Ferrari contro tutti…
Fumate nere. Palese conseguenza degli incontri tra Formula Uno e scuderie. Si perché, sebbene la voglia di trovare un accordo esista, qualcuno proprio non ci sente. Si oppone. A ragion veduta o meno, lo fa. Il braccio di ferro pertanto continua, senza lo spazio di manovra necessario per risolvere la spinosa questione. Insomma… la situazione è e resta bloccata. Indiziata numero uno: la storica Scuderia Ferrari. Colpevole senza rimorso, reo confessa nel dichiararsi incapace di accettare regole che tarpano le ali alla sperimentazione, rifiuta l’ulteriore abbassamento del tetto spese. In barba a chi tutti quei miliardi non potrà o vorrà mai spendere.
Specialmente dopo la goffa rettifica tramite comunicato stampa, la pseudo minaccia ferrarista agitata maldestramente da Binotto, non convince. La posizione dello svizzero assume le fattezze di un capriccio fanciullesco, della serie: “la palla è mia e tu non giochi… decido io!”
Ma il Cavallino questa volta è sotto tiro, e pochi sembrerebbero appoggiare il team italiano. Nemmeno chi, affari alla mano, si pensava potesse farlo. L’occhio di riguardo emerge nelle parole di Gunther Steiner, così come l’estrema franchezza con la quale narra le circostanze. A conti fatti, anche gli amici stretti non sono d’accordo con la Ferrari. Nella call conference con il web magazine italiano Motorbox, la sincerità del team principal austriaco racconta l’armonioso contrasto, gestito con estrema semplicità, semplicemente evitandolo…
“Il nostro progetto come ben sapete è molto legato alla Ferrari, ed il rapporto che abbiamo con la scuderia italiana è davvero ottimo. Ogni tanto però non siamo d’accordo con loro, come per esempio sulla tematica legata alla budget cap. Ma d’altronde nelle relazioni non bisogna sempre pensarla allo stesso modo. Al contrario, in certi casi si dev’essere capaci di dire: “Noi abbiamo un’altra opinione” e poi rispettarsi comunque. Ed è esattamente ciò che sta succedendo. Personalmente mi trovo in sintonia con Binotto, ma senza dubbio non concordiamo sulla questione budget cap. Per questa semplice ragione non ne parliamo…”
La Formula Uno senza Ferrari risulta uno scenario difficilmente immaginabile. Credo che su questo punto siamo tutti d’accordo. Ma la provocazione ferrarista poggia, a mio parere, su fondamenta troppo fragili per essere presa sul serio. Intimidire gli avversari esercitando il proprio potere può risultare certamente una buona tattica. Sempre e quando sia credibile. Altrimenti si corre il rischio di ottenere l’effetto contrario, attirando su di se un “odio” altrui non necessario. D’altronde, se tiri troppo la corda, a volta si spezza…
Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1
Foto: Ferrari – Formula Uno
Salve; non sono del tutto d’accordo: è evidentissimo che la F1 si sta allontanando dagli interessi FERRARI. Soprattutto ora,che campionati come il WEC,potrebbero farle “comodo”, visto anche la “questione” IMSA!
Il tandem WEC IMSA è sicuramente molto appetibile per FERRARI senza dimenticare che FERRARI potrebbe anche permettersi di andare a fareggiare fuori dall’egida FIA in altre gare; tutti l’accoglierebbero a braccia aperte. I tempo cambiano e potrebbero essere maturi;decidessi io taglierei la corda immediatamente! Il dopo, delle categotie”F”,sarebbe affar loro… Salut⚙❣
Scusi, lei parla di goffa rettifica, quando in realtà Binotto ha detto “…to look at other further options…” che più o meno vuol dire guardare altre opzioni ulteriori, qui si in aggiunta alla F1 e non in sostituzione.
Sono stati i giornalisti a fare un titolo errato.
Intendevo scrivere: “quindi in aggiunta”
Ma scusate, ma solo io ho capito bene quando Mattia ha detto che avrebbero guardato anche ad altre competizioni??? o.0