Liberty Media e i team. Molti guardano con speranza alla rimodulazione del calendario 2020. La verità è che questo è un fatto quasi secondario rispetto alla definizione del budget cap e, a cascata, del nuovo Patto della Concordia che rappresenta il documento basilare per poter consentire lo svolgimento della vita sportiva della categoria. Le prossime settimane saranno di cruciale importanza. E decisivo sarà l’ammorbidimento della Ferrari che al momento manifesta una certa ritrosia nel venire incontro alla richieste degli altri attori principali.

Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1

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2 Commenti

  1. Se la DALLARA fornisce INDY delle vetture a meno di 400mila$ l’una, possibile in F1 non si possa arrivare a 130/150mila$ a stagione? Se si calcola anche 1mil a vettura, 2 mil a team ogni gara, × 22GARE si arriva a meno di 50mil! Volendo si potrebbe tornare ad avere il muletto, qualche test in più ed il warm up! Devono darsi una regolata! Che ne sò,altri GOMMISTI,potrebbero innescare concorrenza e calmierare i prezzi? Altrimenti i TEAM devono mettersi in testa la liberalizzazione (tipo USA) per assemblare una squadra e STANDARDIZZAZIONE! Che ne pensate? Perchè non un bell’articolo sui metodi di risparmio possibili? Siete del mestiere,ne conoscete! Parlatene! Grazie. Salut❣????

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