Possibile inizio in Austria ma sul budget nessun accordo
Alla fine la videoconferenza tra FIA, Liberty e team si è tenuta nella giornata di ieri 16 aprile. I punti principali che si sono andati ad esaminare sono i soliti: quando iniziare la stagione 2020 e il fastidioso tema del budget cap per la stagione 2021 e a seguire. Andiamo con ordine.
Quando l’inizio di stagione?
Non essendo stato divulgato ancora nulla di ufficiale, quello che si è appreso in queste ultime ore è figlio di alcune indiscrezioni, due delle quali hanno molti punti in comune pur differendo su alcuni aspetti. Secondo quanto raccolto dalla ‘BBC’, il campionato potrebbe partire in Austria, il 5 luglio (rispettando così la data inizialmente prevista). L’evento si terrebbe ovviamente a porte chiuse. Destino a cui andranno incontro almeno tutte le gare europee che si svolgeranno quest’anno (ve ne abbiamo parlato anche qui).
In Austria le misure di contenimento dell’epidemia stanno funzionando, tanto è vero che il governo ha già avviato le procedure per iniziare quella che in Italia abbiamo denominato come ‘fase 2’. Nei giorni scorsi anche il team principal della Red Bull, Christian Horner, intervistato da ‘Sky Sports UK’, aveva dato il suo benestare per la disputa dell’evento in assenza di pubblico: “Il Red Bull Ring, oltre ad essere pronto, è in perfetta linea con i criteri richiesti dalla federazione internazionale. Si può organizzare un evento a porte chiuse tranquillamente. Senza dubbio, almeno per le prime gare l’approccio dovrà essere quello”.
Dopo aver fatto tappa a Spielberg la Formula1 si sposterebbe a Silverstone dove dovrebbe stabilizzarsi almeno per due settimane. Qui le indiscrezioni sono un po’ discordanti… Secondo la ‘BBC’, l’ipotesi è quella che il circuito britannico possa ospitare due eventi su due configurazioni diverse del tracciato, mentre per ‘RaceFans.net’ ne potrebbe ospitare addirittura tre, dilatate in quattro settimane (sempre sfruttando però due diversi layout). Accantonata l’idea di far correre le vetture nel senso di marcia opposto (se n’era parlato qui). I costi per garantire tutti gli standard di sicurezza opportuni sarebbero troppo elevati.
A quanto si apprende in questa fase, sarebbe stata archiviata anche l’ipotesi di avere un Gp di Francia a luglio, come era apparso nella bozza divulgata da ‘Auto Motor und Sport’.
Nessun accordo sul budget cap
Sul tetto di spesa l’intesa è ancora lontana. Anzi lontanissima. Negli scorsi episodi, dopo che era stato deciso di fissare il limite a 150 milioni di dollari (per la prossima stagione), si era appreso della volontà dei team minori di voler scendere ulteriormente sotto (una cifra intorno ai 120 milioni sarebbe stata ben accetta), con Ferrari e Red Bull però decise a non cedere maggiormente (ne abbiamo parlato qui). Ieri sarebbe stata avanzata un’ulteriore proposta da parte dei ‘meno fortunati’: 145 milioni di dollari per il 2021 e 130 per il 2022. La risposta? Un altro bel due di picche.
Nonostante non si sia ancora arrivati ad una soluzione totalmente condivisa, secondo la ‘BBC’ tutte le parti coinvolte hanno definito il meeting comunque positivo e costruttivo. Sopratutto per un’idea avanzata dai top team…
Sviluppo aerodinamico a favore dei più deboli
Nel corso della videoconferenza si è parlato anche un piano di sviluppo aerodinamico inversamente proporzionale alla classifica iridata per cercare di livellare nell’arco degli anni il più possibile le prestazioni delle vetture. L’idea, sempre secondo la ‘BBC’ scaturita dalle squadre di vertice, sarebbe quella di andare ad instaurare un sistema che, durante la pausa invernale, andrebbe completamente a bloccare lo sviluppo aerodinamico della squadra laureatasi campione del mondo e a dare totale campo libero d’intervento all’ultima classificata con una scala di valori intermedi per le altre.
Ferrari e Red Bull avrebbero voluto collegare tutto questo al budget cap. Trovandosi a lottare per le prime posizioni in classifica infatti, avrebbero avuto meno possibilità di effettuare interventi aerodinamici per l’anno successivo e ciò permetterebbe loro di sfruttare i loro soldi in altri settori. In questo caso, ad essere contrari sono i vertici della Formula1, che auspicano di vedere le squadre sfidarsi esattamente con le stesse capacità economiche.
Tuttavia l’idea di avere una ricerca aerodinamica a handicap piace e verrà ripresa nel corso delle prossime riunioni. Secondo alcuni addetti ai lavori ci vorranno ancora diverse settimane per raggiungere un accordo soddisfacente con la Ferrari che ha invitato tutti, prima di prendere decisioni definitive, a riflettere maggiormente sul potenziale impatto che le proposte fatte in queste sedi potrebbero avere sul futuro della categoria.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Alessandro Arcari – @berrageizf1 – Red Bull