Smedley avverte Sainz: Ferrari ambiente ostile
Robert Smedley è un ingegnere britannico con un’esperienza davvero longeva all’interno del team Ferrari. Giunge a Maranello nel 2004 dopo aver lavorato come ingegnere di pista alla Jordan. Ruolo che assume anche all’interno del Cavallino nel 2006 ponendosi al fianco di Felipe Massa. Smedley lascerà il team italiano nel 2013 per approdare in Williams assieme al pilota brasiliano.
Intervistato al podcast ufficiale della categoria ‘F1 Nation’ all’ingegnere è stato chiesto se avesse in ‘tasca’ qualche consiglio da dispensare a Carlos Sainz Jr, che dal 2021 prenderà il posto di Sebastian Vettel al fianco di Charles Leclerc. Invito subito raccolto con un’ammonizione per lo spagnolo: “Dovrà farsi crescere una pelle spessa, molto spessa. Ne avrà bisogno”. Di certo non il migliore degli inizi per qualcuno che vorrebbe ricevere delle rassicurazioni…
L’ambiente Ferrari è ostile, lo si sa, ed è meglio conoscere ciò a cui si va incontro sin da subito piuttosto che avere un ‘brutto risveglio’ più avanti nel tempo: “Chi è stato per tanto tempo a Maranello potrà confermarlo, la Ferrari diventa parte di te. Ci son cose meravigliose, cose incredibili che si possono raccontare sulla Ferrari. Ma ce ne sono anche altre davvero terribili… In Ferrari non puoi permetterti di arrivare secondo. Arrivare secondi non è abbastanza. Fa parte della loro cultura, una cultura a cui recentemente ha aderito anche la Mercedes. Sicuramente però, in Ferrari hai più pressione derivante dai media e dai fan. È un’istituzione nazionale, è una religione.”
Il marchio del Cavallino o si ama o si odia, difficilmente si riescono a trovare vie di mezzo… E i tifosi non sempre sono le persone migliori del mondo quando si incontrano al di fuori del contesto della Formula Uno: “Quando lasci l’ufficio e magari pensi di andare in quello che può essere un ristorante, un piccolo bar o altro, meglio non restare nei pressi di Maranello. Le persone ti conoscono e ti diranno chiaramente cosa pensano di te e della Ferrari. Questo è quello che accade e quella pressione non scompare mai”.
Come se non bastasse poi c’è anche la pressione interna, alla ricerca della perfezione senza riconoscimento alcuno: “Se una vettura è perfetta è sempre merito della Ferrari, mai degli uomini che vi lavorano. La ricerca è spietata e inarrestabile, sempre all’inseguimento della vittoria”. Tuttavia non è tutto così drammatico. Ovviamente per avere delle esperienze indimenticabili si deve vincere, ma anche lo stesso Fenando Alonso, fortemente criticato nell’ultimo periodo in Rosso, ha ammesso di avere tanti bellissimi ricordi.
Smedley, attraverso alcuni aneddoti ci ha solo voluto aprire gli occhi su ciò che realmente accade a chi ha la ‘fortuna’ di rientrare in questa ristretta cerchia di eletti. Il suo vuole essere un monito a non esser presi in contropiede da situazioni spiacevoli che purtroppo possono accadere nell’ambiente, ma è allo stesso tempo convinto che il giovane spagnolo abbia tutte le carte in regola per maturare una bella esperienza all’interno del box del Cavallino: “Se Carlos riuscirà a resistere alla prova a cui lo sottoporrà il tempo, vedremo se ci riuscirà o meno, non lo conosco molto bene ma sembra un ragazzo in grado di ambientarsi bene all’interno del team, sono certo che lo adorerà”.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 – Ferrari