Raikkonen: l’ultimo campione di Maranello, il pilota più ermetico e allo stesso tempo più iconico. Scostante ritrosia, apparente noncuranza e un modo di fare dai tocchi naif. Il mondo di Kimi è un’isola deserta, lontana dai rischi del senso comune. La sua personalità è un misto tra sacro e profano, tra autenticità e silenzio. Ciò che traspare dell’uomo è il particolare che lo fa grande, che lo rende personaggio controvoglia e suo malgrado. Indipendente, insofferente alle regole, leale e diretto, taciturno e risoluto. Kimi Matias Raikkonen è un pugno nello stomaco, entra come un fulmine a ciel sereno nel cuore dei tifosi, con la velocità del lampo che lo caratterizza, con le mille contraddizioni di un uomo che si distingue.
Kimi è una sorta di Babbo Natale che fa regali a sorpresa, capace dell’impresa quando meno ce lo si aspetta. Attese deluse, emozioni profuse, rincorse disperate. C’è tutto nella sua storia, una favola che tuttora continua a incantare. Raikkonen è l’eroe di Spa, incredibile vincitore dell’edizione 2009, con una Ferrari che faceva acqua da tutte le parti. Lo strabiliante mattatore di Austin 2018, il mirabolante poleman capace di conquistare il giro più veloce di sempre, in una Monza con l’asfalto bagnato dall’amarezza e dalla pioggia. Una risposta di cuore e di orgoglio, dopo la brutta ferita inferta dalla Ferrari. La replica composta di chi ha ancora tanto da dire, e che, per farlo, usa esclusivamente la pista.
Perché Kimi, grazie alla sua schiettezza, è persona capace di farsi benvolere, specialmente da chi ha avuto modo di conoscerlo e di lavorare al suo fianco. Come nel caso di Beat Zehnder, dirigente dell’Alfa Sauber, che ha collaborato con Raikkonen durante l’anno del suo esordio con la scuderia di Hinwill. Il team manager elvetico rivela un retroscena riguardante i contatti che hanno portato il finlandese in Alfa Romeo dopo l’addio a Maranello. Tutto sarebbe nato nell’estate del 2017, quando il pilota gli offrì un passaggio a bordo del suo Jet privato, in occasione del quale ebbero modo di parlare dei progetti futuri:
“Nel 2017, dopo il terzo posto a Silverstone, mi ha proposto di fare il viaggio di rientro insieme a lui. Così abbiamo parlato del suo futuro. Ricordo di avergli detto: ‘Se non vuoi più correre con la Ferrari oppure ti dovessero licenziare contattami e io renderò possibile il passaggio presso di noi‘. Nel corso degli anni infatti abbiamo sempre discusso in merito a un suo ipotetico ritorno. Quando nel 2018 la Ferrari ha deciso a Monza di ingaggiare Charles Leclerc, ci siamo subito sentiti. Il martedì successivo alla gara è avvenuto l’incontro tra me, Kimi, e Frédéric Vasseur e in pratica abbiamo stipulato un contratto in due ore. Beh, un contratto non proprio, poiché Raikkonen non legge i contratti!“
E in effetti il campione di Espoo non ama i cavilli, preferendo fare affidamento sulla trasparenza e sulla fiducia. Molto semplicemente a tal proposito si è espresso nei seguenti termini: “Quando ho firmato per l’alfa Romeo non ho neppure letto il contratto, perché non m’interessava. Quando ho parlato con loro per la prima volta ho sottolineato che cosa importasse veramente per me: se si fossero intromessi nella mia vita privata, oppure se ne fossero lamentati, me ne sarei andato subito.”
Invece nulla di tutto ciò è accaduto, anzi, come fa notare Zehnder: “Dal suo esordio con la squadra abbiamo sempre avuto un rapporto speciale. Il suo apporto tecnico nei confronti della vettura è veramente notevole e Kimi ha un approccio diretto e motivante. Si sa imporre nei colloqui con gli ingegneri e non ha paura di esternare la propria opinione.”
Un campione a tutto tondo, insomma: abile e collaborativo. Non è infatti un mistero che Raikkonen stazioni in fabbrica con una certa assiduità, vista anche la vicinanza della propria abitazione. Disponibilità massima e un apporto prezioso che hanno permesso alla scuderia elvetica di conquistare 57 punti nel corso della stagione 2019, centrando anche un quarto e un quinto posto in occasione del Gran Premio del Brasile.
Ora non resta che godersi l’attesa per quella che potrebbe essere l’ultima stagione dell’inossidabile Kimi. Con la speranza che si rinnovi l’accordo tra il finlandese e l’Alfa. Ma anche tra un pilota insostituibile e la pista. Perché riesce difficile pensare a una Formula Uno priva di Raikkonen, delle sue brevi risposte spiazzanti, delle sue espressioni insofferenti. Priva dei suoi acuti e dei suoi silenzi. Priva dell’unico comprimario che ha sempre rivestito il ruolo di indiscusso protagonista.
Autore: Veronica Vesco – @veronicafunoat
Foto: Ferrari