Il salvagente
Su qualsiasi dispositivo di salvataggio vi sono sempre indicate le istruzioni d’uso e soprattutto le precauzioni da usare… perché può non essere sicuro al 110 per cento. Pensiamo al mare: canotti, braccioli e appunto salvagenti: c’è scritto chiaramente. Allo stesso modo, ieri lo pneumatico anteriore sinistro della W11 di Lewis si è comportato proprio come l’oggetto poc’anzi citato. O meglio AMG si è affidata troppo a quel salvagente, credendo che l’avrebbe salvata ed invece si è dovuta rendere conto che si sbagliava.
Bottas purtroppo è “annegato” dietro Vettel in undicesima posizione e nemmeno la rianimazione cardiopolmonare ha potuto fare nulla visto che non ha segnato nemmeno un punto (Lewis ringrazia). Il campione del mondo si è salvato sia perché sa nuotare bene (come porta lui la W11 nessuno mai), sia perché il salvagente gli si è bucato vicino alla riva: tanto e tale era il vantaggio di Lewis accumulato durante una gara noiosa e scontata (nonostante due Safety Car), che il futuro sette volte campione del mondo (in fase di commento, professionisti del settore lo danno già per certo) si è concesso il lusso di spararsi tre quarti di pista su tre ruote e vincere… con ancora margine sull’ottimo secondo posto di Verstappen!
La gomma bucata di Bottas ed Hamilton è stato un salvagente anche per il già citato Verstappen, il quale non molla nulla e fa quello che può con la sua Red Bull che, udite udite, ha problemi più di telaio che di motore. Allo stesso salvagente si è aggrappato il mai domo Leclerc: se Max non molla mai, lui non molla nulla. Ha cercato di sferrare l’attacco all’acerrimo rivale in partenza, solo che dopo si è dovuto arrendere alla mancanza di cavalli, di trazione, di telaio… basta non mi va di infierire oltre su questa SF1000, che ha dato modestissimi segnali di positività.
Positività che abbiamo visto solo con il monegasco, perché con Vettel tra problemi di “penzolamenti” durante le prove libere e di assetti che non lo soddisfacevano (avendo girato poco), ha potuto fare ben poco; salvo difendere stoicamente il suo decimo posto contro un arrembante Bottas. Certo, la sua posizione stride e non poco rispetto a quella del suo compagno. Charles ancora una volta salva la baracca di Binotto, che, tra cambio nomi dei reparti, cambi di qualifica lavorativa e riposizionamento del personale sta cercando di tirare la carretta sperando almeno di risolvere il problema power unit per l’anno prossimo.
Infine, la gomma bucata dei grigi è stato anche il salvagente dell’intero circo: ormai questo campionato è andato. Sebbene lo scorso anno si sapeva che avrebbe vinto Lewis, vero è che avevamo lotte in pista e comunque posizioni mai scontate almeno fino al secondo posto. Cosa è successo nel giro di un anno? Possibile che il Covid abbia infettato anche le prestazioni di tutti i top team tanto da debilitarli a tal punto da rendere AMG imprendibile? La stessa Red Bull pare irriconoscibile.
Se proprio vogliamo trovare un colpevole in tutto questo, basta spostarsi a Maranello. L’anno scorso, proprio a Silverstone, Charles e Max diedero battaglia e spettacolo… c’era un GP d’Austria da completare e dimostrare al mondo intero, da parte del monegasco, che non era vero che era troppo tenero in pista. Ora? L’unica cosa che ha potuto fare è stato un timido tentativo in partenza, per il resto della gara si è dovuto limitare a gestire (dando un bello schiaffo a chi dice che deve imparare a gestire una gara) macchina e gomme.
Davvero la governance della F1 crede di andare avanti cosi? Per quanto ancora? Davvero si illude di poter continuare in questo modo… con un GP scontato dove già si conosce il poleman ed il vincitore ancora prima delle interviste di giovedì? Ferrari dicevo… l’ago della bilancia di tutto. Cosa c’è in quell’accordo segreto che ha stipulato con la FIA? Come mai è l’unica squadra che praticamente ha un motore “pulito”… cosi pulito da sembrare il gp2engine di alonsiana memoria? Soprattutto: per quale motivo ha permesso e permette ancora certi regolamenti (leggi test in pista) invece di battere i pugni ed imporsi, magari utilizzando il suo diritto di veto? Perché ce la possiamo raccontare quanto vogliamo, è un dato di fatto che Ferrari per vincere in pista deve prima vincere nella “stanza dei bottoni”… la politica è tutto e Toto, “il manuale”, lo sta applicando alla lettera.
Chi ci guadagna in tutto questo? Di sicuro tutti i costruttori. Peccato che chi ci va a perdere sia lo sport (Lewis verrà ricordato come il pilota più vincente della storia, vero; peccato che, praticamente, negli ultimi anni della sua carriera ha corso da solo), lo spettacolo e soprattutto noi appassionati che ancora ci ostiniamo ad amare e seguire questa disciplina motoristica che ha smarrito totalmente la sua via e le sue origini.
Domenica scorsa è bastata una gomma bucata all’ultimo giro per far saltare tutti dal divano e ravvivare uno spettacolo già spento. Solo che certi salvagenti non sono sicuri, è sempre meglio non affidarcisi al 100 per cento; altrimenti si rischia di annegare.
Autore: Vito Quaranta – @vito1976
Foto: Mercedes – Formula Uno