GP Toscana 2020-Analisi Qualifiche: Ferrari risorge grazie alle caratteristiche tecniche del Mugello
Obiettivo centrato per la Ferrari che è riuscita a portare almeno una vettura in Q3. Il risultato delle qualifiche forse è stato sicuramente migliore rispetto alle attese visto che Leclerc, anche con un po’ di fortuna, ha siglato il quinto tempo dietro alle due Mercedes e alla due Red Bull.
Già dalle libere di questa mattina si era capito che Leclerc aveva la velocità per entrare nella top 10. Dopo l’importante passo indietro a livello prestazionale fatto durante le FP2, gli ingegneri di Maranello sono stati bravi a capire che la direzione scelta era quella sbagliata. L’aver scaricato ulteriormente la SF1000, alzando il posteriore per migliorare l’efficienza aveva reso la SF1000 quasi nguidabile rispetto alle FP1. Con un comportamento molto simile a quanto visto tra Spa e Monza quindi molto sottosterzante in ingresso curva, improvvisamente sovrasterzante tra prima parte e centro curva, per poi divenire nuovamente sottosterzante in uscita. I passi indietro fatti nella notte hanno permesso di ritrovare, per Leclerc, il giusto bilanciamento.
Se osserviamo i best sector possiamo notare che in percentuale Leclerc ha pagato parecchio nel primo settore nei confronti della Mercedes. Il distacco poi è andato calando nel secondo e nel terzo settore. Ecco un grafico che riassume percentualmente i distacchi di Verstappen (Red Bull), Stroll (Racing Point), Leclerc (Ferrari) e Ricciardo (Renault) nei vari settori dal Best Sector. Oltre al distacco percentuale tra l’Ideal e il Real time Q3 dei vari piloti confrontati con quelli di Lewis Hamilton.
Se osserviamo il distacco chilometrico da Mercedes possiamo notare che quella odierna è stata una delle migliori qualifiche stagionali. Un miglioramento che è da imputare principalmente alle caratteristiche della pista più che ai progressi fatti dalla SF1000. Il Mugello presenta un lungo rettifilo e tantissime curve di media e soprattutto alta velocità. Assenti praticamente le curve lente e medio-lente che sono quelle dove spesso soffre molto la Rossa. E’ una pista principalmente “aerodinamica” e meno “telaistica”, una Barcellona meno completa insomma visto che a livello di carico aerodinamico non ci si discosta molto. Ma a Barcellona serve assettare la vettura pensando anche al terzo lento settore dove serve avere una meccanica (morbida) e una parte telaistica eccellenti. Un qualcosa che la SF1000 non ha.
Leclerc a fine qualifiche era soddisfatto del risultato ottenuto: “Arriviamo da due fine settimana molto difficili per tutti a la squadra: prima della qualifica avrei detto che ce la saremmo giocata in Q3, ma non certo che saremmo stati quinti. Non si poteva fare di più, sono contentissimo. Siamo passati da low downforce ad high downforce: il primo, che avevano a SPA e Monza, onestamente era davvero difficile da guidare con un bilanciamento che passava da sottosterzo a sovrasterzo velocemente, difficile da gestire per i piloti. Questo fine settimana il bilanciamento è migliore: abbiamo lavorato bene e siamo arrivati in qualifica con una macchina che mi piaceva su quel versante. Ora bisogna trovare performance pura che ci manca. In simulazione gara, il nostro passo era così così, ma nemmeno tanto male: di certo le tre/quattro macchine dietro di noi lo avevano migliore, ma farò del mio meglio nel mio lavoro di cercare di tenerli dietro.”
Continua a faticare Vettel che non riesce proprio a trovare il giusto feeling con questa vettura: “I primi due tentativi in Q1 non erano male, ma poi non riuscivo più a progredire. Dobbiamo vedere come mai, ma finora ho faticato a guidare la macchina. Domani sarà una corsa difficile, ma cercheremo di avere un buon passo gara”. Il quattro volte campione del mondo fatica a guidare sopra ai problemi della SF1000. Una vettura che anche in questi circuiti da medio alto carico deve comunque scaricare il posteriore per non perdere eccessivamente nelle parti rettilinee e in quelle che vengono percorse full gas come il tratto che va dalla Casanova alla Arrabbiata 2 dove con queste vetture non è più cosi importante il carico aerodinamico bensì il livello di resistenza all’avanzamento per generare quella determinata downforce.
Nelle posizioni di testa è stata una pole position molto sofferta quella di Hamilton che per tutto il fine settimana ha sofferto, stando dietro al compagno di squadra. Il sei volte campione del mondo è stato autore di un ottimo giro nel Q3 mentre Bottas, nel suo secondo tentativo, è stato rallentato dalla bandiera gialla uscita per il testacoda di Ocon. Secondo tentativo che era partito alla grande per il pilota finlandese che stava realizzando dei micro-settori da record.
Molto positiva anche la qualifica della Red Bull che mai in questa stagione aveva terminato le qualifiche così vicina alle Mercedes se consideriamo il distacco chilometrico. Verstappen scatterà al via dal terzo posto con Albon subito alle sue spalle. RB16 che si è presentata in pista con una modifica nella zona terminale del fondo dove sono state aggiunte diverse soffiature per gestire nel migliore dei modi il fenomeno del “tyre squirt”. Un evoluzione di fondo che va in direzione Mercedes.
Verstappen a fine qualifiche era soddisfatto: “Non mi aspettavo minimamente di poter mettere le Mercedes in difficoltà in qualifica, ma ci siamo ripresi bene dopo Monza. Queste macchine soffrono molto il vento, ma questa è una pista fantastica su cui guidare”.
Racing Point e Renault non sono stati in grado di confermare la prestazione di ieri ma va detto che, specialmente Ricciardo, Perez e Stroll sono stati disturbati dalla stessa bandiera gialla che ha fatto abortire il giro di Bottas.
Per quanto riguarda la gara di domani, tutti e dieci i piloti che si sono qualificati in Q3 lo hanno fatto con la mescola più morbida anche se, soprattutto in casa Mercedes c’era la tentazione di provare ad utilizzare la mescola Medium per garantirsi più agevolmente una strategia a singola sosta. Ma ha vinto l’importanza che avrà la partenza nella gara di domani. Le tante centinaia di metri tra la la griglia e la curva 1 poteva creare qualche problema al duo teutonico soprattutto considerando la non possibilità di utilizzare una mappatura più aggressiva. Mercedes sarà comunque l’unico top team ad arrivare in gara con due set nuovi di mescola Medium che potranno essere utili nel caso la gara si sposti sulla strategia a doppia sosta. “E’ molto vicino tra una gara a 1 stop e una gara a 2 stop. Dalle nostre simulazioni ci sono 4 secondi di differenza. Se l’usura del pneumatico è molto più alta di quello che ci aspettiamo, può facilmente trasformarsi in una gara a 2 stop”.
Autori e grafici: Cristiano Sponton – @csponton – PG Tech – @smilextech
Foto: Ferrari