Ferrari: La centralina frena Leclerc, il rischio paga con Vettel…
La gara dei piloti Ferrari sembrava promettere bene fino al 38° giro, quando un problema tecnico ha condizionato l’esito della gara di Leclerc. Sia il monegasco che il tedesco erano rientrati ai box al giro 30 dei 66 previsti per montare rispettivamente gomme Medie e Soft. Per Charles era chiara l’intenzione di andare fino in fondo con questa mescola, un po’ meno per Vettel che avrebbe dovuo percorrere 36 passaggi con la mescola più soffice (alla fine però ci riuscirà). Purtroppo però i sogni di Leclerc si infrangono come detto al 38° giro, quando mentre era decimo a cercare il modo di avere la meglio di un attento Lando Norris, sente bloccarsi l’asse posteriore in terza marcia, si gira con la macchina che si spegne.
Il giovane sconsolato inizia ad allentarsi le cinture, ma il muretto lo invita a provare ad accender ela vettura. Il pilota ci riesce ma alla ripartenza soffre il fatto di non essere più ancorato al cockpit e quindi decide di rientrare ai box per farsi stringere le cinte: assieme alla squadra convengono che sia meglio ritirarsi (oramai Charles non avrebbe potuto ambire in un risultato migliore della 20° posizione.) Queste le sensazioni di Leclerc rilasciate ai microfoni di ‘Sky Sport F1:’ “L’auto si è spenta completamente all’improvviso. Non solo il motore ma anche lo schermo, le luci e tutto il resto. Questo ha fatto bloccare le ruote posteriori e sono partito in testacoda”. Il team farà poi sapere che il tutto è stato determinato da un’anomalia alla centralina elettronica che improvvisamente ha staccato tutto.
“Dopo ho provato a riaccendere la macchina” continua Charles “ma non ci sono riuscito, quindi mi sono sganciato le cinture. Poi il motore è tornato a girare, ma eravamo comunque ultimi. È un peccato… Però siamo nella stessa situazione degli ultimi weekend. Non siamo abbastanza forti e il problema è il pacchetto generale. Dobbiamo lavorare”. Inutile infierire di più… La situazione è abbastanza brutta di per sè poi se ci si mette anche l‘affidabilità… Non c’è più nulla da raschiare dal fondo del barile.
Dall’altro lato Vettel tenta l’impossibile ottenendo davvero qualcosa di impensabile all’inizio del Gp. Chiude la gara su una sosta, percorre 36 giri sulla mescola più morbida e chiude 7° dopo esser partito dall’11° posizione. Le sue gesta scaldano il cuore dei tifosi della Formula Uno che lo nominano anche ‘Driver of the Day‘. Non è mancato però un battibbecco con il proprio muretto: al giro 52/66, Adami comunica a Vettel l‘intenzione di voler provare ad andare fino alla fine con le Soft. Il problema è che in precedenza Seb aveva chiesto cosa avessero intenzione di fare e gli era stato risposto che poteva spingere liberamente.
Piccola incomprensione che logicamente fa arrabbiare il tedesco in un primo momento. Poi comunque si tranquillizza e si apre in radio: “Dai proviamoci non abbiamo nulla da perdere!” Il resto oramai lo sapete. Ma andiamo a conoscere qual è stato il pensiero rilasciato dal tedesco al termine della gara parlando ai microfoni di ‘Sky Sport F1′: “Realisticamente avremmo dovuto chiudere in decima posizione. Abbiamo avuto fortuna che ci sia andata bene correndo questo rischio. I punti conquistati sono buoni, ma oggi essere doppiati ci ha aiutati potendo così terminare la gara con un giro di anticipo”.
Dopo di che Vettel fa chiarezza anche sulle discussioni avvenute tra lui e il muretto: “Parlare in radio genera equivoci? No, è positivo parlare. Ovviamente avremmo potuto fare anche a meno di spingere così forte in quei tre o quattro giri. Siamo comunque riusciti a gestire le Soft fino alla fine e non credo che questo ci abbia in qualche modo penalizzato. In quella fase di gara ho pensato che potessimo correre il rischio di andare fino al traguardo con la Soft. Non avevamo nulla da perdere. Stavamo lavorando sull’idea di avere una gomma più fresca verso la fine ma poi ho deciso di gestire le gomme chiudendo il gap da quelli davanti”.
“Ho chiesto al team cosa volessimo fare” conclude la spiegazione il pilota della vettura numero 5 “perché io pensavo già che potessimo stare fuori e andare fino alla fine. Il messaggio che ho ricevuto è stato ‘Spingi, spingi forte’, cosa che ho fatto per tre quattro giri. Poi mi è stato detto di nuovo di fare il contrario. Quello è stato un po’ un momento strano. Ma poi ci abbiamo provato e il rischio ha pagato.“
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Ferrari