Troppo brutte per essere vere? E invece no. La dura realtà con la quale la storica scuderia Ferrari ha dovuto scontrarsi, attesa ma comunque non gradita, ha di fatto confermato le aspettative della vigilia annusate durante i test invernali di Barcellona: la SF1000 è affetta da diverse “patologie”.
La principale, che complica tremendamente l’andamento della vettura nelle zone più rapide della pista, riguarda un fastidioso blocco aerodinamico generato dal corpo vettura. Oltre alla PU “azzoppata” dall’ultima normativa emanata dalla federazione internazionale riguardante il consumo di carburante ai bassi regimi, il posizionamento delle masse radianti a “domino” nella parte bassa della monoposto, con un’inclinazione minore di 45 gradi, contribuisce al blocco di cui sopra.
Durante le libere di questa mattina, i tecnici di Maranello hanno testato un nuovo fondo per cercare di aumentare la downforce. Ricordiamo che il questo particolare elemento risulta come una delle componenti fondamentali di una monoposto di Formula 1 e, se ben funzionante, aiuta a trovare quello che in gergo è chiamato carico efficiente. In poche parole downforce che si paga con poca resistenza all’avanzamento.
Se osserviamo la comparazione fatta dall’amico Albert Fabrega possiamo notare che, nella parte terminale, non sono più presenti le classiche “rotaie”. Sono stati aumentati, invece, gli slot utili a contenere l’effetto del tyre squirt. In prossimità della ruota posteriore si nota la presenza di un profilo aerodinamico che ha lo scopo di fare lavorare nel migliore dei modi la zona esterna del diffusore che è fondamentale soprattutto per le vetture che utilizzano un assetto rake come la SF1000…
Autori: Alessandro Arcari – @berrageizf1, Cristiano Sponton – @csponton
Foto: Albert Fabrega