Verstappen: blu di Russia
Verstappen non demorde, viaggia sulle corde dell’eccellenza, e raramente se ne discosta, quasi mai per colpa. Dopo una doppietta da dimenticare nelle trasferte italiane, causa due ritiri, Max può finalmente gustarsi la gloria dei giusti. Una piazza d’onore artigliata come solo un vero leone sa fare mitiga in parte l’amarezza di quei vuoti, caselle orfane di numeri che aumentano il distacco, che acuiscono lo smacco. L’olandese volante rimane a terra, ancorato alla sua monoposto dallo smalto sbeccato, consapevole di poterla fare brillare nuovamente grazie al suo talento cristallino.
Verstappen ha imparato presto e subito a darsi da fare, a rincorrere il risultato vincente, a ricercare la perfezione assoluta. La sua grinta è figlia di una fame innata, acuita dall’istinto di sopravvivenza. Essere il migliore, sempre e comunque, per non soccombere, per non incappare nelle ire funeste di un padre troppo esigente. La sua riscossa avviene unicamente in pista, dove spazio e tempo si cristallizzano, creando una dimensione che pare fatta apposta per lui. Max diviene via via ribelle, arrabbiato e crudele. Si fa beffe della gravità, prende a schiaffi il tracciato, addomestica la velocità. Con la fredda ferocia tipica del conquistatore, con il sorriso deciso di un ragazzo cresciuto troppo in fretta.
Verstappen corre all’assalto nella campagna di Russia, feudo Mercedes per eccellenza. Deve fronteggiare Hamilton, che rincorre la leggenda. Deve arginare Bottas, a Sochi da sempre redivivo. Vuole lottare, spezzare l’incantesimo, issarsi tra le Frecce Nere. Inizia a concretizzare il proposito già dal sabato, grazie a una qualifica perfetta, in cui si conferma secondo a cinque decimi dalla mostruosa pole dell’imprendibile Lewis. Max gela gli istinti bellicosi di Valtteri, distanziandolo di quasi un decimo, appagato e quasi stupito del risultato raggiunto.
“Il secondo posto è stato davvero inaspettato! Non lo dico spesso, ma credo che questo sia stato in assoluto uno dei miei migliori giri di qualifica ed è stato veramente magnifico. Ho faticato un po’ con il bilanciamento durante la Q1 e la Q2, ma, grazie ad alcuni piccoli miglioramenti siamo riusciti a stabilizzare le vettura per il Q3, soprattutto nel corso del secondo tentativo ed il giro è risultato molto buono. Naturalmente l’intenzione è quella di lottare per la pole e la vittoria, ma quest’anno non sempre è possibile, dunque poter dividere le due Mercedes è molto soddisfacente. Sono felice di partire in prima fila qui.”
Orgoglioso per quanto ottenuto, Verstappen punta a massimizzare il risultato in vista della gara. Lo spunto in partenza non gli permette di mantenere la posizione nei confronti di un Bottas ringalluzzito, e la bagarre delle prime curve lo vede anche autore di un taglio di chicane. Pochi attimi di incertezza, poi la placida andatura in coda alla safety car, intervenuta già dal primo giro in seguito agli incidenti di Stroll e Sainz. Niente di fatto neppure in occasione della ripartenza, anche a causa delle gomme medie non eccessivamente performanti. Tuttavia Max mantiene il contatto con le vetture di testa, senza rischiare, consapevole della doppia penalità inflitta ad Hamilton.
La gara dell’olandese continua poi con un buon ritmo, complici le mescole più dure. Bottas comanda la gara, saldo e autorevole, coronandola con una serie di giri veloci. Hamilton, terzo, resta a distanza. Verstappen veleggia fiero nella terra di mezzo, concretizzando una piazza d’onore che vale quanto una vittoria. Un successo costruito al sabato dopo aver inanellato un giro da Mercedes con una vettura da centro gruppo. Ma in fondo è questa la vera forza di Max, andare oltre il mezzo, oltre al tempo, al di là delle aspettative. Unico candidato a salvarci dalla monocromia del nero, portando una pennellata di blu sul podio di Russia.
La gioia è composta nel corso della premiazione, preconfezionata e imbavagliata come da copione. Tra Hamilton scontento e abbottonato e Bottas sorridente per la sua vittoria di Pirro, svetta l’entusiasmo genuino di Max. Verstappen si dice “soddisfatto di aver tenuto dietro una Mercedes” e rimarca quanto sia bello ritrovarsi in seconda posizione dopo il doppio zero. La frustrazione della sconfitta è già archiviata. La mente è sgombra, pronta a nutrirsi di una nuova euforia, pronta a concentrarsi in vista di una nuova magia. Quella di un ragazzo speciale che, da solo, lotta contro i giganti.
Autore: Veronica Vesco – @VeronicagVesco
Foto: Formula Uno – Red Bull