Se nell’ultima gara avevamo parlato di relax per i commissari, non altrettanto si può dire per questo Gran Premio d’Italia. Le penalità più rilevanti sono certamente i 10 secondi stop/go per Hamilton e Giovinazzi, ma non sono le uniche due decisioni prese dagli stewards. Vediamole insieme
Iniziamo proprio da qui: Hamilton e Giovinazzi sono stati sanzionati con una penalità di 10 secondi stop/go + 2 punti patente per essere entrati in pit lane quando questa era chiusa. E’ una violazione dell’articolo 28.14 del regolamento sportivo.
Magnussen si è fermato a bordo pista poco prima dell’ingresso della pit lane. Questo ha portato all’ingresso della safety car e alla chiusura della pit entry per consentire la rimozione dell’auto in sicurezza. Essendo una zona pericolosa, proprio dovuta all’ingresso pit, non potevano intervenire se non chiudendo prima l’entrata. Il messaggio è apparso sui monitor ufficiali alle ore 15:41:47 e, allo stesso tempo, i pannelli numero 16 e 17 all’esterno della Parabolica sono diventati rossi. Hamilton è rientrato in pit alle ore 15:41:59, mentre Giovinazzi alle 15:42:54. Il tempo a disposizione dei team per reagire al segnale e restare in pista c’era, quindi la sanzione assegnata (espressamente prevista) è assolutamente corretta. Lewis che deve prestare attenzione adesso: sulla sua patente sono già stati tolti 8 dei 12 punti totali…
Passiamo ad Albon, sanzionato con 5 secondi di penalità + 2 punti patente per aver avuto un incidente con Grosjean in curva 1. E’ una violazione del codice sportivo internazionale.
Il francese stava tentando il sorpasso all’esterno di Albon. Quest’ultimo, si è spostato verso l’esterno non lasciando sufficiente spazio al pilota Haas e da ciò è scaturito il contatto tra i due. La decisione è giusta: se il pilota Red Bull avesse tenuto la sua traiettoria, probabilmente avrebbe perso la posizione
Norris e Ocon, invece, sono stati investigati per essere andati troppo lentamente senza motivo dalla curva 11 fino all’ingresso della pit lane, tuttavia non sono stati sanzionati. Il caso rientra nell’articolo 39.5 del regolamento sportivo
Analizzano le immagini e i dati gps, si nota come entrambi i piloti abbiano effettivamente proceduto molto lentamente, tuttavia il distacco da chi stava davanti a loro è stato valutato comunque ragionevole. La scelta di non sanzionare è corretta
Anche Verstappen è finito sotto la lente di ingrandimento dei commissari per un possibile impedimento ai danni di Perez, tuttavia non è stato sanzionato. Sarebbe una violazione del codice sportivo internazionale
Gli stewards, osservando le immagini, hanno stabilito che l’impedimento ai danni del pilota messicano in curva 2 non è stato intenzionale, quindi hanno optato per non punire l’episodio.
Da ultimo, giusto un’annotazione sulla partenza da fermo che abbiamo visto dopo la bandiera rossa. Siamo all’articolo 42 del regolamento sportivo, paragrafi 8 e 9.
Molti hanno criticato la scelta di Masi, tuttavia non va dimenticato che la discrezionalità tra partenza da fermo o lanciata è stata introdotta quando il via della gara avviene in regime di safety car a causa della pioggia. E’ chiaro ed evidente che in un caso come questo, dove la corsa è stata fermata per incidente, si opti per il posizionamento sulla griglia. Ed è sicuramente la cosa migliore…
Autore: Alessandro Rana – @AleRanaF1
Immagini: F1; McLaren; Red Bull