Mercedes mette la terza, Lewis Hamilton l’ottava. Questa la sintesi numerica del Gran Premio d’Ungheria che ha mostrato ancora una volta la forma smagliante di una W11 che è andata a doppiare i rivali storici della Ferrari che escono con le ossa rotte da una terra nella quale doveva giungere qualche passo in avanti per le SF1000. Il terzo trionfo in altrettante gare di questo pazzo 2020 viene leggermente mitigato nella soddisfazione complessiva dalla prestazione di Vallteri Bottas che deve accontentarsi dell’ultimo gradino del podio alla spalle di un solidissimo Max Verstappen. Il finnico compromette la sua gara con una partenza al rallentatore che gli ha fatto perdere diverse posizioni alla fine del primo giro. Naturalmente il registro delle dichiarazioni dei due portacolori della Mercedes è diametralmente opposto. Ad un Hamilton raggiante fa da contraltare un Bottas decisamente mesto che si vede anche scavalcato in classifica generale (il ritardo è di cinque punti, nda). Cosa non positiva in vista di due Gran Premi da disputarsi a Silverstone, una pista che è il terreno di caccia del compagno di squadra.
“Che ci crediate o no – ha esordito il britannico nell’intervista post gara – noi continuiamo a spingere e lo abbiamo dimostrato con grande caparbia con quell’ultimo giro che è valso il giro veloce del GP. Abbiamo gestito la gara in maniera perfetta. Devo ringraziare tutti. Mi sento di fare grandi congratulazioni a tutti i ragazzi che lavorano in fabbrica e a quelli che operano al dipartimento motori. Hanno fatto davvero un lavoro stupendo nello sviluppo della power unit. Questa è una delle mie gare preferite di sempre. Quando ti trovi da solo in gara è una sfida diversa rispetto al solito. Avevamo un grande passo, ma senza i ragazzi che lavorano dietro le quinte e quelli che operano in pista con i pit-stop la strategia sarebbe impossibile da attuare. Stavo gestendo le gomme medie e l’avrei fatto fino alla fine. La chiamata per darmi le soft e farmi prendere il punto in più è stata perfetta”.
Lewis parla anche della sferzata psicologica che ha subito dopo il Gran Premio che ha inaugurato la stagione e che non è stato certamente disputato sui livelli cui ci ha abituati: “Nella prima gara sono stato colpito da una raffica di cazzotti e mi sono sentito decisamente sballottato. Ma mi sono concentrato nuovamente, come cerco di fare gara dopo gara. Lo scorso weekend è stato fantastico ed anche in questo sono riuscito a stare sempre sul pezzo, concentrato ai massimi livelli. Devo continuare così”.
Bottas ha manifestato, di converso, pensieri comprensibilmente meno allegri. Il finnico era provato dopo la vana rincorsa che ha cercato di replicare l’impresa che Hamilton fece l’anno scorso proprio all’Hungaroring. “Onestamente è stata gara negativa per me. Partendo secondo volevo vincere, invece ho perso tantissimo allo scatto. Ho cercato di reagire a una luce che ho avuto sullo schermo ma poi si è spenta. Non so cosa sia successo. Dopo ho cambiato qualcosa nel cruscotto ma le cose non sono andate bene e ho perso tanta aderenza. Ho lasciato tante posizioni, sono stato in lotta fino alla fine e, arrivato vicino a Max, non ho trovato lo spunto decisivo. Ho perso dei punti preziosi in chiave campionato. Azzardo con le gomme? Non è stato vero azzardo anche se alla fine non ha pagato. Silverstone? Mi piace, saremo forti anche lì, abbiamo tante cosa da imparare da questo weekend”.
Qualche breve dichiarazione è arrivata anche da Toto Wolff che si è soffermato su due aspetti: la gara di Bottas e le strabilianti performance della W11. “Non ho ancora parlato con Valtteri, immagino che sia deluso. Siamo comunque riusciti a ricostruire la sua gara fino alla terza posizione. Ciò che è positivo – ha riferito il team principal austriaco ai microfoni di Sky Sports UK – è che la vettura è una vera bestia, compresa la power unit. Abbiamo potenza e disponiamo di tonnellate di carico aerodinamico. È tutto ciò di cui abbiamo bisogno per garantire ai piloti un’ottima guidabilità”.
Quest’ultima considerazione apre ad una riflessione. È paradossale e quasi assurdo che questa macchina così dominante abbia lasciato per strada diversi punti nei primi tre GP stagionali. Il potenziale enorme che la W11 esprime andrà capitalizzato meglio nelle prossime gare evitando distrazioni ed errori che non hanno consentito agli anglo-tedeschi di cannibalizzare questo abbrivio di 2020. Il doppio appuntamento di Silverstone potrebbe mettere una pietra tombale su questo Mondiale che già pare avere un padrone che tiranneggia in maniera quasi spietata. Anche perché il circuito inglese dovrebbe letteralmente sublimare le performance di una monoposto dal telaio perfetto e del motore particolarmente efficiente e decisamente ricco di cavalli. Tra quattordici giorni avremo l’eventuale conferma.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes