Montezemolo: “La Ferrari ha quasi tutto per vincere…”
Assistente, responsabile squadra corse, amministratore delegato e presidente. Luca Cordero di Montezemolo non si è fatto mancare niente insomma, durante i 28 anni di brillante carriera spesi nella Scuderia Ferrari. In questo momento cosi difficile per il mondo intero, le video conferenze spopolano. Ieri, durante la trasmissione Sky Sport 24, l’imprenditore italiano ha parlato su tutti i fronti, facendo affiorare i ricordi di una vita in rosso. Tante le tematiche disquisite con estrema franchezza, caratteristica che da sempre accompagna la sua persona.
“Mi manca tutto della Ferrari… l’ambiente e le persone”, commenta un Montezemolo visibilmente emozionato. “Nel lontano 1973 sono entrato nel team come assistente di Enzo. Nella stagione 1975 abbiamo vinto il mondiale con Niki Lauda, perso solamente per mezzo punto il successivo e trionfato nel 1977. Metà della mia vita l’ho trascorsa in Ferrari… quasi 30 anni. Ho vinto 19 campionati del mondo tra piloti e costruttori. È normale che mi manchi molto quell’ambiente.”
Il rammarico più grande come presidente alla guida della Scuderia Ferrari, che tutt’oggi provoca dispiacere e tristezza, riguarda la vicenda Senna e la sua tragica conclusione.
“Prima dell’incidente di Imola, Ayrton venne a casa mia. Voleva liberarsi dal team Williams e correre con la Ferrari a tutti i costi. Eravamo d’accordo di vederci dopo il Gran Premio, ma purtroppo successe quello che tutti sappiamo. Voleva venire da noi. Averlo sarebbe stata la ciliegina sulla torta…”
Dopo due campionati mondiali vinti con la Benetton Renault, Schumacher arriva nel team del Cavallino. L’obbiettivo e chiaro: riportare il titolo a Maranello. Malgrado l’enorme talento dimostrato dal tedesco, alcuni dubbi sull’integrità dell’uomo fecero all’epoca storcere il naso.
“Probabilmente all’inizio c’era un po di scetticismo. Personalmente però ero più che convinto, visto che senza dubbio era il momento giusto. Michael arrivò dopo un grande lavoro di riorganizzazione, quando lui era in grado di fare la differenza. Ci fu una fase delicata nella stagione 1996, con un paio di gare difficili. Una fu quella del Canada e l’altra in Francia, dove non riuscimmo a partire. Fortunatamente, le vittorie di Monza e Spa-Francorhcamps diedero il via ai trionfi”.
“Erede naturale” del sette volte campione del mondo, Sebastian Vettel era il pilota giusto per ripetere i successi dei primi anni 2000. O perlomeno cosi pensava Michael, consigliandolo vivamente alla Ferrari. Al contrario, la scelta cadde sullo spagnolo Fernando Alonso, capace di regalare alcune delle pagine più belle del team italiano.”
“Sebastian era l’uomo giusto individuato da Michael. Lo avrebbe voluto alla Ferrari già dopo l’esperienza alla Toro Rosso. Tuttavia lo giudicammo ancora immaturo, scegliendo Alonso. Malgrado alcuni aspetti caratteriali Fernando ha fatto grandi cose con noi, perdendo due mondiali all’ultima gara. Sebastian è un pilota molto forte, ma lo si deve sostenere. Sente parecchio la pressione…”
L’attuale compagno di squadra del tedesco, Charles Leclerc, ha dimostrato ampiamente il suo talento. Durante la prima esperienza alla Ferrari, senza alcun timore reverenziale, ha dato prova della sua classe al volante. Sette pole position, record assoluto della stagione, e due vittorie tra le quali il bagno di folla italiano di Monza, il suo biglietto da visita.
“Charles è davvero fortissimo. C’è una grossa pressione su di lui… speriamo che non si monti la testa. Già nell’esperienza con l’Alfa Romeo si vedevano le sue abilità, così come le sue capacità di sbagliare poco. La convivenza tra Vettel e Leclerc sarà un tema molto delicato per Mattia Binotto. Devono capire che corrono per la Ferrari”.
In ultima battuta, si parla del futuro. Montezemolo si definisce ansioso nel vedere il team italiano tornare al trionfo. Tuttavia, malgrado la scuderia abbia buone chance per lottare, manca ancora qualcosa.
“La Ferrari ha quasi tutto per vincere. Questo significa che siamo molto vicini. D’altronde, è veramente troppo tempo che non si arriva alla fine del mondiale con la possibilità di sconfiggere l’avversario. Nelle ultime stagioni, il campionato si è deciso con 3/4 gare di anticipo. La Ferrari deve arrivare all’ultima gara con la possibilità di trionfare, anche se poi non si ci riesce…”
Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1
foto: Ferrari – Formula Uno