Power unit Ferrari, Todt: “Scuderia sanzionata anche se non certi dell’illegalità”
Il capitolo riguardante l’accordo raggiunto tra Ferrari e FIA si arricchisce grazie a dei preziosissimi interventi da parte di Jean Todt, presidente della Federazione. Nelle puntate precedenti si era tanto parlato ‘senza cavare un ragno dal buco’. Dopo uno scambio animato di lettere tra i team in rivolta (iniziativa presa dalla Mercedes) e la FIA, l’ultimo atto aveva visto la casa di Stoccarda ritirarsi dai ranghi con la Red Bull che aveva giurato di riprendere la disputa non appena la situazione mondiale, messa a soqquadro dal coronavirus, si fosse risolta (qui trovate il nostro pensiero in merito al ‘trucchetto’ Ferrari). In questi giorni però, il presidente della Federazione, ha voluto anticipare tutti andando a svelare degli importanti retroscena sull’indagine condotta nel 2019 sulla power unit del Cavallino Rampante.
Ferrari sanzionata
La prima importante rivelazione, Todt la fa nel corso di un’intervista concessa ad ‘Autosport’ nel momento in cui gli viene chiesto di fare luce sull’accordo preso in ‘segreto’ con il team italiano: “Se me lo chiedete, mi piacerebbe fornire tutti i dettagli della situazione, ma loro si sono opposti. Posso dire che sono stati sanzionati, ma non possiamo fornire i dettagli della sanzione. Chiaramente non posso aggiungere altro, ciononostante abbiamo convenuto che sarebbe stato sbagliato non dire che il caso Ferrari era stato discusso e che ciò ha portato ad una sanzione.“
Come dicevo. Questo è un punto molto importante, che però detto così non porterà a nulla se non ad un ulteriore malcontento da parte delle altre squadre. Helmut Marko (consulente Red Bull), tanto per citarne uno a caso, ha spinto molto per vedere infliggere nei confronti della Scuderia un provvedimento esemplare. Ora sinceramente, è difficile credere che gli possa bastare sapere che una sanzione c’è stata, senza però conoscerne l’entità…
Altra domanda: come ha fatto la FIA a giungere alla conclusione che la Ferrari andasse sanzionata? E quindi, la power unit 2019 è da consideerarsi illegale? “Onestamente” continua il francese “è tutto molto semplice. Abbiamo fatto molti sforzi per giungere alle nostre conclusioni, sulle quali gli altri team non concordano. Sfortunatamente, il dibattito nasce su delle questioni puramente tecniche. I nostri tecnici sono giunti alla conclusione che ‘non si può dimostrare, come si dovrebbe, la loro non legalità’.”
Power unit illegale ma non dimostrabile
Questo quindi porta ad una sola conclusione: non solo i team, anche la FIA sosteneva che la power unit di Maranello nel 2019 non fosse legale (la notizia di un provvedimento nei confronti del team italiano, ci arriva solo ora, quindi l’unità è regolare a tutti gli effetti). Il fatto è che i tecnici del Cavallino questa volta sarebbero stati così astuti da non permettere alla Federazione di dimostrare cosa stessero realmente facendo.
Todt, parlando a ‘L’Equipe’ ha svelato ulteriori dettagli sulla questione: “C’erano dubbi su uno degli elementi della Ferrari. Un dubbio che altre squadre hanno condiviso con noi. Il nostro team di tecnici ha lavorato con la Ferrari per alcuni mesi e per tutto il tempo abbiamo continuato ad avere dei dubbi.” Il problema di fondo è dato da questa impossibilità da parte della FIA di mettere la squadra davanti al fatto compiuto.
E logicamente il team non è stato così… ingenuo da rivelare il proprio segreto: “La Ferrari non ha mai riconosciuto di star facendo qualcosa contro il regolamento. Ci troviamo di fronte a nutrire dubbi riguardo a qualcosa che la Ferrari non riconosce. Il dubbio ora non ha più ragione di esistere dal momento che abbiamo proibito ciò che credevamo facessero. Tuttavia non siamo in grado di dimostrare se stessero facendo proprio questo. Quindi il rischio è quello di portare il caso davanti alla Corte d’Appello senza sapere con certezza la durata del processo.”
Una bella gatta da pelare insomma. Soprattutto adesso. Queste sono certamente dichiarazioni che scottano. I team vorranno, a maggior ragione, vederci chiaro. Non basterà sapere che la squadra di Maranello sia stata punita. Ora il dubbio, quello più grande è: la direttiva della Federazione ha effettivamente messo un freno alla power unit di Maranello? Ricordo che dopo la normativa diramata prima del Gp degli Stati Uniti, Charles Leclerc aveva ottenuto un incredibile filotto di Pole Position e in gara, dopo le vittorie arrivate in Belgio, Italia e Singapore (in questo caso di Vettel) si era riusciti sempre a lottare per le primissime posizioni.
Da Austin in poi però il panorama è cambiato, ma perché è cambiato? I dubbi della Federazione erano fondati e con la direttiva si è centrata la ‘magagna’ oppure da lì in poi sono subentrati altri problemi per il team di Maranello o più semplicemente ancora si è preferito terminare la stagione senza dare nell’occhio per poi ritornare alla carica nel 2020? Nel frattempo, durante l’inverno, è arrivata anche un’altra direttiva, la TD 39/19, che obbliga le squadre all’utilizzo di un secondo flussometro, diverso da quello già implementato nelle monoposto. Questo basterà? Solo la pista potrà fornirci questa risposta.
I dialoghi con gli altri team
In conclusione, Jean Todt ha dichiarato di essere venuto a conoscenza del ‘ritiro’ della Mercedes dalla disputa solo attraverso la stampa senza ricevere comunicazione alcuna: “Ho parlato individualmente con alcune delle sette squadre. Una di loro ha deciso di tirarsene completamente fuori (ricorderete come la casa di Stoccarda abbia fatto drizzare i capelli alla Red Bull per questa decisione, ndr). Ho letto dai giornali di una discussione tra due presidenti.”
La situazione purtroppo non è diplomaticamente una delle migliori. Alcune squadre sono realmente indisposte nei confronti sia della Federazione che della Ferrari. Todt condivide il malessere generale che la questione ha portato, però non può farci nulla… Ha le mani legate: “Ho ricevuto una lettera in risposta alla mia, in cui i sette team hanno confermato di comprendere la posizione della FIA, ma ciò non significava che ne fossero entusiasti… Sarebbero stati felici se la Ferrari avesse acconsentito ad una completa trasparenza del caso, cosa che avrebbe fatto piacere anche a me, ma non ci ha permesso di farlo.”
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 – Ferrari
Ma che figura fa la FIA?! Non puó dimostrare che una macchina compia o meno il regolamento ! Cosa puó contrllare allora? Come sappiamo che le Mercedes siano state dentro il regolamento tutti questi anni? Perche sono tedeschi Uber Alles?