Grandi manovre sono in corso in Formula Uno in chiave 2021. Tra queste v’è sicuramente quella che sta perfezionandosi nel mondo Racing Point il cui capo-cordata, Lawrence Stroll, ha acquisito una cospicua fetta del pacchetto azionario della Aston Martin. Il glorioso logo – che ora vediamo sulle Red Bull – andrà a campeggiare sulle fiancate delle ex Force India dal prossimo anno. Il marchio britannico, dunque, ritornerà dalla porta principale visto che darà il nome ad un team ufficiale e rappresenterà la base di un’ulteriore, proficua, collaborazione con la Mercedes che concede propulsori e tecnologie alle vetture stradali del gruppo. Un legame suggellato anche dalla fornitura di power unit che Brixworth continuerà a garantire alla scuderia con sede in Silverstone.
Durante questa lunga pausa dall’attività sportiva si è verificato un evento che ha alimentato voci incontrollate su una travaso di uomini da Brackley alla compagine di Stroll: l’acquisizione da parte di Toto Wolff di una modesta percentuale dell’ammontare azionario della Aston Martin (leggi qui). Qualcosa che ha fatto pensare che il manager austriaco, molto amico del facoltoso tycoon canadese, potesse diventare il team principal della nascente scuderia. Un’ipotesi smentita più volte dalla parti che, nonostante ciò, ha aperto ad uno scenario ancora più clamoroso: il passaggio di Lewis Hamilton sotto le insegne della casa automobilistica britannica fondata nel 1926. Un’eventualità sconfessata dalle circostanze che vedono il sei volte campione del mondo in procinto di prolungare il matrimonio con la Mercedes (leggi qui).
A supportare questa evidenza sono arrivate la parole di Wolff che ha voluto, definitivamente, mettere una pietra tombale sul chiacchiericcio che è cresciuto in maniera smodata negli ultimi mesi: “Il costo delle azioni della Aston Martin era molto basso. A fronte di questo prezzo modesto ci sono i prodotti stradali che sono di altissima qualità. Dopo il Coronavirus le persone torneranno ad acquistare automobili”. Da queste parole si evince che l’ex pilota ha inteso fare un investimento con capitale privato che non è affatto in contrasto con la sua posizione di capo delle attività sportive della Stella a Tre Punte. Elemento sottolineato nel seguente passaggio: “Non c’è alcun conflitto d’interesse: continueremo a fornire i motori al team Aston Martin e la stessa cosa faremo con le vetture di produzione. Tra l’altro le auto stradali del marchio inglese hanno tecnologia della Mercedes, considerando che Daimler possiede il 5% delle azioni del gruppo”.
Toto Wolff ha sentito l’esigenza stringente di fare chiarezza sull’ultimo spiffero di mercato che parla di un Lewis Hamilton in odore di legame con AM. Uno scenario tanto clamoroso quanto inverosimile per il quale è giunta una chiusura totale da parte dello scafato dirigente viennese: “Come avrebbe detto Niki Lauda, la voce che vuole Lewis alla corte di Lawrence Stroll non ha alcun senso”. Uno stop deciso, veemente, perentorio che non può avere altra lettura che quella che porta a pensare che il matrimonio con la Mercedes continuerà anche nei prossimi anni. Un rinnovo contrattuale che, presumibilmente, sarà di due stagioni oltre a quella che dovrebbe iniziare a luglio, come ha spiegato in mattinata Chase Carey.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Mercedes, F1