Ferrari: un passo indietro per farne due avanti, basterà?
Se analizziamo ogni dinamica di un team vincente vediamo come sia indispensabile partire sempre da scelte molto chiare alla base. Team Principal, direttore tecnico, direttore Sportivo, ingegneria di pista, non ultimo ovviamente i finalizzatori cioè i piloti. È una vera e propria colonna vertebrale di un team. E a meno che non si abbia un dominio assoluto, nello specifico c’è sempre quello su cui a priori si vuol puntare per il titolo. Non è un mistero che Charles sia stato fortemente voluto da Binotto al posto di Raikkonen, ricordando che Arrivabene, ormai era in uscita come Team Principal, avrebbe congelato un anno in più il finnico. Poi ci sono le infrastrutture in fabbrica a monte d’accordo, e li si apre un capitolo molto complesso da analizzare.
Era diventato evidente che la mancanza di gerarchie chiare aveva mischiato troppo le carte, non funzionando più ormai da qualche tempo. Binotto al rientro a Maranello, dopo la trasferta di Budapest, ha lanciato un Warning tramite un messaggio via lettera molto sentito ma anche piuttosto duro a tutti livelli della GeS, in cui dice fermamente che […insieme e ognuno per sé si debba con umiltà mettersi in discussione, senza pensare che i problemi siano colpa di qualcun altro…]. Da qui possiamo interpretare bene come il team principal italo svizzero abbia capito che lo scaricabile portato avanti negli ultimi mesi doveva innanzitutto cessare. Per questo è stato fatto un passo indietro, per farne due avanti, tornando ad una organizzazione più piramidale e meno orizzontale.
Ma difficilmente potrà bastare. Inserire nuovamente nella mischia Rory Byrne fa capire quanto manchino non solo gli uomini ma soprattutto le idee. Con le mancanze più importanti, a quanto capito, in ambito di Vehicle Dynamics e analisi CFD. Intanto sulla questione SF1000, sono attese altre novità importanti, sempre che funzionino, come anche Red Bull ci ha insegnato molto recentemente. Stando a quanto raccolto, dovrebbe essere previsto un filming day a Silverstone tra i due appuntamenti in UK, molto probabilmente mercoledì 5 agosto, con una versione che si potrebbe definire “Lab” ricostruita secondo alcune nuove (o vecchie?) logiche. Cosi come nell’organizzazione, anche sul lato tecnico un passo indietro per farne due avanti. Meno rake, da questo punto di vista tornando ad una macchina più simile alla 2018.
Tante carne al fuoco: una nuova trasmissione in rampa di lancio, all’ultimo non portata in pista, potrebbe ora “costare” i 2 gettoni forniti dalla FIA per evolvere la vettura tra questa e la prossima stagione ma anche la possibilità di tornare alla vecchia specifica nel caso la novità non funzioni come previsto, perdendo comunque i gettoni utilizzati. Ciò non inficerebbe su una possibile evoluzione del muso che verrà, fortunatamente, congelato solo alla ottava gara stagionale (Monza, 06/09).
Tutto nel tentativo di inizializzare alcune soluzioni che verranno utili e saranno più utili per il progetto 2021. Ferrari non può ripartire da un foglio bianco, non converrebbe ormai, ma deve almeno giocarsi bene i gettoni di sviluppo per rispondere e reggere la pressione di un anno finora da dimenticare. Con uno sguardo al 2022, il vero obiettivo di Binotto.
Autori: PG Tech – @smilextech – Giuliano Duchessa – @giulyfunoat
Foto: Ferrari – FIA