Ormai manca solo l’annuncio ufficiale: al Mugello si terrà il secondo GP su suolo italiano dopo quello di Monza. L’appuntamento dovrebbe tenersi a metà settembre – il 13 per la precisione – esattamente una settimana dopo il Gran Premio d’Italia. Una notizia storica per il nostro Paese che non otteneva due gare dal 2006 quando, a Imola, si impose Michael Schumacher. La pista di proprietà della Ferrari potrà entrare in calendario anche grazie alla volontà della politica locale che ha spinto fortemente per ottenere il placet – e il non secondario contributo economico – di Liberty Media. Una gara che sarà probabilmente a porte chiuse e che avrà la denominazione di “Gran Premio di Toscana”. Il fatto che la Rossa, la scorsa settimana, abbia usato il nastro d’asfalto di Scarperia racconta che l’accordo è ad un passo. Una notizia positiva per il Cavallino Rampante che avrà la possibilità di disputare la millesima gara in Formula Uno tra i cordoli amici. Un momento carico di simbolismo e che entrerà nella storia del motorsport.
Quel che davvero interessa, una volta capito che il GP si terrà, è l’aspetto tecnico-sportivo. Mugello è un circuito straordinario, che presenta punti ad altissimo tasso tecnico che meritano il palcoscenico della Formula Uno. 5245 metri di saliscendi che vanno dal punto altimetrico più alto della curva Poggio Secco a quello più basso delle due iconiche pieghe dell’Arrabbiata. Una pista tagliata e cucita per i bolidi della massima formula e che da anni rivendica la propria presenza in calendario. Una stagione anomala a causa dal Covid-19 ha reso possibile questo sogno che, gli appassionati italiani e non, sperano che possa ripetersi negli anni a venire perché la F1 ha bisogno di piste vere, tradizionali, con punti riconoscibili. Che esaltino le doti di guida dei piloti e mettano alla frusta il materiale tecnico.
Tra gli “sponsor” del tracciato toscano c’è Daniel Ricciardo che, non a sorpresa, considera il Mugello il suo tracciato preferito. “Appena arrivato in Italia – ha spiegato il portacolori della Renault – il primo circuito di cui ho sentito parlare è stato il Mugello. E’ lì che ho corso per la prima volta nel 2007. Da quel momento è diventata la mia pista preferita. Ho immediatamente adorato le curve fluide e ad alta velocità. Per questa ragione penso che sarebbe fantastico, per la nostra categoria, correre su questo tracciato. Abbiamo fatto un test in Toscana, penso fosse nel 2012. Credo che con le attuali monoposto correre al Mugello sarebbe davvero fantastico!“. Un’investitura a tutto tondo da parte di uno dei piloti più tecnicamente dotati e maggiormente connotanti l’attuale Formula Uno. E se un driver col pedigree di lusso spinge per disputare un GP su quella pista vuol dire che la location è di quelle giuste per esaltare il talento e per far divertire il pubblico. Che purtroppo sarà solo televisivo.
Un Mondiale che “The Honey Badger” disputerà con la Losanga da dimissionario avendo già firmato un contratto con la McLaren a partire dal 2021. Una situazione anomala ma che, stando alle parole di Cyril Abiteboul, non lo costringerà ad essere un separato in casa. Esteban Ocon non avrà dunque trattamenti di favore: “La monoposto di questa stagione – ha detto il manager francese – ci consentirà di fare meglio rispetto al passato. Daniel è un gran pilota, non ci sarà un trattamento preferenziale per Esteban. E’ una cosa che non avrebbe senso e che non sposa con la politica aziendale”. Un punto di vista credibile poiché, essenzialmente, le monoposto del 2021 non subiranno troppe modifiche rispetto a quelle che debutteranno tra sei giorni in Austria.
Ricciardo potrà dunque affrontare in serenità un campionato di transizione che dovrebbe, alla fine, comporsi di una quindicina di gare. Il Mugello aprirà la seconda fase di un Mondiale “a trazione” europea visto che in alcuni continenti la crisi pandemica non accenna a placarsi. Brasile e Stati Uniti, ad esempio, stanno producendo numeri di contagiati fuori controllo e, allo stato attuale, è impossibile pensare che si possa correre in quelle zone se la situazione non migliora in maniera drastica e convincente. Ecco perché, altre al tracciato toscano, anche Imola spera di poter ospitare un Gran Premio in autunno. Sarebbe un risultato clamoroso per l’Italia che vedrebbe ben tre gare sul proprio suolo. Un record probabilmente irreplicabile. Ma che darebbe lustro a tutto il movimento motoristico cisaplino. E che, visto il legame che ha con il Belpaese, darebbe parecchia soddisfazione a Daniel Ricciardo.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Renault, Alessandro Arcari – @berrageizf1