Analisi strategica Gp Portogallo 2020: primo stint troppo corto per Vettel?
La Formula Uno ultimamente ci sta regalando delle gare piuttosto entusiasmanti. Vuoi un po’ a causa del coronavirus, che ci sta facendo conoscere dei nuovi tracciati, e un po’ per il meteo che a ottobre in Europa non può che garantire una certa instabilità. Sì certo, vince sempre Hamilton (che ieri tra l’altro ha raggiunto quota 92, leggi qui) però non possiamo dire di avere assistito ad una brutta gara. Se al Nurburgring, il maltempo ci aveva regalato tanta incertezza, con le vetture rimaste parcheggiate all’interno dei loro box al venerdì, ieri si è reso protagonista per gran parte del Gp con delle fastidiosissime goccioline che hanno influenzato soprattutto la partenza.
Dopo aver avuto anche in questo caso un venerdì tutt’altro che fruttifero dal punto di vista della raccolta dati, da utilizzare per approntare le strategie di gara, possiamo dire che c’era un po’ d’apprensione riguardo quella che poteva essere la durata e la gestione delle gomme Pirelli. Tuttavia dobbiamo dire che la nomination portata dalla casa della P Lunga si è rivelata giusta ed ha offerto spettacolo, anche se poi alla fine la maggior parte dei piloti ha scelto di effettuare un solo pit stop. Detto questo andiamo a conoscere ora qual è stato il comunicato del costruttore Milanese al termine del Gp e ad analizzare quelli che sono sembrati essere gli argomenti di maggiore interesse dal punto di vista strategico.
Analisi strategica Gp Portogallo 2020: comunicato Pirelli
Usufruendo della strategia ad una sosta Media-Hard, Lewis Hamilton è riuscito, al volante della Mercedes, a diventare il pilota di maggior successo in F1 ottenendo la sua 92esima vittoria in carriera. Tattica individuata già come la più veloce nel pre-gara per coprire la distanza di 66 giri imposti dal Gp. Con soddisfazione si fa notare che tutte e tre le mescole hanno giocato un ruolo importante per affrontare le sfide determinate dall’incertezza meteorologica avuta sulle colline dell’Algarve.
Lo pneumatico che si è meglio comportato è stato lo P Zero Yellow Medium, con Esteban Ocon su Renault che ha totalizzato ben 53 giri con questa mescola mentre Hamilton ne ha completati 45 (40 in gara + 5 in Q2) con un’ottima costanza di prestazioni (come possiamo vedere nell’immagine in alto, è Kimi Raikkonen però il pilota che ha totalizzato il numero più elevato di giri su tale compound: 54, ndr).
Valtteri Bottas, terminato secondo, ha scelto (insomma… forse sarebbe stato adatto un altro verbo, ndr) di adottare la medesima strategia fermandosi il giro successivo alla sosta del compagno. Oltre alla loro, abbiamo potuto assistere anche ad altre quattro differenti strategie nella top-ten. La stragrande maggioranza dei piloti ha puntato su un solo pit stop, ma cinque di loro hanno scelto di tentare qualcosa di diverso puntando su 2 soste – tra questi tre hanno adottato tutte le tipologie di compound – compreso Sergio Perez terminato settimo nonostante si sia dovuto fermare al primo giro a seguito del contatto con Verstappen.
Analisi strategica Gp Portogallo 2020: La ‘scelta’ di Bottas
Sottotitolo gentilmente offerto dalla Pirelli e che andiamo ad utilizzare per una semplice ragione. Ci troviamo al termine del 40° giro. Hamilton decide di andare ai box per montare gomme Hard. In quel momento il britannico poteva vantare poco meno di 10 secondi di vantaggio su Bottas, gap costruito grazie un ottimo passo (negli ultimi passaggi dai 4 ai 7 decimi più rapido rispetto al compagno di box). Decisione giusta che ha permesso all’inglese di portare a termine tranquillamente gli ultimi 26 giri di gara. Valtteri però venendo a conoscenza della mossa di Lewis, chiede al proprio muretto di poter differenziare la strategia andando a montare gomme Soft.
Purtroppo il finlandese rientrerà al termine del giro seguente (41°) con i meccanici che lo metteranno su Hard al pari del compagno di squadra. Qui finisce definitivamente la sua gara. Aiutandoci con le immagini sopra riportate, possiamo osservare la differenza di ritmo tra i due piloti dal 38° al 44° giro. La differenza di passo è notevole sia nelle fasi precedenti la sosta che in quelle successive (Valtteri dopo il pit tornerà in pista con un gap di circa otto secondi, ma sappiamo bene come al termine della gara la forbice si sia allargata sino a 25,5 secondi).
Possiamo comunque dire che Bottas non ha perso la gara in questa fase. Montare le Soft, forse lo avrebbe aiutato a restare più vicino a Lewis, soprattutto nei primi giri con gomma nuova. Tuttavia poi non so effettivamente quanto tale soluzione si potesse rivelare buona vedendo anche quello che è successo a Perez nel finale. Per quanto riguarda la durata, montare la Soft sarebbe stato possibile: Verstappen, Sainz e Gasly lo avevano già dimostrato in precedenza.
Tuttavia Lewis ha mostrato un passo eccezionale, nonostante non avesse motivo di spingere così forte. Questo ci fa pensare che qualora avesse avuto Bottas negli specchietti sarebbe potuto spingersi anche oltre, ma questo non lo sapremo mai. Come detto, il finnico ha perso la gara molto prima, quando tra il 16° e il 20° passaggio deteneva la testa della gara. Dopo un inizio critico su gomme Medie, al 5° giro conquista la leadership sorpassando Carlos Sainz, ma poi il suo passo subisce un calo (uno dei tanti nel corso del Gp) e al 19° giro non può che assistere inerte al sorpasso da parte del compagno di squadra (nelle immagini sovrastanti le fasi del sorpasso).
Analisi strategica Gp Portogallo 2020: Verstappen impeccabile, ma c’è chi ha fatto meglio…
Max Verstappen è stato autore di una gara impeccabile, perché pensare di andare su una strategia ad una sosta Soft-Media, che alla vigilia non era data come possibile dalla Pirelli, non era scontato. Quindi tanto di cappello a chi come Red Bull (anche Racing Point, McLaren, Renault e AlphaTauri) ha creduto in questa tattica ed è riuscito a portarla a termine. Come detto più volte nel corso del weekend, senza dati a disposizione, vedere Max rientrare ai box al termine del 23° passaggio per montare gomme Medie, aveva acceso una speranza nel cuore di Leclerc (strategia ad una sosta Medie–Hard, nulla da ridire a riguardo, il monegasco ne ha parlato a fine gara) che l’olandese si sarebbe dovuto fermare di nuovo prima della bandiera a scacchi. La Media però si è rivelata essere la gomma perfetta per le condizioni portoghesi e dunque Verstappen ha così potuto chiudere tranquillamente al terzo posto.
Ciò è stato reso possibile non tanto dalla consistenza del compound Medio (ricordo che per questo evento la Pirelli aveva messo a disposizione la gamma più dura C1, C2, C3), ma soprattutto dalla lunghezza del primo stint sulla mescola Soft C3. Alla vigilia ci si attendeva una percorrenza massima di circa 18 giri, vedendo i problemi di graining avuti durante le libere. Tuttavia anche se rivelatasi più lenta rispetto alla gialla ha garantito un passo costante permettendo all’alfiere della Red Bull di percorrervici 23 passaggi. Ma se questo può sembrare un buon risultato, Sainz e Gasly hanno fatto ancora meglio comprendoci la distanza di 26 giri il primo e 28 il secondo. Cosa che ha permesso ad entrambi (su Medie) di avere la meglio di Perez andato in crisi nel finale con il compound più soffice.
Analisi strategica Gp Portogallo 2020: La gara di Perez
Credo che Checo debba avere una menzione speciale questo weekend. Il messicano si è reso protagonista di una gara straordinaria con una strategia che possiamo definire praticamente ad una sosta con partenza dal fondo. Scattato dalla quinta casella infatti, Perez nel corso del primo giro si ritrova appaiato a Verstappen in lotta per la terza posizione, vede uno spiraglio, tenta l’attacco, ma i due si toccano e mentre Max riesce a proseguire, il pilota della Racing Point si gira finendo sul fondo della classifica (contatto giudicato semplice incidente di gara dai commissari). A quel punto Perez decide di andare ai box per montare le gomme Medie, tornando così in pista con un ritardo di 24 secondi dalla 19° posizione di Daniil Kvyat.
Penso che si capisce già da questo dato del perché non sia poi così scandaloso il fatto che sia stato nominato dai fan come il ‘Driver of the Day’ del Gp del Portogallo. In una gara n cui non vi sono stati intoppi di alcun tipo: né una Safety Car, né una VSC, il fatto che sia riuscito a rimontare dall’ultima piazza alla settima posizione finale fa capire quanto buono sia stato il ritmo gara della Racing Point ieri (di seguito trovate il lap chart da cui è possibile capire meglio tutte le fasi di gara e apprezzare meglio la rimonta del messicano). Di fatto la gara della RP20 numero 11 è rovinata dall’utilizzo della Soft nel finale. Forse con il senno di poi sarebbe stato meglio montare una Hard (andare fino alla fine con la mescola gialla montata al primo giro sarebbe stata un’impresa titanica).
Purtroppo Perez paga il fatto di non avere più mescole Medie a propria disposizione… Ne avesse avuto, sarebbe addirittura terminato al quinto posto. Nella sequenza riportata di seguito possiamo infatti notare il crollo avuto su mescola Soft (pit avvenuto al termine del 45° passaggio). Nel corso della 56° tornata Checo raggiunge il picco massimo di gap nei confronti di Pierre Gasly (7 secondi circa), ma da quel momento in poi inizia la discesa prestazionale, con l’AlphaTauri e la McLaren di Sainz che lo supereranno proprio nel corso dell’ultimo giro. Come avvenuto per Verstappen però, non è il pilota della Racing Point a realizzare lo stint più lungo con il compound Medio (44 tornate). Meglio di lui fanno Ocon, 53 giri, autore anche lui di un’ottima gara che lo ha visto terminare ottavo davanti a Ricciardo partendo dall’11° casella iniziale, e Kimi Raikkonen che ne totalizza 54!
Impossibile non citare il finlandese, che ci ha tutti incantati con la sua straordinaria partenza (da 16° a 6° in un giro). Poi però anche se sia stato messo sulla migliore strategia possibile montando le Medie per il secondo stint, Kimi ha dovuto in questo caso arrendersi alle performance garantitegli dalla sua Alfa Romeo… Con il solo ritiro di Lance Stroll, arrivare undicesimo credo sia stato un risultato piuttosto impressionante (Albon ha chiuso alle sue spalle adottando una strategia a due soste… non commento, preferisco concentrarmi su un altro punto, però non credo che la colpa di tale risultato possa essere data soltanto al pilota).
Analisi strategica Gp Portogallo 2020: La sosta di Vettel è arrivata troppo presto?
Risposta secca? Non ne sono sicuro nemmeno io! Vi spiego il mio punto di vista in modo da ragionarci assieme. Intanto, vedendo quanto altri piloti siano riusciti ad andare lunghi sul compound Medio, sostituire detto set di pneumatici al termine del 27° passaggio mi ha fatto pensare, nella serata di ieri, che Sebastian potesse aver avuto un calo di prestazione tale da giustificare il pit stop (durante il live, ero più concentrato su altri confronti lo ammetto). A sorpresa scopro però che non è stata questa la causa, anzi… Di seguito troviamo il ritmo mostrato dal 23° giro sino alla sosta.
In quella fase di gara Sebastian risultava avere lo stesso passo di Gasly e Sainz, che essendo su Soft sarebbero dovuti fermarsi di li a breve. Oltretutto era riuscito a portarsi anche abbastanza velocemente negli scarichi di Ocon (terminato ottavo sostituendo le gomme al 53° passaggio). Credo che la Ferrari in questo frangente stesse facendo la gara su Albon e Sainz. Dunque vedendoli pittare (non essendo troppo distanti dal tedesco), si è deciso di coprirsi mettendo Vettel su Hard, con il timore potesseo scappare via e perdere così la possibilità di fare un buon risultato.
Tuttavia, questo ha riportato Sebastian (che al 28° giro era settimo, grazie alla sosta di Sainz) in 15° posizione. La cosa positiva è che almeno alle spalle di Albon, Seb ha avuto sempre aria pulita e questo gli ha permesso di imprimere il proprio ritmo senza problemi (fattore che mi impedisce di dire con esattezza se la strategia attuata sia stata sbagliata o giusta). Tuttavia, ripeto, vedendo l’evoluzione della gara di Ocon (pilota che forse sarebbe riuscito anche a superare e a quel punto avrebbe avuto anche pista libera davanti a sé, ma questo non potremo mai saperlo…) e considerando anche la costante minaccia di pioggia, in definitiva credo che forse si sia presa la decisione sbagliata. In più se pensiamo che il tedesco è terminato a meno di sette secondi dalla 5° posizione, direi che almeno una riflessione debba essere fatta.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Ferrari – F1 – Pirelli
Analisi strategica Gp Portogallo 2020