Ferrari collabora con la FIA per tappare i “loopholes” sulle direttive tecniche riguardanti la power unit
Qualcosa è cambiato… o cambierà ancora sarebbe meglio dire. A scanso di equivoci, per evitare malintesi e proteste da parte delle scuderie, la federazione internazionale ha studiato alcune direttive tecniche che entreranno in vigore il prossimo 5 luglio, data d’inizio del campionato mondiale di Formula Uno 2020. Del quartetto di provvedimenti ben tre sono relativi alle norme sui propulsori, scaturiti dopo il tacito accordo tra FIA e Ferrari che tanto ha fatto infuriare il Circus. Conseguentemente, ridimensionato e sotto stretta osservazione, il team italiano sta collaborando con la federazione per far sparire le zone grigie del regolamento relative alla power unit.
Capeggiato da Mercedes e Red Bull, l’enorme polverone scatenatosi durante la passata stagione si basava su due accuse ben precise. Sul banco degli imputati comparirono l’intercooler (acqua-olio) ed il flussometro, entrambi additati di un funzionamento irregolare in grado di favorire le prestazioni motoristiche della SF90. I chiarimenti elargiti nelle settimane successive dalla FIA non placarono affatto gli animi, creando ancora più confusione. Sebbene la questione sembrava poter passare in secondo piano, dopo la pausa invernale il problema torna prepotentemente in auge. L’indignazione di ben 7 scuderie dopo il “patto segreto” tra federazione e Cavallino Rampante, ha di fatto contributo a scaturire due nuove ed importanti direttive tecniche.
Grazie alla direttiva numero 18, Mercedes, Ferrari e Red Bull saranno dotate di nuovo sensore IVT aggiornato, in grado di quantificare, oltre la pressione, il valore della corrente in uscita. Cosi facendo, indirettamente, la FIA sarà in capace di tenere sotto controllo la distribuzione dell’energia elettrica recuperata, poi erogata dai sistemi ibridi delle vetture (ERS). Solo successivamente, se nessuna magagna verrà alla luce, anche le restanti monoposto del lotto verrano dotate con questi rilevatori.
L’altro argomento caldo, tanto da riceve con dedica firmata la direttiva tecnica numero 19, riguarda un argomento molto chiacchierato fin dalla nascita dell’era ibrida: il consumo dell’olio di lubrificazione. Le norme che regolano questo aspetto hanno subito differenti modifiche. L’ultima prevede un utilizzo dell’olio dimezzato, passando dagli 0.6 litri ogni 100 km del 2019 ai 0.3 per 100 km del 2020. Per di più, la FIA comunica che potrà misurare fisicamente la quantità d’olio immessa nel propulsore optando, all’inizio di ogni fine settimana, per un futuro congelamento di tutte le componenti facenti parte del sistema di lubrificazione.
Minori, ma altresì importanti, le altre direttive diramante dalla federazione. Precisando i dettagli nella lettura dei flussometri con l’endotermico (ICE) a carico parziale, la normativa numero 20 garantirà il pieno rispetto di tutte le limitazioni da parte delle scuderie, mentre l’omologazione dei dispositivi necessari per i pit stop saranno regolati dalla direttiva numero 21.
Autore e foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1