GP Ungheria Analisi prove libere: Mercedes al comando, ma Ferrari insegue…
Il meteo è stata la variabile impazzita di queste prove libere e lo potrà essere anche nei prossimi giorni visto che, allo stato attuale, le previsioni continuano a cambiare di ora in ora e non si sa ancora se domani e domenica ci sarà il sole o no. In questa analisi andremo a considerare principalmente le prove Libre 1 visto che, nelle seconde, c’è stata poca attività in pista. Non è una novità ma la vettura che ha maggiormente sorpreso è stata la Mercedes W11 che ha dimostrato la sua forza anche sul toboga ungherese. Sorprende specialmente il tempo di Hamilton su compound hard, che è riuscito a battere di pochi centesimi Bottas con medie. Secondo Pirelli la differenza prestazionale tra le due mescole è di soli 3 decimi, ma la cosa che ha stupito di più è stata la facilità con cui il campione del mondo è riuscito a portare in temperatura entrambi gli assi (anteriore/posteriori) nonostante una temperatura della pista di soli 27°C. Il posteriore, visto le tantissime curve lente, è piuttosto facile da scaldare ma quello anteriore è più problematico e qui è venuto in aiuto il DAS System. A livello tecnico la vettura anglo-tedesca non presentava novità tecniche ma solo adattamenti al circuito (ala posteriore).
La Racing Point non è più una sorpresa e anche oggi abbiamo visto che potranno togliersi delle soddisfazioni in questo fine settimana. La delusione di giornata è rappresentata dalla Red Bull che non ha dimostrato la forza che ci si aspettava alla vigilia. A Milton Keynes puntavano molto su questo GP per mettere pressione alla Mercedes ma, almeno per ora, la W11 è sembrata fare un campionato a se. La RB16 è parsa poco bilanciata ma, sicuramente, domani sarà nelle posizioni di testa grazie al lavoro di setup che verrà fatto durante la serata e gli affinamenti che verranno provati durante le FP3. Verstappen ha una grossa chance in Ungheria, ma per riuscirci ha bisogno di ritrovare le prestazioni della monoposto.
Nelle prime due gare in Austria, la vettura austriaca aveva evidenziato una leggera superiorità nelle curve lente mentre andava a pagare decimi preziosi in quelle di media velocità, in quelle veloci e sui rettifili. La potenza del motore Mercedes ha sorpreso tutti in casa Red Bull e Honda, perché si aspettavano di essere vicini a livello prestazionale grazie all’ottimo lavoro fatto dagli ingegneri nipponici. Il team di Brackley, nonostante le direttive tecniche emanate dalla federazione internazionale, è riuscita a trovare circa 25 cv tra il 2019 e il 2020.
In casa Ferrari le cose sembrano essere andate meglio rispetto all’Austria. I due piloti hanno continuato a valutare il nuovo pacchetto aerodinamico, visto che la settimana scorsa non avevano potuto testare il reale potenziale. Un lavoro di affinamento per cercare di capire se la strada intrapresa è quella corretta. Se escludiamo l’ala posteriore da alto carico non si sono viste novità sulla SF1000. A Maranello stanno lavorando duramente per cercare di raddrizzare la stagione e per questo porteranno novità a Silverstone. Alcune di queste saranno visibili ma altre saranno sotto il cofano e quindi non valutabili attraverso immagini fotografiche.
I problemi di mancanza di bilanciamento e di trazione si sono visti anche oggi, ma la situazione non sembra essere drammatica come in Austria. Probabilmente il team italiano non sarà in grado di lottare con Mercedes e Red Bull, ma tenterà di battere Racing Point visto che, McLaren e Renault, sono sembrati meno performanti della Rossa. Detto questo sono solo impressioni, visto che non si conoscono i programmi di lavoro. Per questo non sarei sorpreso se, domani, queste scuderie dimostrassero di avere un maggior potenziale rispetto alla SF1000.
Se ci concentriamo sui long run possiamo osservare il passo inavvicinabile delle due Mercedes, potendo comunque notare che la Ferrari non è poi così lontana. E’ vera gloria o solo un programma di lavoro diverso? Difficile rispondere a questa domanda visto che non abbiamo nessun elemento per dare una risposta sensata.
La giornata NO della Red Bull può essere evidenziata dalla simulazione di gara visto che, sia Verstappen che Albon, sono stati più lenti delle storica scuderia italiana.
Anche Racing Point non ha brillato nella simulazione gara ma potrebbe essere dovuto all’utilizzo delle gomme soft, che su una pista piuttosto “green” si sono degradate piuttosto velocemente. Il pilota messicano aveva iniziato il suo long run con dei buoni tempi ma il ritmo si è alzato giro dopo giro.
Non resta che aspettare la giornata di domani per ricevere ulteriori conferme sempre che, le condizioni climatiche, decidano di erigersi a protagonisti ancora una volta e prendere la scena.
Autore e grafici: Cristiano Sponton – @csponton
foto: Mercedes – Ferrari
Grazie Cristiano
caro Cristiano,
la pl3 per adesso ha smentito un po”’ …cmq aspettiamo le prove ufficiali 😉