Il 44 fa 90. No, non abbiamo riscritto la matematica in uno slancio di fantasia. E’ la semplice constatazione dell’ennesimo record stabilito da Lewis Hamilton che, con la prima posizione alle fine delle qualifiche del Gran Premio d’Ungheria, diventa sempre più il numero uno della specialità. Il campione del mondo in carica, su uno dei suoi tracciati preferiti, ha mantenuto sempre alta la concentrazione e ha rintuzzato con relativa facilità gli assalti di Valtteri Bottas che fino all’ultimo ha provato a prendersi la posizione più vicina alla linea di partenza. Per la Mercedes è comunque doppietta, la prima stagionale considerando che in Austria ci fu la penalizzazione di Hamilton e in Stiria fu la pioggia a frenare il finnico. Quel che ha destato scalpore è la facilità di guida della W11 che ha sbaragliato la concorrenza infliggendo distacchi davvero pesantissimi che, proiettati sui 70 giri della gara, potrebbero diventare addirittura siderali. Ma di questo se ne parlerà eventualmente domenica sera. Per ora concentriamoci sulle dichiarazioni rilasciate dai portacolori della scuderia di Brackley.
Ad aprire le danze è il protagonista di giornata che, col tempo di 1’13’’447 (nuovo record del tracciato, nda), mette in riga la concorrenza e si candida alla vittoria in virtù di un circuito poco amico dei sorpassi. “Devo darmi un pizzico sul braccio per capire di aver fatto veramente novanta pole position. Questo risultato è stato reso possibile da un incredibile gruppo di lavoro, uno staff senza cui non potrei fare questo. Grazie a tutti quelli che sono in fabbrica e qui e che hanno fatto un lavoro fantastico. Valtteri – ha sottolineato Hamilton – mi rende la vita difficile, bisogna essere perfetti sul giro secco per batterlo. Devo queste prestazioni anche alla pressione che costantemente esercita su di me. Fare una qualifica come questa è una delle cose che adoro di più in questo lavoro. La vettura non va sui binari, ma c’è sicuramente un legame speciale tra me e la macchina di quest’anno. E’ una monoposto quasi perfetta, che va quasi sui binari. Record di otto vittorie qua all’Hungaroring? La strada per la prima curva è molto lunga, servirà fare una partenza perfetta domani. Sarà una gara lunga e bisogna vedere anche il meteo cosa offre perché potrebbe piovere. Cercherò di tenere la testa bassa, concentrarmi e portare una doppietta per la squadra”.
Soddisfazione anche per il capofila del mondiale che, ovviamente, esprime nella mimica facciale un po’ di rammarico per non aver centrato una pole che ha un valore assai rilevante sul budello magiaro. “Dalle terze libere (chiuse in testa, nda) sapevo che sarebbe stata lotta serrata tra noi due. Faccio i miei complimenti a Lewis, ha fatto un gran giro. Ma anche io ho fatto un bel giro. Siamo molto avanti agli altri team, questa è una cosa decisamente buona per noi. Il mio giro nel Q3 è stato molto buono, ma onestamente non potevo fare molto meglio. Lewis è stato più veloce oggi, semplice. Come sempre sarà una bella battaglia verso Curva Uno. La situazione in classifica è buona, ma io devo vincere delle gare per potermi giocare davvero il campionato. Quindi domani il primo giro potrà essere una buona opportunità per girare in testa”.
I valori emersi oggi potrebbero essere messi in discussione nella giornata di domani quando la pioggia, stando alle previsioni, dovrebbe fare capolino proprio nelle ore in cui si disputerà la gara. Una situazione che in questo momento, pur non temendo per le prestazioni, in Mercedes non vorrebbero si verificasse proprio per non dare il via ad un rimescolamento di posizioni altrimenti impronosticabile. Al momento le due W11 sembrano appartenere ad un’altra categoria. Non ci fossero le due “Fecce Nere“, la Formula Uno vedrebbe una lotta serrata per la vittoria tra almeno tre team. Una condizione che potrebbe perdurare visto il sostanziale congelamento regolamentare da qua al 2022.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes