GP Russia 2020: analisi Telemetrica qualifica
Minori ma di estrema importanza. Inderogabili nell’indirizzare lo scenario attuale verso un futuro prossimo differente. Cronometro alla mano, gli aggiornamenti montati sulle SF1000 non hanno cambiato le cose. Vero. Ma dobbiamo credere nei desideri della scuderia italiana. Quella voglia di crederci sempre e comunque. Ripida e piena di ostacoli la risalita spaventa. Difficile ma praticabile, il sentiero va battuto. L’anno zero di un avvenire che deve necessariamente cambiare. Regolamento alla mano tutto suona tremendamente complicato. Congelamenti, budget cup ed uno svantaggio ampio da colmare. Ma niente è perduto, soprattutto se di nome fai Ferrari.
GP Russia 2020: analisi Telemetrica qualifica Ferrari
Analizzando l’amaro presente, ancora una volta ci tocca commentare una prestazione non all’altezza. I due ferraristi hanno dato come sempre il massimo. Cercando di sopperire alle carenze di una vettura castrata. Motoristicamente parlando s’intende. La miriade di correzioni alle quali i piloti sono sottoposti oramai non fanno più notizia da un po’. Sotto questo profilo, analizzando le qualifiche dati telemetrici alla mano, lo stile di guida ha giocato un brutto scherzo ad entrambi gli alfieri della Rossa.
Prendendo in esame il grafico relativo alle velocità, si nota facilmente come la traccia in allungo sia la medesima, riscontrando le differenza solamente in curva. La vettura del giovane monegasco produce una una velocità minore in tre curve: T5, T7 e T17. Mentre nelle restanti può vantare uno spunto nettamente migliore rispetto al compagno. Il muretto del team italiano ha recitato un ruolo negativo determinante nelle qualifiche. Possiamo infatti definire molto gravi gli errori strategici, capaci buttare nel cestino una plausibile chance di passare il taglio in Q2 con almeno una vettura. Osservando la telemetria ricavata dai dati dell’acceleratore notiamo una piccola incertezza del monegasco in uscita di curva 7. Una sbavatura che ha costretto Charles ad alzare il piede. Risulta inoltre interessante vedere la differenza d’approccio in curva 8, con il tedesco in grado di parzializzare la tavoletta del gas portando una velocità maggiore in percorrenza.
Occupandoci dei dati riguardanti le staccate, possiamo facilmente constatare un piccola indecisione del tedesco della Ferrari, rilevando una frenata discontinua della numero 5 in curva 18. Già dalle prove libere (click qui per leggere l’analisi telemetrica), abbiamo potuto osservare un atteggiamento differente nell’utilizzo del cambio. Grazie al grafico inerente la trasmissione, possiamo rilevare una discrepanza nell’impostazione di curva 15. Il pilota di Heppenheim predilige una vettura più composta avvalendosi di una marcia più alta. Al contrario, la numero 16 si presenta in staccata con le rivoluzioni del propulsore maggiori, percorrendo la curva con una marcia più bassa. Questa scelta è stata fatta più volte dal tedesco nel corso delle prove libere.
Decidere la mappatura per qualifica e gara, dopo la nuova regola introdotta dal Gran Premio di Monza, risulta decisamente importante per il rendimento della monoposto. Nel caso della Ferrari, la configurazione scelta sembrerebbe la medesima, sicuramente più conservativa rispetto a quella Mercedes.
GP Russia 2020: analisi Telemetrica qualifica Hamilton-Bottas-Verstappen.
Collegandoci immediatamente all’analisi effettuata sul team italiano, prendiamo in esame il grafico telemetrico riguardante i giri motore potendo ricavare parecchie informazioni. Come detto, la mappatura del team di Brackley è sicuramente più spinta sull’endotermico, potendo godere di una maggiore potenza grazie all’efficientissimo propulsore tedesco. Il compromesso studiato dai tecnici del team Mercedes sembra aver trovato il giusto equilibrio tra prestazione, gestione e affidabilità.
Dopo i problemi riscontrati nelle ultime gare, il motore Honda montato sulla RB16 del talento olandese non sembra poter disporre di linearità osservando il grafico delle rivoluzioni. In effetti, valutando attentamente la traccia dei giri motore notiamo una linea alquanto seghettata (caratteristica notata anche su Albon). Sotto questo profilo, possiamo asserire senza dubbio che il team capitanato da Christian Horner abbia optato per una mappatura decisamente più prudente rispetto a Mercedes.
Il grafico ottenuto dai dati sulla trasmissione ci offre diversi spunti. I piloti della scuderia della stella a tre punte realizzano delle cambiate differenti rispetto all’olandese della Red Bull. Queste differenze sono facilmente visibili in curva 2, all’ ingresso di curva 10 e nella prima chicane, con il sei volte campione del mondo che si differenzia ulteriormente in curva 17 utilizzando una marcia più alta per garantire maggiore stabilità di percorrenza alla sua monoposto.
Interessante notare il diverso approccio di Mercedes al Gran Premio di Russia. Concretamente, rispetto alle ultime gare le due W11 hanno puntato molto sullo sprint in rettilineo, sacrificando la velocità di percorrenza in curva. A tal proposito, possiamo notare i dati della RB16 di Verstappen, capace di produrre un delta di velocità su Mercedes di circa 7 km/h. Tuttavia, dobbiamo segnalare il clipping prodotto dal propulsore nipponico, incapace di mantenere tutta la potenza disponibile nella seconda zona Drs.
Lo stile di guida del britannico si mette in evidenza anche in staccata. Grazie alla telemetria relativa al sistema frenante, possiamo rilevare una pressione sul pedale minore ed anticipata. Bottas invece, è l’unico pilota dei tre in grado di affrontare curva 14 avvalendosi del solo freno motore. La traccia riguardante l’acceleratore non risulta affatto lineare per Max Verstappen in curva 4 e 5. Stessa cosa dobbiamo dire anche per Valtteri, autore di una piccola indecisione all’uscita di curva 14. Il pilota finlandese preferisce non andare subito sul gas, parzializzando leggermente prima di raggiungere la massima potenza.
Autori: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 – Luca Bettiol – @BettiolLuca