mercoledì, Dicembre 18, 2024

La F1 che “rincorre” l’NFL rischia di snaturare se stessa

E’ il cruccio della nuova proprietà americana: rendere la F1 uno sport più imprevedibile e che consenta una maggiore mobilità nella scala gerarchica dei partecipanti. Un prodotto che deve essere più spettacolare nelle intenzioni di Liberty Media per risultare più appetibile sul mercato. In questa chiave debbono leggersi le tante modifiche ai regolamenti tecnici e sportivi che avranno efficacia a partire dal 2021. Budget cap, aerodinamica meno spinta, motori leggermente semplificati e un utilizzo delle ore di lavoro in base alla classifica sono gli espedienti che il Consiglio Mondiale del Motorsport ha individuato per rendere concrete le volontà di chi ha investito nella categoria. Il livellamento delle prestazioni come stella polare da seguire per evitare che due o tre team, nella migliore delle ipotesi, siano i soli a giocarsi le vittorie di tappa e i due campionati.

I decisori della F1 erano alla ricerca di un sistema di pesi e contrappesi tecnico-sportivi che riuscissero a rendere le performance delle venti vetture più vicine tra esse. Si è pertanto decretato di scartare “trucchetti” poco affini all’estremizzazione tecnica della categoria. In questo senso deve leggersi la mancata introduzione di zavorre afflittive per limitare la “prestanza” di una monoposto. Si è stabilito, dunque, di adire ad un mix di elementi che, nei prossimi anni, snatureranno comunque l’essenza delle monoposto odierne. La disposizione più controversa e che maggiore scalpore ha destato è quella relativa alla maggiore possibilità di sviluppo tecnico della vettura in base al piazzamento nella classifica costruttori. Di ciò ha parlato Ross Brawn che è uno dei grandi promotori della rivoluzione che la serie conoscerà a partire della Stagione 2021 quando entreranno in vigore le novità che non hanno entusiasmato i tifosi.

La F1 che "rincorre" l'NFL rischia di snaturare se stessa
Ross Brawn, direttore tecnico della Formula Uno

Brawn ha paragonato i regolamenti della Formula Uno a quelli della NFL, serie nella quale l’ultima squadra piazzata ottiene il diritto di fare la prima scelta dei nuovi player per la stagione successiva. “Quella del dare più ore di sviluppo alle squadre indietro in classifica sarà una caratteristica permanente a meno che non verifichiamo l’esistenza di alcune conseguenze indesiderate delle quali, al momento, non siamo a conoscenza. Il nostro obiettivo – ha spiegato l’ex Ferrari a Racefans è quello di livellare le forze in campo”.

La meritocrazia sarà il faro che gli operatori dovranno seguire. Ancora Brawn: “L’importante è che sia ancora un forte sistema meritocratico. Se fai un cattivo lavoro, anche se hai più capacità tecnica, sarai in fondo alla griglia. E se fai un ottimo lavoro sarai in prima linea. Mi piace pensare alla Formula Uno un po’ come la scelta nel draft dell’NFL in cui inizialmente il team meno forte deve scegliere i migliori giocatori. Ma poi dovrà allenarli correttamente e dovrà provvedere alle giuste tattiche, mettendoli in forma e facendo fare loro tutte quelle altre cose che li portino al top. Quello che faremo è semplicemente un livellamento generale dei valori”.

Il sistema individuato dal Consiglio Mondiale, quindi, vuole essere trasparente e premiare chi opera bene. Per tal ragione si sono evitate strade percorse in altre categorie e che sono state ritenute poco efficaci: “Abbiamo evitato di introdurre le zavorre. Non ci piacciono e lo abbiamo capito anche discutendone con i fan che hanno espresso lo stesso giudizio. Vincere una gara e portare 10 kg in più al Gran Premio successiva non è qualcosa che si addice alla F1. Stiamo sostanzialmente dicendo ai team che non stanno andando così bene che hanno una grande opportunità per recuperare il terreno perso tramite questo nuovo sistema. Se cogli tale opportunità, bene. Altrimenti sarà un tuo problema. Non penalizzeremo mai – ha chiuso Brawn le migliori squadre togliendo loro potere o aggiungendo peso alle loro vetture“.

La F1 che "rincorre" l'NFL rischia di snaturare se stessa

Una Formula Uno che vuole quindi ad ogni costo essere più equilibrata nei valori espressi. Ma a quale costo? Le disposizioni che presto diverranno operative non rischiano di “imbastardire” l’intera categoria che non hai mai fatto i conti con tali paletti regolamentari che, con ragionevole probabilità, limiteranno e tarperanno le ali alla fantasia degli ingegneri? Ricordiamo, ancora, che la settimana scorsa, grazie soprattutto alla Mercedes (che sicuramente l’ha fatto per un proprio tornaconto e non per il bene comune), è stata impedita l’introduzione della sprit race basata sul principio della “Reverse grid”. Un qualcosa che avrebbe svilito e mortificato uno degli esercizi peculiari di questo sport: cercare il tempo in qualifica sfidando gli altri, il cronometro e se stessi.

I decisori devono evitare di snaturare alla base questa disciplina per trasformarla in mero spettacolo mondandola dalla sfera agonistica. La sensazione è che Liberty Media sia interessata a creare un prodotto commerciale per piazzarlo meglio sul mercato. Una necessità legittima considerando l’investimento iniziale e contemplando che le scuderie vivono di introiti da sponsorizzazione, ma bisogna trovare il giusto equilibrio tra questa istanza e quella di preservare gli stilemi che connotano uno sport tanto giovane quanto legato in maniera ferrea a determinati tratti.

AutoreDiego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1

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