Non c’è pace per la Formula Uno nell’anno del forse. Tempi terribili questi nostri di oggi, nei quali l’unica consuetudine sembra diventata l’incertezza. Il lungo stop dovuto alla pandemia mondiale di Coronavirus rischia di protrarsi ancora a lungo, nonostante proposte plausibili o quantomeno sensate. Ad ora abbiamo come riferimento la data del 14 giugno, nella quale dovrebbe disputarsi il gran premio del Canada. Tuttavia anche questo appuntamento potrebbe slittare a data da destinarsi o, eventualmente, non disputarsi. A questo punto la palla potrebbe passare all’appuntamento francese, previsto per la fine di giugno. Ma anche in questo caso si fanno avanti svariate ipotesi, che vanno dal rinvio alla concentrazione dei giorni di gara, dal mantenimento alla cancellazione.
Qualsiasi decisione, in questo particolare periodo storico, risulta ardua e pericolosa anche solo da proporre. Così, tra gli estremismi di chi suggerisce di non correre affatto e le provocazioni inopportune e grottesche di Helmut Marko, si fanno avanti voci più moderate, che propongono una lettura più sensata della situazione. Questa volta a parlare è David Coulthard, che illustra uno scenario meno catastrofico, con una possibile ripresa delle competizioni in tempi ragionevoli, a patto di sottostare a qualche compromesso, vale a dire la competizione ‘a porte chiuse’:
“Sono abbastanza certo che gli eventi sportivi riprenderanno assai prima rispetto ad altre manifestazioni come concerti e festival. Dunque ipotizzo che, in un tempo verosimilmente breve, potremo tornare a gareggiare. I gran premi torneranno e essere disputati tra poco, solamente non saranno presenti spettatori in tribuna. Solo nell’ultima parte della stagione potremo riavere i tifosi sugli spalti.“
Il punto di vista di Coulthard appare sensato. Da un lato permetterebbe di non procrastinare eccessivamente l’inizio del campionato, consentendo di disputare le gare seguendo una tempistica più canonica. Dall’altro eviterebbe il rischio di alimentare nuovi eventuali focolai dovuti a raggruppamenti di persone in spazi vicini. Una soluzione da non scartare a priori insomma, sebbene presenti comunque il problema niente affatto trascurabile della rinuncia agli introiti derivati dai biglietti effettivamente vidimati.
Decisioni spinose per l’armata di Liberty Media, che si troverà a far buon viso a cattivo gioco per evitare che il gioco non salti del tutto. Sempre David Coulthard si dice abbastanza convinto in merito allo svolgimento del gran premio d’Olanda. L’attesissimo evento, previsto per il primo weekend di maggio, dovrebbe trovare comunque uno spazio nel calendario. Il ritorno di Zandvoort, pur senza la marea degli ‘orange‘ sugli spalti, rappresenta una ghiotta occasione per l’Olanda. L’ex pilota scozzese si dice certo che “anche ad autodromo vuoto sarà un successo“.
Ai posteri l’ardua sentenza, o meglio, ai posticipi. La scacchiera del campionato 2020 ancora è ben lungi dal vedere piazzate adeguatamente le proprie pedine. Già manca un re e probabilmente una torre: la definitiva cancellazione di Montecarlo e la molto probabile defezione di Baku sono un chiaro segnale di quanto la partita sia dura. In questo momento tuttavia la cosa più importante è fare scacco matto al virus. Dopodiché, e solo allora, potremo riprendere a parlare con leggerezza di cavalli e di alfieri, di cavallini rampanti e dei loro avversari.
Autore e foto: Veronica Vesco – @veronicafunoat
Foto: McLaren – FIA