Gp 70 anni: Pirelli conferma la C4, individuato il problema avuto con le C1…
Dopo i cedimenti delle mescole Hard (C1) sulle vetture di Bottas, Hamilton e Sainz, nelle fasi finali del Gp di Gran Bretagna, la casa Milanese ha condotto una pre-analisi su un discreto campione di mescole delle vetture arrivate a traguardo giungendo alla determinazione del problema. Questo quanto si legge nel comunicato diramato dal costruttore unico di pneumatici: “Pirelli ha concluso una prima serie di analisi su numerosi pneumatici del GP Gran Bretagna di domenica scorsa. Sono state identificate le cause dei degonfiamenti” almeno di questo sembra si sia trattato “riportati dalle Mercedes e dalla McLaren di Sainz.”
“La motivazione è da imputare ad una serie di concause determinate da una seconda parte di gara estremamente lunga. In particolare, la seconda Safety Car ha spinto quasi tutti i Team ad anticipare il pit stop e a effettuare quindi uno stint finale di circa 40 giri: più di tre quarti di gara, su uno dei circuiti più severi, lato pneumatici, di tutto il Mondiale di F1”. Per completezza d’informazione vi riportiamo di seguito i dati forniti dalla Pirelli al termine del Gp di Gran Bretagna. Dal momento che sembra si sia trattato di degonfiamento determinato da eccessiva usura è curioso però aver visto la Medium C2 resistere per un numero di giri prossimo a quei 40 giri, di cui si parla nella relazione.
Bisogna tenere conto che i problemi si sono manifestati sulle Mercedes, vetture capaci di generare un gran carico aerodinamico, il che comporta un grande stress per le coperture. In più Valtteri e Lewis hanno spinto per tutta la gara e anche Sainz Jr nelle ultime fasi è stato messo alle strette da un Daniel Ricciardo (Renault) deciso a prendersi la quinta posizione del pilota della McLaren. Per questa ragione non è possibile prendere lo stint di Grosjean come dato significativo.
Continuando con il comunicato si legge: “L’eccessiva lunghezza del run finale, unita all’elevata velocità di cui le vetture 2020 sono capaci: più rapide di 1,2 secondi rispetto alla pole 2019” questo non è del tutto corretto, in verità è stato quasi di 8 decimi il salto prestazionale che ha fatto la Mercedes dal 2019 al 2020: 1’24’’303 contro l’1’25’’093, comunque sia molto elevato, ”ha reso gli ultimi giri particolarmente critici. Un insieme di elementi che sulla copertura anteriore sinistra, la più sollecitata sul circuito inglese, sono risultati estremi”.
Nonostante questo, un po’ a sorpresa la Pirelli ha deciso comunque di non variare la scelta effettuata poche settimane fa, di portare una gomma più morbida in occasione del Gp dei 70 anni: “Per la seconda gara di Silverstone, il prossimo weekend, si conferma l’utilizzo della gamma di uno step più tenera rispetto al precedente: le mescole selezionate saranno dunque C2, C3 e C4”. Eliminata la C1, ovvero la protagonista delle disavventure finali. Tutto ciò non potrà che incidere sul lavoro del weekend portando molto probabilmente i team ad adottare una strategia a due soste. Alla luce di quanto accaduto, difficilmente vedremo qualcuno azzardare uno stint su gomma C2 di 36 giri come quello realizzato da Romain Grosjean.
Inoltre, al fine di evitare delle brutte sorprese, Pirelli, ha deciso di dare alle squadre delle nuove disposizioni: “Le prescrizioni di utilizzo saranno riveste: le pressioni di gonfiaggio saranno incrementate al fine di ridurre il livello di stress sulla costruzione”.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Mercedes – Pirelli – McLaren