Solamente 80 dipendenti per team agli ‘eventi chiusi’
Come sarà il paddock della Formula Uno quando si riprenderà a correre? Di certo non sarà come quello visto fino al Gp di Abu Dhabi 2019. Il coronavirus ha cambiato il nostro modo di vivere e di stare in pubblico, o almeno avrebbe dovuto, e cambierà anche il nostro modo di assistere alle manifestazioni sportive. Liberty ha intenzione di iniziare la stagione 2020 con una serie di gare a porte chiuse (senza fan, ospiti e giornalisti) che da ora in avanti chiameremo ‘eventi chiusi’ (così si è deciso di denominarli).
A tali eventi potranno lavorare un massimo di 80 persone per team durante tutto l’arco del weekend di gara, con 60 di esse destinate alla preparazione delle vetture all’interno del box. Nulla di speciale, in quanto nei garage il numero complessivo di tecnici e meccanici non subirà variazioni rispetto a qualche mese fa. I tagli hanno riguardato soprattutto chi si occupava di ospitalità, sponsor, marketing, pubbliche relazioni, sicurezza e trasporti.
La speranza è quella di ritornare ad avere pubblico sulle tribune il prima possibile, ma se si guarda la situazione in modo ottimistico questo non avverrà prima di ottobre-novembre. Quasi sicuramente tutta la prima parte del calendario 2020, ovvero il capitolo europeo, sarà composto da ‘eventi chiusi’. Attendiamo come sempre di avere in mano qualcosa di ufficiale, ma sapendo che l’intenzione è quella di iniziare il weekend del 5 luglio, e mancando oramai solamente poco più di un mese all’evento, possiamo dire che presto si potrà finalmente essere a conoscenza di tutti i piani delineati da Liberty Media per la creazione di un paddock sicuro a ‘prova di coronavirus.’
In questo senso va ricordata la posizione del presidente della commissione medica della FIA. Gerard Saillant, recentemente intervistato dalle reti ‘Sky’, ha confermato che, dopo il riavvio della stagione, non ci si fermerebbe qualora si verificassero uno o più casi di contagio (leggi qui). Tuttavia ha anche fatto un’importante ammonizione: “Dobbiamo cercare di prevedere ed anticipare le conseguenze. Occorre conoscere l’esatta posizione della linea oltre la quale sarà impossibile continuare.”
Ancora presto per gioire, chiamarci fuori e dire che tutto si è sistemato. Bisogna proseguire con cautela e sembra che almeno in questa fase, la Formula Uno lo stia facendo. La brutta lezione, appresa a Melbourne, a qualcosa potrebbe esser servita…
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Red Bull – Formula Uno