Vettel-Red Bull: c’è ancora la forza di sfidare uno come Max?
Il destino di Sebastian Vettel continua a tenere i fan con il fato sospeso. Le ipotesi in caso il tedesco volesse restare in Formula Uno le conosciamo: Aston Martin, la più accreditata (se dovesse essere Perez ad andarsene l’annuncio dovrà arrivare entro e non oltre il 31 luglio per far valere una clausola rescissoria presente nel contratto del messicano), e Red Bull. Affinché però Sebastian possa tornare a vestire i colori della squadra che gli ha dato vittorie, iridi e gloria vi dovrà essere un allineamento planetario non indifferente. Lo scenario implica che i dialoghi con Lawrence Stroll (presidente Racing Point) non abbiano dato gli esiti sperati e che i vertici della scuderia austriaca non siano rimasti soddisfatti delle prestazioni ottenute da Alexander Albon.
D’altro canto, sappiamo che l’ambiente Red Bull non è mai stato il luogo migliore in cui vivere per un pilota. Se sei forte e dimostri di avere quel qualcosa in più, come hanno fatto Vettel, Ricciardo e Verstappen, a suo tempo, tutto diventa perfetto. Ma bastano poche prestazioni ‘no’ per far pendere l’ago della bilancia da ‘futura promessa’ a ‘bidone’. Se fate caso alla lista indicata in precedenza, Seb e Daniel hanno deciso di andare via dopo che il novellino di turno ha convinto a suon di risultati Marko e compagni di avere talento e a puntare su di lui anziché sull’usato garantito… Ma veniamo ad Albon. L’inglese con passaporto thailandese è stato già criticato dal Dr Marko dopo non aver passato il taglio della Q2 in Ungheria (Gp scorso) e chiudendo poi con 70” di ritardo da Max Verstappen alla domenica (una decina di secondi ancora e sarebbe stato doppiato dal compagno di box).
Alex potrebbe davvero essere messo alla porta per questo? Ricordiamo che il giovane aveva chiuso il 2019 con delle buone prestazioni: in Brasile non ha preso punti a causa di un contatto avuto con Hamilton nel finale quando stava lottando per la seconda posizione (il britannico della Mercedes ha ricevuto una penalità per questo), scenario ripetutosi tale e quale nel primo appuntamento stagionale in Austria quest’anno (Albon si ritirerà pochi giri dopo per un problema d’affidabilità, mentre Lewis verrà penalizzato ancora una volta). Nel secondo weekend, nonostante le RB16 non abbiano avuto lo stesso ritmo visto nella prima gara, riesce a portare a casa una buonissima prestazione, chiudendo 4° alle spalle di Max per 11”. Quindi di cosa parliamo?
In Ungheria la vettura non era nemmeno al top ed è vero che Max ha surclassato il compagno di squadra sia in qualifica che in gara, ma Albon ha dovuto condurre un Gran Premio totalmente diverso partendo dalla 13° casella. In più c’è ragione di credere, ed è qui il nocciolo della questione, che le due vetture non siano proprio identiche in termini di novità installate. Quindi le prestazioni di Alex andrebbero anche inquadrate nel giusto contesto. Però anche volendo analizzare correttamente la situazione, parliamo sempre della gestione dei piloti Red Bull… Le cui decisioni sembrano esser più prese più di pancia che derivanti da un articolato processo logico. Quindi se ci stiamo domandando se Vettel ha una possibilità concreta di prendere il posto di Albon, io vi direi di sì.
Il thailandese in Ungheria si è giocato il suo primo bonus stagionale e non gli restano molti altri a disposizione. Non importa ciò che farà nella maggior parte degli eventi, basteranno un paio (se è fotunato) di prestazioni come quella avuta sette giorni fa per aprire le porte a qualsiasi scenario. In più Sebastian è sicuramente un buon partito in quanto al momento l’academy del team non pullula di valide alternative, quindi il tedesco potrebbe essere la giusta opzione in attesa che qualche altro talentino si metta in mostra nelle categorie inferiori. In tutto questo ovviamente conterà comunque anche ciò che Vettel deciderà di fare del proprio futuro…
Intanto, intervenendo ai microfoni di ‘Sky Sports UK’, il 4 volte iridato ha tranquillizzato i propri tifosi, rassicurandoli di non star prendendo in considerazione, almeno per il momento, un ruolo da possibile commentatore televisivo: “No no, non mi ci vedo. Mi piace parlare, ma non so se sarei adatto. Penso che sia molto più semplice rispondere alle domande che impostare una conversazione. Non è facile, bisogna prepararsi bene”. Tuttavia però per una porta che si chiude, ci sono molte che si aprono… “La lista delle cose che vorrei fare è molto lunga” ha continuato. “Non ho tempo per fare tutto e l’elenco diventa sempre più lungo. Adesso che ho anche tre figli sbarazzarsi di questa lista non diventa più facile”.
Il fatto che con l’ampliamento del nucleo familiare le priorità del tedesco possano vergere su nuovi orizzonti è più di una possibilità. Per contro, il pilota di Heppenheim ha sempre ribadito allo stesso tempo di non vedere il suo percorso in Formula Uno terminato, però è ovvio che non sarà disposto a militare a centro gruppo. Quindi che sarà Aston Martin o Red Bull, in fin dei conti poco importa. Le vetture allo stato attuale sono entrambe in grado di lottare quantomeno per i podi. L’importante per Seb sarà poter contare sul supporto del team e ricevere (almeno) pari trattamento del compagno di squadra. All’interno del team di Stroll questo sarebbe un pensiero che nemmeno sfiorerebbe la testa di Vettel, mentre al fianco di Max… Seb godrebbe della stessa tranquillità e fiducia?
Terminare la carriera venendo trattato allo stesso modo dei predecessori Kvyat, Gasly e Albon (includerei anche Ricciardo per la seconda metà del 2018), potrebbe risultare un’esperienza tutt’altro che gratificante… Mentre al contrario, vincere il confronto con l’olandese sarebbe nuova linfa vitale che andrebbe a dar vigore ad un animo combattivo ultimamente non molto presente nel tedesco. C’è da rifletterci bene: sfidare la sorte in cerca di nuova gloria o accontentarsi di un’auto competitiva che non potrà di fatto però permettergli di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Fai la tua mossa Seb.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Red Bull – Ferrari – Formula Uno