Mercedes: obiettivo demolire gli avversari
Mercedes esce dal Gp di Ungheria con il ruolo di distruggi avversari. Quest’anno l’obiettivo per gli anglo tedeschi non sembra solo quello di vincere il titolo costruttori e piloti ma lo vogliono fare demolendo tutti gli altri. Se guardiamo le prestazioni della W11 diciamo che hanno raccolto meno rispetto a quanto dimostrato in pista visto che, sia in Austria 1 che in Ungheria, non sono riusciti ad ottenere l’uno-due.
Sul toboga ungherese è stato bravissimo Verstappen a mettersi in mezzo ad Hamilton e Bottas ma a quest’ultimo va rimproverato l’errore in partenza che gli ha fatto perdere secondi preziosi nella prima parte di gara. Bottas se ha una minima chance di lottare per il titolo non può concedere ad Hamilton questi regali.
Che la W11 fosse una monoposto straordinaria lo si era capito fin dai test di Barcellona dove, vedendo le prestazioni di queste prime tre gare, aveva anche nascosto parte del suo potenziale. Allo stato attuale non sembra avere nessun difetto perché va forte sul dritto, nelle curve lente, in quelle veloci, tratta bene le gomme. L’affidabilità sembra soddisfacente anche se è giusto aspettare delle corse con il caldo per capire se hanno definitivamente risolto alcuni problemi di surriscaldamento.
Mercedes è riuscita, con la W11, a migliorare una vettura come la W10 che era già straordinaria. Basta osservare le prestazioni della Racing Point per capire quanto era valido il progetto anglo tedesco del 2019. Una W10 che aveva principalmente un problema che è stato completamente eliminato: velocità sul dritto.
Ci sono riusciti grazie ad un ottimo lavoro sulla Power Unit ma sembra che le velocità massime siano cresciute esclusivamente per questo fattore. Invece, il fattore principale, è il lavoro che è stato fatto nella zona centrale e in special modo sulle fiancate. Con questa soluzione sono riusciti a trovare ancora più carico dal corpo vettura e questo gli ha permesso di migliorare l’efficienza aerodinamica. Minor drag e maggior potenza si traducono in velocità maggiore sul dritto. Oltre a questo, hanno anche migliorato la velocità in tutte le tipologie di curve e questo dimostra il tanto carico aerodinamico che hanno a disposizione.
Se ci focalizziamo sulla gara, Hamilton, ha costruito il successo fin dai primissimi giri quando, su pista umida, ha rifilato distacchi importanti a tutti, Verstappen compreso. Dopo aver messo slick ha aumentato il gap su Verstappen e Bottas girando, rispetto alla RB16, mediamente 2 decimi più veloce al giro.
Nel secondo stint ha pensato soprattutto a gestire la macchina e le gomme ma nonostante questo è riuscito comunque ad allungare sul pilota della Red Bull. In questo modo è riuscito a costruirsi il gap per una sosta supplementare per montare la soft negli ultimi giri di gara e questo gli ha permesso di ottenere il punto aggiuntivo per il giro veloce.
Per quanto riguarda Bottas, come detto in precedenza, ha vanificato il tutto al via sbagliando la partenza.
A causa di questo inconveniente ha perso tantissimo tempo nei primi giri di gara e questo gli ha impedito di tenere il ritmo di Hamilton. In Mercedes ci hanno provato in tutti i modi a cercare la doppietta anche usando una strategia diversa. Il muretto ha fermato Bottas al giro 49 per metterlo in pista con gomme nuove e cercare di ripetere la strategia vincente usata con Hamilton nella scorsa stagione. Ma, Bottas è riuscito a riprendere Verstappen solo all’ultimo giro e non ha avuto il tempo di attaccarlo.
Ora, dopo una settimana di pausa, si andrà in Inghilterra dove si correranno due Gp sul tracciato di Silverstone. Sarà un fine settimana molto particolare perché, quella pista, dovrebbe esaltare le doti della W11. Vediamo se Red Bull saprà reagire perché, allo stato attuale, sembra l’unica che può creare qualche leggero fastidio ad Hamilton e Bottas.
Autore e grafici: Cristiano Sponton – @csponton
Foto: Mercedes