Brown chiarisce la situazione Vettel: “Daniel nostra prima scelta…”
Fino ad ora abbiamo assistito ad un mercato piloti 2021 che sicuramente da un lato ha riservato sorprese, con due colpi ben assestati (Sainz in Ferrari e Ricciardo in McLaren), mentre dall’altro ha lasciato dell’amaro in bocca. Il fatto che Vettel sia ancora libero non è una cosa che fa piacere. Un conto assistere al ritiro di un campione per propria decisione (ipotesi contemplata dal tedesco), un altro essere ‘costretto’ per mancanza di opportunità. Dopo aver lasciato la Rossa infatti, al pilota di Heppenheim non restano a disposizione molte scelte. In Mercedes non c’è spazio per un altro gallo a cantare, l’esperienza 2016, al team di Stoccarda, possiamo serenamente dire che è bastata. Finché ci sarà Hamilton vi sarà posto esclusivamente per ‘numeri due.’
Apriamo una piccola parentesi per non essere fraintesi. Valtteri Bottas è un gran bel pilota sia chiaro, e probabilmente con il giusto approccio e mentalità potrebbe arrivare a lottare per il campionato. Tuttavia è anche un pilota disposto al sacrificio: se la squadra chiama, lui risponde… Sempre. E questo è un atteggiamento che andrebbe rivisto se si vuole ambire realmente a diventare campioni… Continuando con il discorso Vettel, se le porte dell’argentea squadra (oggi diventata nera per appoggiare l’iniziativa del sei volte iridato contro il razzismo) son chiuse, quelle Red Bull sono sigillate. Gli austriaci vogliono il titolo con Verstappen e non si ammettono rischi. Quindi, con i top team blindati, di sicuro la prima squadra a venire in mente era la McLaren.
Possibilità sfiorata con il passaggio di Carlos in Rosso, in arrivo proprio dal team di Woking. Tuttavia, il CEO della squadra, Zak Brown intervistato da ‘Auto Motor und Sport’ ha voluto spiegare perché lo scenario non si è potuto poi concretizzare: “Avevamo già preso un impegno con Daniel nel momento in cui Vettel ha fatto il suo ingresso nel mercato piloti. Sebastian è un vero campione, ma stavamo su Daniel già da due anni e anche se all’epoca non si raggiunse l’intesa, era abbastanza chiaro fosse la nostra prima scelta se si fosse liberato. Semplicemente è arrivata l’occasione e ne abbiamo approfittato.”
“Non è che non ci fosse fiducia in Sebastian” spiega il manager statunitense, “ma non eravamo sicuri che avremmo potuto raggiungere un accordo con lui. Inoltre, ci sono ancora molte voci sul suo futuro.” Le altre speculazioni in circolo riguardano l’Aston Martin, ovvero l’attuale Racing Point che in inverno cambierà nome. Va ricordato però come già molte volte Szafnauer (team principal) abbia smentito tali ipotesi e abbia confermato l’attuale coppia composta da Perez e Stroll. Sicuramente tra i due, il pilota più a rischio è Lance.
Al termine dello scorso anno si vociferava anche di un ultimatum da parte del padre Lawrence (proprietario della squadra): o il 2020 sarebbe stato proficuo agli stessi livelli di Cecho, oppure per il giovane canadese sarebbe arrivato il momento di farsi da parte. Unica speranza questa per Seb di salire su una vettura di rilievo… Ci sarebbe poi anche l’ipotesi Renault, però ad oggi non sembra offrire buone opportunità.
A chiudere l’intervista, non poteva certo mancare un commento sul tetto di spesa e sulle speranze nutrite per le stagioni a venire: “In futuro avremo uno sport in cui più della metà delle squadre si ritroverà a gareggiare con un budget molto simile. Ciò assicurerà varietà” afferma Brown. “Ci saranno quattro o cinque squadre che potranno vincere il mondiale. Spero che la McLaren sia all’interno della mischia, ma credo ci saranno otto o nove team con una possibilità concreta di aggiudicarsi almeno una gara, magari condizionata da una situazione meteorologica particolare o da degli incidenti. Il budget cap permetterà di chiudere il gap dalle tre squadre che attualmente spendono di più“.
Quattro o cinque squadre da titolo offrirebbero un gran bello spettacolo in pista, ma sarà davvero così? Non so ma è una favoletta sentita e risentita negli ultimi anni e il fatto che venga ripetuta costantemente invece di avere un effetto rassicurante rischia di fare l’opposto. Come quando non si è molto sicuri di ciò che si sta facendo e ci si ripete una ‘filastrocca’ in testa quasi a convincersi che sia la cosa giusta. Una Formula Uno più avvincente non ha nemici, a nessuno fa realmente piacere vedere una vettura dominante. Speriamo solo non si riveli l’ennesimo buco nell’acqua…
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Ferrari