giovedì, Novembre 21, 2024

Red Bull scopre le debolezze di Mercedes

Red Bull scopre le debolezze di Mercedes


Tutti si aspettavano, dopo le qualifiche, la quinta vittoria consecutiva di Mercedes, invece, la Red Bull di Verstappen si è meritatamente aggiudicata la gara. La W11, ancora una volta, si è dimostrata imbattibile in quanto a prestazione ma ha dimostrato di avere qualche punto debole. Una vettura che ha sofferto terribilmente gli pneumatici morbidi abbinati alle pressioni minime piuttosto alte per evitare i problemi di delaminazione che ci sono stati la settimana scorsa. Questi fattori, sommati alla temperatura della pista non troppo fresca, hanno reso vulnerabili le vetture di Bottas ed Hamilton che, dopo pochissimi giri, sia con le medie che con le hard hanno accusato problemi di blistering: “Dopo soli tre giri, le gomme posteriori hanno cominciato a consumarsi. Ho rallentato, ma non è servito neanche”, ha ammesso Hamilton a fine corsa. Anche Bottas è rimasto sorpreso del comportamento dei loro pneumatici: “Ho gestito le gomme per quasi tutta la gara, soprattutto nelle curve veloci. Quando ho cercato di attaccare nell’ultimo stint, le gomme sono andate subito in crisi”.

Anche qualificandosi con le hard per Mercedes sarebbe stato difficile vincere questa gara perché Red Bull ne aveva sicuramente di più. Gli ingegneri della squadra anglo-anglotedesca pensano di aver commesso qualche errore nel setup della vettura, in quanto, dopo i problemi della scorsa settimana hanno massimizzato l’assetto per proteggere maggiormente le anteriori e questo ha creato troppo stress su quelle posteriori.

Red Bull scopre le debolezze di Mercedes
La prima curva del Gp del 70° Anniversario della F1

In queste condizioni di gara la RB16 si è dimostrata la vettura più veloce in pista e Verstappen, sfruttando le gomme hard nel primo stint, è riuscito a cogliere la prima vittoria stagionale issandosi al secondo posto della classifica piloti. Col senno di poi l’utilizzo della hard al via della gara ha sicuramente aiutato il team di Milton Keynes ma, vedendo la velocità che avevano in pista avrebbero potuto vincere con qualsiasi mescola. Si è capito fin dai primissimi giri che Verstappen aveva la possibilità di vincere. Le due Mercedes hanno allungato nei primissimi giri ma, già dal giro 5, il pilota olandese ha iniziato ad essere il più veloce in pista e Bottas ed Hamilton hanno iniziato ad avere problemi sulle loro gomme medie. La cosa non è migliorata nemmeno con le hard visto che, dopo pochissimi passaggi, si sono evidenziati problemi di blistering sia all’anteriore che al posteriore.

Il team anglo-tedesco poteva sicuramente giocarsi meglio le sue chance visto che aveva il vantaggio di “giocare” un 2 contro 1. Il risultato probabilmente non sarebbe cambiato visto che la RB16 era la vettura più veloce in gara ma, Mercedes, non ha fatto nulla per mettere pressione ai rivali. Come poteva riuscirci? Cercando di allungare con Bottas (gomme hard) il secondo stint visto che, Verstappen, era in pista con le medie. Potevano cercare di anticipare la sosta di Hamilton per provare a mettere in crisi la Red Bull con gomme medie, in quanto obbligata a spingere per evitare l’overcut del pilota inglese. I crono di Bottas, dopo aver subito il sorpasso da Verstappen sono stati buoni e non ha perso contatto dal pilota olandese. 

Red Bull scopre le debolezze di Mercedes
Il momento del sorpasso di Verstappen ai danni di Bottas.

Mercedes non ha pensato di squadra ma ha semplicemente fatto le migliori strategie possibili per i loro piloti. Ma è stato grazie al pit stop anticipato di Bottas che lo stint di Hamilton è stato allungato. Le gomme del pilota olandese avevano ancora parecchio battistrada e per questo motivo il campione del mondo è stato tenuto in pista per altri dieci giri. Successivamente, con un nuovo treno di hard nuove, il sei volte campione del mondo ha recuperato il divario che lo separava da Bottas e lo ha scavalcato senza troppi problemi portandosi a casa la seconda posizione e il giro più veloce.

E’ stato un fine settimana molto positivo anche per la Ferrari che, nonostante il quarto posto di Leclerc, deve essere molto più soddisfatta rispetto alla settimana scorsa. Il team di Maranello, dopo le prove libere di venerdì, è stato bravo a trovare il giusto assetto che andasse a salvaguardare gli pneumatici. Durante le libere era stato scelto un setup aerodinamico piu carico rispetto a Silverstone 1 ma questo aveva creato dei grossissimi problemi di blistering durante la simulazione dei long run. Per questo hanno deciso di fare un passo indietro e il risultato è stato buono. Un dietrofront che non ha pagato in qualifica ma ha dato ottime indicazioni in gara. Se le pressioni maggiori sono state un handicap nel giro di qualificazione sono diventate, invece, d’aiuto in gara. La temperatura della pista in abbinamento alle pressioni elevate ha aiutato la Rossa nello sfruttamento nella giusta finestra di utilizzo degli pneumatici. Questo è stato determinante per la gara di Leclerc in quanto è stato è stato tra i pochi a riuscire a completare la corsa con un solo pit stop. Solo nel finire della corsa, Leclerc, ha accusato qualche problema di vibrazione ed è stato così costretto a rallentare il ritmo.

Red Bull scopre le debolezze di Mercedes
Sebastian Vettel perde il controllo della sua SF1000 al via del Gp 70 Anniversario della F1

Negativa la gara di Vettel che ha compromesso il tutto alla partenza dove è finito in testacoda per un suo errore. Successivamente il ritmo di gara non è stato malvagio ma non è stato aiutato dalla strategia del muretto Ferrari che lo ha privato probabilmente di un piazzamento nei punti. Poca cosa per un quattro volte campione del mondo ma pur sempre un risultato che poteva dare morale al tedesco. Vettel, nel dopo gara, era particolarmente deluso delle sue performance: “Il feeling con la vettura è migliorato, i tempi sul giro no. Non ho fatto progressi da sabato scorso“. Il quattro volte campione del mondo, dopo aver analizzato i dati, ha ammesso che i problemi principali li ha nelle curve lente e in quelle di media velocità ma, se osserviamo i numeri, possiamo vedere che non è proprio così. Nell’ultimo settore, quello piuttosto lento, Vettel è in linea con le prestazioni di Leclerc mentre va a perdere parecchio (mediamente tre decimi) in quello centrale che è formato da sette curve di alta velocità.


Autore: Cristiano Sponton – @csponton

Foto: Formula Uno – Mercedes

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