giovedì, Dicembre 19, 2024

Il ciclo spezzato

Il ciclo spezzato


Eccoci al terzo GP (consecutivo) di questo campionato di F1 più eccezionale che mai. Si gareggerà nel catino rovente dell’Ungheria, circuito ricco di storia sulle quali sono state scritte diverse pagine della categoria regina del motorsport. Le attuali vicende che stanno orbitando intorno alla Racing Point e al fatto che ha aumentato a dismisura (proprio come un body builder che assume certe sostanze) le sue prestazioni (falsate solamente dalla qualità dei piloti), mi ha riportato alla mente la Williams di sir Frank di inizi anni 90. Ed è proprio il GP di Ungheria del 1990 che voglio riportarvi alla memoria. 

A causa degli attuali regolamenti, dubito fortemente che la Racing Point possa recitare il ruolo della Williams tra la fine degli anni ottanta e l’inizio del decennio successivo. La blasonata scuderia di Grove non era il fanalino di coda del carrozzone di oggi; al contrario era una solida realtà e da lì a breve sarebbe divenuta il riferimento tecnico per tutta la F1 dell’epoca. Cosi importante da spostare pedine importanti come Ayrton,eclissare l’allora scuderia dominante McLaren. L’ascesa tecnica della storica scuderia britannica fu un continuo crescendo, gettando le basi per un ciclo vincente e dominante. Spezzato solamente da vicissitudini legate a nomi  del calibro di Ayrton Senna, Alain Prost e Michael Schumacher: piloti talmente forti da spostare gli equilibri essendo capaci di superare anche il mezzo. 

Il ciclo spezzato
Ayrton Senna, Alain Prost e Michael Schumacher durante il Gran Premio di Spagna edizione 1993

Di fatto la Williams riuscì a vincere nel 1992 con il dominio assoluto del leone britannico Mansell, nel 1993 con il grande trionfo di Prost,per poi affermarsi nuovamente con Damon Hill nel nel 1996 subissato da un altro successo di Villeneuve la stagione successiva. “Solamente” quattro titoli… veramente poco rispetto al potenziale dell’equipe a disposizione di Frank Williams. Il GP d’Ungheria del 1990 è un esempio eclatante. Sebbene in quell’anno il mondiale fosse un affare privato tra Senna e Prost, la Williams iniziò ad emergere prepotentemente. Tanto che il belga Thierry Boutsen,non propriamente un campionissimo, dominò l’intero weekend conquistando pole al sabato e gara alla domenica. Per intenderci, Thierry diede due decimi abbondanti ad Ayrton… giusto per far capire la situazione.

Erano altri tempi, eppure mai come ora l’odierna ed omologata F1 dal pensiero unico e standardizzato (in ogni aspetto) dovrebbe prendere esempio dal passato. È stata proprio quella F1 a creare i fasti su cui ora Liberty Media si regge (fino a quando? ), grazie a quei regolamenti dove anche le scuderie minori potevano emergere (come mai una scuderia come Williams è piena di debiti e di fatto non vincerà più… almeno con queste regole). Per lo stesso motivo, è proprio a causa di queste norme che ora possiamo assistere ad exploit come quello della Racing Point,la quale ha un unico e semplice compito: togliere più punti agli avversari favorendo di fatto Mercedes . Confesso che la nostalgia per quei tempi (anche se Ferrari non vinceva nulla… dov’è la novità?!) è davvero tanta…

Buon GP a tutti. 


Autore: Vito Quaranta – @vito1976

Foto: Williams F1

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